Diritti Umani :ONU bacchetta l'Italia
ALESSANDRA SERVIDORI
IL Consiglio ONU per i Diritti Umani, durante la procedura che controlla dal 2008 ogni quattro anni l’operato di tutti gli stati membri,ha reso noto a Ginevra il 4 novembre scorso le note e le raccomandazioni rivolte all’Italia, risultate fortemente critiche in materia diritti di migranti e richiedenti asilo, intolleranza, razzismo e discorsi d’odio, gender gap e violenza sulle donne, debolezze nella legislazione in materia di tortura, ma anche sovraffollamento delle carceri, lunghezza dei processi, questione rom. l"Universal Periodic Review" del Consiglio ONU per i Diritti Umani si è avvalso per il suo giudizio sull’Italia di tre rapporti: uno fornito dal nostro Governo, uno compilato dall’Ufficio dell’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani, un terzo, che sintetizza le osservazioni e le raccomandazioni delle ONG.
Amnesty International, è stata molto severa nei nostri confronti è ha giudicato l'attuazione delle precedenti raccomandazioni da parte dell’Italia «ampiamente insufficiente nel periodo in esame, nonostante i progressi compiuti in alcuni settori». Il report presentato dall'ONG passa in rassegna gli aspetti ritenuti più critici: dalla «criminalizzazione della solidarietà» alle violazioni dei diritti dei rifugiati e dei migranti, anche nel contesto della cooperazione con la Libia; dalle «debolezze della legislazione in materia di tortura» all'«operato delle forze di polizia», fino alla «discriminazione nei confronti dei rom in materia di alloggio adeguato».L’Italia, che ha già affrontato due revisioni nel febbraio 2010 e nell’ottobre 2014, è stata incoraggiata da diversi Stati a fare di più anche in tema di uguaglianza di genere e violenza contro le donne. Il rapporto ONU ha sottolineato come, nonostante le numerose leggi atte a combattere la discriminazione di genere, le donne in Italia affrontino ancora parecchie difficoltà nel rivendicare i propri diritti e nel combattere gli stereotipi e nonostante la recente adozione del Codice rosso, il documento mette in evidenza «l'alta prevalenza di violenze di genere perpetrate contro donne e ragazze», e «il basso tasso di denunce, procedimenti e condanne per questo genere di crimini».Molte le raccomandazioni perché l’Italia adotti una Commissione nazionale indipendente che si occupi di diritti umani. La sua assenza impedisce, di fatto, al nostro Paese di partecipare al dialogo globale sui diritti umani a cui partecipano tutte le Commissioni del mondo. Il prossimo 18 novembre alla Camera è prevista la discussione dei disegni di legge che ne propongono l’introduzione.
Anche la definizione di “tortura” nella legge 110/2017 è stata oggetto di alcune raccomandazioni. Per il Comitato ONU contro la Tortura, quella dicitura sarebbe «incompleta», aggiungerebbe elementi che rendono il reato difficile da dimostrare e lo concepirebbe come generico, e dunque commettibile da chiunque e non nello specifico da pubblici ufficiali. Il report compilato sull’Italia in vista della Revisione, poi, rileva anche le frequenti segnalazioni riguardo all’«uso di forza eccessiva da parte della polizia e di ufficiali di forze dell’ordine», e la diffusa «impunità di tali atti». L’ONU, sottolinea che restano anche questioni : il sovraffollamento delle carceri, la corruzione, la lunghezza dei processi e la questione rom.
ALESSANDRA SERVIDORI
IL Consiglio ONU per i Diritti Umani, durante la procedura che controlla dal 2008 ogni quattro anni l’operato di tutti gli stati membri,ha reso noto a Ginevra il 4 novembre scorso le note e le raccomandazioni rivolte all’Italia, risultate fortemente critiche in materia diritti di migranti e richiedenti asilo, intolleranza, razzismo e discorsi d’odio, gender gap e violenza sulle donne, debolezze nella legislazione in materia di tortura, ma anche sovraffollamento delle carceri, lunghezza dei processi, questione rom. l"Universal Periodic Review" del Consiglio ONU per i Diritti Umani si è avvalso per il suo giudizio sull’Italia di tre rapporti: uno fornito dal nostro Governo, uno compilato dall’Ufficio dell’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani, un terzo, che sintetizza le osservazioni e le raccomandazioni delle ONG.
Amnesty International, è stata molto severa nei nostri confronti è ha giudicato l'attuazione delle precedenti raccomandazioni da parte dell’Italia «ampiamente insufficiente nel periodo in esame, nonostante i progressi compiuti in alcuni settori». Il report presentato dall'ONG passa in rassegna gli aspetti ritenuti più critici: dalla «criminalizzazione della solidarietà» alle violazioni dei diritti dei rifugiati e dei migranti, anche nel contesto della cooperazione con la Libia; dalle «debolezze della legislazione in materia di tortura» all'«operato delle forze di polizia», fino alla «discriminazione nei confronti dei rom in materia di alloggio adeguato».L’Italia, che ha già affrontato due revisioni nel febbraio 2010 e nell’ottobre 2014, è stata incoraggiata da diversi Stati a fare di più anche in tema di uguaglianza di genere e violenza contro le donne. Il rapporto ONU ha sottolineato come, nonostante le numerose leggi atte a combattere la discriminazione di genere, le donne in Italia affrontino ancora parecchie difficoltà nel rivendicare i propri diritti e nel combattere gli stereotipi e nonostante la recente adozione del Codice rosso, il documento mette in evidenza «l'alta prevalenza di violenze di genere perpetrate contro donne e ragazze», e «il basso tasso di denunce, procedimenti e condanne per questo genere di crimini».Molte le raccomandazioni perché l’Italia adotti una Commissione nazionale indipendente che si occupi di diritti umani. La sua assenza impedisce, di fatto, al nostro Paese di partecipare al dialogo globale sui diritti umani a cui partecipano tutte le Commissioni del mondo. Il prossimo 18 novembre alla Camera è prevista la discussione dei disegni di legge che ne propongono l’introduzione.
Anche la definizione di “tortura” nella legge 110/2017 è stata oggetto di alcune raccomandazioni. Per il Comitato ONU contro la Tortura, quella dicitura sarebbe «incompleta», aggiungerebbe elementi che rendono il reato difficile da dimostrare e lo concepirebbe come generico, e dunque commettibile da chiunque e non nello specifico da pubblici ufficiali. Il report compilato sull’Italia in vista della Revisione, poi, rileva anche le frequenti segnalazioni riguardo all’«uso di forza eccessiva da parte della polizia e di ufficiali di forze dell’ordine», e la diffusa «impunità di tali atti». L’ONU, sottolinea che restano anche questioni : il sovraffollamento delle carceri, la corruzione, la lunghezza dei processi e la questione rom.
Nella ue la parità di genere è ancora una chimera
QUI EUROPA www.ildiariodellavoro.it
Nell’Ue la parita di genere e’ ancora una chimera
La Commissione ha attuato negli anni diverse misure per diminuire il divario che si è creato tra sesso maschile e femminile. Infatti nel 2015 è stato adottato il documento dal titolo “Strategic Engagement for Gender Equality 2016-2019” dove vengono indicate le priorità perseguite quali: partecipazione al mondo del lavoro e indipendenza economica femminile; riduzione del “pay gap” e della povertà femminile; eguaglianza tra i sessi a livello di “decision-making”; contrasto alla violenza di genere; promozione dell’eguaglianza di genere a livello globale e nelle relazioni esterne dell’UE.Il valore viene calcolato tenendo conto di più aspetti quali: lavoro, denaro, conoscenza, tempo, potere e salute, violenza sulle donne e disuguaglianze intersezionali. L'UE continua il suo passo lento ma costante per quanto riguarda i progressi della parità di genere. L'ultimo indice sull'uguaglianza di genere dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) mostra che il punteggio dell'UE per l'uguaglianza di genere è salito di un punto a 67,4, dall'edizione 2017. La Svezia continua ad essere in testa alla classifica UE, con 83,6 punti, seguita dalla Danimarca con 77,5. La Grecia e l'Ungheria hanno il terreno più ampio da recuperare, con entrambe segnano meno di 52. l’Italia: con un punteggio di 63 punti su 100, è al 14 ° posto nell’UE per l’uguaglianza di genere e sotto di 4,4 punti rispetto alla media UE. Il miglior promotore è il Portogallo, con un aumento di 3,9 punti, seguito da vicino dall'Estonia con 3,1 punti. L'equilibrio tra vita professionale e vita privata e la sua connessione con l'uguaglianza di genere sono al centro dell'attenzione dell'indice di quest'anno. Il congedo parentale è una delle misure politiche importanti per sostenere i genitori che bilanciano le mansioni di cura con il lavoro, ma non è disponibile per tutti. Nell'UE, il 28% delle donne e il 20% degli uomini non sono ammissibili al congedo parentale. L'accesso a servizi di assistenza all'infanzia accessibili e di buona qualità è importante per l'equilibrio tra lavoro e vita privata, ma non sono solo i bambini che hanno bisogno di cure. I tassi di invecchiamento e disabilità sono in aumento nell'UE, il che fa aumentare la domanda di servizi di assistenza a lungo termine per le persone anziane e le persone con disabilità. Le donne in età pre-pensionistica svolgono la maggior parte dell'assistenza informale a lungo termine nell'UE. La differenza è notevole nella fascia di età 50-64 anni: il 21% delle donne e l'11% degli uomini si prendono cura degli anziani e / o delle persone con disabilità almeno diversi giorni alla settimana. Ci stiamo muovendo nella giusta direzione ma siamo ancora lontani dal traguardo. L’ indice, che stabilisce un punto di riferimento per la parità di genere nell'UE, mostra che quasi la metà di tutti gli Stati membri scende al di sotto del segno dei 60 punti. Poiché il nuovo Parlamento e la Commissione dell'UE definiscono e rinnovano le priorità dell'UE per il prossimo quadro strategico, è fondamentale che l'uguaglianza di genere acquisisca velocità ", ha affermato Virginija Langbakk, direttore dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE). In Italia tra il 2005 e il 2017, il nostro punteggio è aumentato di 13,8 punti. L’Italia sta progredendo verso l’uguaglianza di genere a un ritmo molto più rapido rispetto agli altri Stati membri dell’UE. Però in tutti i sei settori considerati dall’indice siamo sotto ai punteggi dell’UE, ma eccelliamo nel campo della salute, per cui raggiungiamo un punteggio di 88,7 su 100. Riteniamo di essere in buona salute: lo pensa il 74% delle donne e l’80% degli uomini. Sul punto potere (47,6 punti), sul “tempo” (59,3 punti) e sul “lavoro” (63,1 punti). Purtroppo, L’Italia ha il punteggio più basso di tutti gli Stati membri dell’UE nel settore del lavoro.: il tasso di occupazione è pari al 53% per le donne e al 73% per gli uomini, e il nostro paese ha mancato l’obiettivo UE 2020 di occupazione nazionale del 67-69% (siamo al 63%).Sul punto tempo addirittura siamo peggiorati tanto che dal 2005 l’Italia ha peggiorato la performance di quasi un punto. Secondo l’indicatore “le donne hanno una probabilità quattro volte maggiore (81%) rispetto agli uomini (20%) di trascorrere del tempo cucinando e facendo i lavori di casa ogni giorno per almeno un’ora. Siamo in miglioramento soprattutto per il potere dal 2005 siamo saliti di 31,5 punti con la Legge Golfo Mosca, grazie alla quale tra il 2005 ed il 2018 siamo passati dal 3% al 36% di donne nei CDA delle maggiori società quotate in borsa. Le quote di genere hanno contribuito all’aumento della percentuale di donne parlamentari che è passata dall’11% nel 2005 al 34% nel 2018; nello stesso periodo la percentuale di donne ministre è passata dal 9% al 22%.Sul versante conoscenza, siamo migliorati di 7,1 punti dal 2005 al 2018, arrivando a un punteggio di 61,2, e siamo così collocati al 12° posto nella classifica UE. Come osserva l’indice: “Ci sono miglioramenti sia nella realizzazione che nella partecipazione, oltre alla segregazione di genere” .Sia donne che uomini si impegnano nell’apprendimento permanente (13% per entrambi), ma il tasso è il settimo più basso dell’Unione.Per quanto riguarda il settore denaro il punteggio è di 78,8, con un miglioramento di 2,6 punti rispetto al 2005. Anche se sia uomini che donne guadagnano di più, rimane il gender pay gap: le donne guadagnano il 18% in meno rispetto agli uomini. Peggiore la situazione per le donne sposate: “nelle coppie con figli le donne guadagnano il 30% in meno rispetto agli uomini (il 26% in meno nelle coppie senza figli)”, e il livello di istruzione non aiuta: il divario nei salari tra uomini e donne salari per le donne con livelli di istruzione elevati è del 35%, mentre si riduce a circa il 25% per donne con livelli di istruzione bassi o medi.Il rischio di povertà per le donne è del 20% ed è aumentato per gli uomini dal 16% al 18%. Piu’ vulnerabili sono i genitori single, le donne single e le persone migranti. Siamo convinte che la direttiva sull'equilibrio tra lavoro e vita privata adottata quest'anno cambierà il modo di rapportarsi tra donne e uomini in Europa. Le regole sosterranno una più equa condivisione delle responsabilità di cura, che consentirà alle donne di rimanere nel mercato del lavoro e assumere ruoli o posizioni dirigenziali sfidanti , ed è una affermazione di cui è pienamente convinta Věra Jourová, Commissaria europea per la giustizia, i consumatori e l'uguaglianza di genere.
Alessandra Servidori
04 Novembre 2019
La forza dell’associazionismo: contro la dispersione scolastica
La forza dell’associazionismo: contro la dispersione scolastica
Alessandra Servidori BLOG www.formiche.com
La forza dell’associazionismo : la comparazione dei sistemi di istruzione e formazione aiuta a combattere la dispersione scolastica.
E meno male che esiste l’associazionismo! Certe informazioni che provengono dall’ ADI( Associane docenti italiani) sono preziose e aiutano molto a conoscere e aggiornarsi. La prossima settimana in tutta Italia partono dei seminari informativi che illustrano il sistema educativo Tedesco il quale prevede che venga effettuata una scelta importante nell’orientamento scolastico già a dieci, undici anni. A questa età gli studenti sono indirizzati, principalmente in base ai voti, verso l’Hauptschule, la Realschule o il Gymnasium. Una seconda scelta importante si compie attorno ai quindici, sedici anni, quando si viene orientati verso scuole che preparano al lavoro o che preparano all’Università.Sebbene il sistema tedesco sia stato più volte criticato, soprattutto per la giovane età alla quale avvengono scelte molto importanti e difficilmente reversibili che segneranno il percorso futuro dei giovani, è anche oggetto di forte interesse, poiché il sistema duale è un percorso educativo che si è rivelato particolarmente efficace, ma anche per il suo sistema di orientamento integrato che cerca di non lasciare indietro nessuno.Il sistema duale prevede che lo studente effettui un tirocinio presso un’azienda e completi contemporaneamente un percorso scolastico. E prima di effettuare il tirocinio presso le aziende a cui è interessato, deve passare una selezione a volte severissima per accedervi. Di fatto il percorso che segue è il medesimo per chiunque deve effettuare la ricerca di un lavoro, test scritti, colloqui di lavoro, prove pratiche e di gruppo. La forte selezione in entrata ha tuttavia i suoi benefici: gli studenti selezionati vengono pagati già durante il tirocinio e la probabilità di essere successivamente assunti rasenta il 100%. Per quei ragazzi che non hanno voti o capacità tali da passare una selezione forte entra in gioco un sistema integrato dove più enti cooperano per riuscire a trovare a tutti il proprio posto nella società e all’interno di questo sistema l’orientamento gioca un ruolo fondamentale.Innanzi tutto si cercano aziende più piccole, dove la selezione sia meno spietata, e in un secondo tempo lo studente ha comunque a disposizione una vasta gamma di opportunità. A Hessen, uno dei sedici stati federati della Germania, sono in atto diverse sperimentazioni. Una di queste prevede che i ragazzi che non hanno trovato un’azienda, passino un anno in una scuola professionale combinando esperienze formative di vario genere (sia nei laboratori della scuola sia in azienda) con laboratori di orientamento che aiutino a comprendere i propri interessi, i propri punti di forza e le proprie fragilità. Al termine di questo anno quasi il settanta per cento dei ragazzi trova un’azienda disposta ad assumerli o a prenderli come tirocinanti all’interno del sistema duale. Lo stato di Hessen ha deciso che al termine della sperimentazione sarà obbligatorio per tutte le scuole professionali offrire questa possibilità a tutti gli studenti che ne necessitano. Una seconda possibilità viene offerta anche a tutti gli studenti che non sono riusciti a completare il primo ciclo di studi. Questi studenti possono usufruire, nello stato di Hessen, di tirocini particolari in azienda finanziati dal governo, oppure, nei casi più gravi, di laboratori pratici presso associazioni che si occupano di orientarli o ri-orientarli, colmare le lacune nella preparazione di base e nelle competenze sociali. Sono estremamente interessanti gli strumenti che si utilizzano in queste associazioni per sviluppare le competenze trasversali più importanti e sono stati importati dalla Danimarca. In tutti i casi esiste una forte cooperazione con il sistema educativo tradizionale. Le aziende vanno presso le scuole a spiegare le diverse opportunità che possono offrire ai ragazzi, mentre le associazioni invitano le scuole ad usufruire già dai dodici anni di età dei loro laboratori di orientamento. Inoltre i laboratori delle scuole professionali sono spesso gestiti da professionisti esterni: panettieri, pasticcieri, meccanici, che oltre a gestire la propria attività, lavorano dentro le scuole. Anche i centri per l’impiego lavorano coordinandosi con le scuole sebbene si rivolgano principalmente ad una popolazione adulta. L’orientamento inizia già a dodici anni, a questa età si concentra principalmente sulla scoperta degli interessi. Il BerufschwalPass è un libretto dove ogni studente registra tutto quello che impara durante le ore di orientamento, contiene un’autovalutazione dei propri punti di forza e di debolezza, la mappa dei propri interessi e delle proprie competenze e li prepara al tirocinio in azienda. Nel momento in cui vogliono entrare nel sistema duale, il BerufschwalPass viene utilizzato come strumento per presentarsi all’azienda alla quale sono interessati. La scelta dell’azienda viene effettuata principalmente durante una giornata particolare chiamata “job fit tag”. A Scwalmstadt, durante tale giornata, sessanta aziende diverse vanno a presentarsi nelle scuole. Nel momento in cui iniziano il tirocinio in azienda tutti gli studenti compilano il “Qualification Portfolio”. Strumenti particolari vengono messi a disposizione dei ragazzi che passeranno un anno in una scuola professionale perché non hanno trovato un’ azienda e non hanno voti che permettano loro di iscriversi al liceo. Questo’anno di “ ri-orientamento” può essere frequentato da tutti gli studenti purchè non abbiano ancora compiuto diciotto anni. Lo strumento principale utilizzato a Hessen, in questo caso, è Planet Beruf, una raccolta di strumenti diversi, tutti gratuiti che gli studenti utilizzano durante ore particolari che sono parte integrante dell’orario di studio e attività laboratoriali molto creative con il supporto di immagini e interazioni.Berufe entdecken offre inoltre la possibilità di autovalutare i propri punti di forza e di confrontare la propria autovalutazione con una valutazione più obiettiva che si ottiene rispondendo a domande proposte dallo strumento. Per rispondere ad ogni domanda lo studente ha a disposizione un tempo limite. Il confronto tra le risposte date e l’autovalutazione iniziale permette allo studente di comprendere quali siano le proprie lacune. Questi strumenti vengono utilizzati anche nei centri per l’impiego di Hessen, poiché si occupano anch’essi di orientamento, aiutano a predisporre dei piani per il proprio futuro e a preparare anche un “piano B”, preparano ai colloqui per i tirocini e per la ricerca di un lavoro sia gli adulti sia gli adolescenti e al loro interno lavorano psicologi che aiutano a fare emergere gli interessi, e vengono utilizzati anche molti strumenti on line. In alcuni casi, grazie alla coordinazione con i centri per l’impiego, il governo paga alcune aziende per supportare le persone o gli adolescenti con più problemi e permettere loro di fare esperienze lavorative nei campi che li interessano maggiormente, oppure paga, alle persone che stanno effettuando tirocini presso le aziende al di fuori del sistema duale, corsi sulle competenze di base. Infine per le persone che hanno già compiuto i diciotto anni e non possono quindi effettuare l’anno di orientamento nelle scuole professionali, il governo organizza corsi particolari, di dieci mesi, durante i quali le persone passano due giorni a scuola e tre giorni in azienda, durante questi corsi tutti ricevono un sostegno finanziario.
La Commissione Ue al lavoro per le integrazioni sui diritti umani e le donne
QUI EUROPA www.ildiariodellavoro.it
La Commissione Ue al lavoro per le integrazioni sui diritti umani e le donne
La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (FEMM) è stata invitata a presentare un parere alla commissione UE sui diritti umani; nella riunione del 6 novembre 2019 pv, la commissione UE ha quindi deciso di considerare i suggerimenti che sono arrivati sotto forma di lettera, avendo esaminato la questione e chiedendo di integrare i seguenti suggerimenti nella sua proposta di risoluzione definitiva sul tema diritti per il programma quinquennale. Eccola in anteprima
Innanzi tutto la commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere ricorda che il piano d'azione sulla parità di genere (GAP II) è uno degli strumenti fondamentali dell'UE per migliorare la parità di genere nei paesi terzi; invita la Commissione a valutare il suo impatto complessivo alla scadenza, tenendo conto della risoluzione del Parlamento dell'8 ottobre 2015 sul rinnovo del piano d'azione dell'UE sulla parità di genere e l'emancipazione delle donne nello sviluppo e la sua risoluzione del 31 maggio 2018 sull'attuazione del Documento di lavoro dei membri dello staff congiunto (SWD (2015) 0182) - Parità di genere e responsabilizzazione delle donne: trasformare le vite delle ragazze e delle donne attraverso le relazioni esterne dell'UE 2016-2020 e seguire le raccomandazioni in esse contenute, per fornire di nuovo un GAP III contenente specifici obiettivi ambiziosi su bilancio di genere con lo stato di una comunicazione sulla parità di genere. Ricorda in questo contesto il commissario designato per il partenariato internazionale, l'impegno di Jutta Urpilainen nella sua audizione con il Parlamento europeo il 1 ° ottobre 2019 per il lancio di un GAP III, sottolineando il notevole impatto del GAP per il raggiungimento della parità di genere nei partenariati internazionali;
Richiama l'attenzione sull'obbligo del trattato dell'UE di promuovere la parità di genere e garantire l'integrazione della dimensione di genere in tutte le sue azioni, comprese quelle esterne; sottolinea che la relazione di attuazione 2018 del piano d'azione dell'UE sul genere II ha valutato che, combinando l'integrazione della dimensione di genere e misure specifiche e azioni, sono stati compiuti progressi significativi soprattutto sull’adozione del bilancio di genere, elogia la pratica di integrare i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere nei dialoghi sui diritti umani, nonché gli sforzi specifici per integrare il genere nella sicurezza e difesa comune; chiede iniziative globali, finanziamenti adeguati e un approccio sistemico all'inclusione degli aspetti di genere nella politica e nell'azione esterne, in particolare in materia di commercio, occupazione, istruzione, costruzione di conflitti e pace, clima e ambiente, agricoltura, povertà, tratta, migrazioni e bilancio; sottolinea la necessità che le delegazioni dell'UE rafforzino il loro ruolo nel coordinamento di genere, tra l'altro, attraverso punti focali di genere in cui non sono stati ancora stabiliti, nonché il consulente principale del SEAE sul genere nei paesi terzi, garantendo un bilancio dedicato e utilizzando analisi di genere con dati disaggregati per sesso;
Deplora che la relazione annuale della Commissione sui diritti umani e la democrazia nel mondo 2018 non riconosca esplicitamente il crescente contraccolpo contro i diritti delle donne su scala globale, in particolare per quanto riguarda la salute e i diritti sessuali e riproduttivi (SRHR) ed è preoccupata per il fatto che la Commissione non abbia presentato alcuna strategia per contrastare questo fenomeno; sottolinea la necessità che l'azione esterna dell'UE, compresa la sua politica di sviluppo, miri a conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile connessi alla salute; condanna fermamente il ripristino e l'espansione della "Regola del bavaglio globale" da parte dell'amministrazione Trump e il suo impatto dannoso sull'accesso delle donne e delle ragazze alla salute globale e ai diritti sessuali e riproduttivi, che sono diritti umani fondamentali, ribadisce il suo appello all'UE, insieme con i suoi Stati membri, di esaminare attentamente e valutare la possibilità di colmare il deficit di finanziamento rimasto in questo settore a seguito di tale azione;
Sottolinea l'aumento preoccupante della violenza contro le donne e chiede ulteriori azioni per ratificare e attuare la Convenzione di Istanbul in tutta Europa; invita le delegazioni dell'UE a includere i dati contro la violenza sulle donne nell'elaborazione di raccomandazioni specifiche per paese e nella promozione di meccanismi di protezione e sostegno alle vittime; chiede al SEAE di migliorare l'attuazione degli orientamenti LGBTI dell'UE plaude vivamente alla continuazione dell'iniziativa globale dei riflettori UE-ONU e all'attuazione di progetti che mirano ad eliminare la violenza contro le donne e le ragazze in tutto il mondo affrontando la violenza di genere e le pratiche dannose come le mutilazioni genitali femminili, i matrimoni precoci e forzati e la tratta; riconosce tuttavia che la violenza e le pratiche dannose ad ampio raggio, diffuse e profonde non possono essere affrontate solo su base progettuale e chiede un piano d'azione sistematico e completo per coinvolgere ragazzi e uomini, affrontare le norme e gli stereotipi di genere e istigare il cambiamento tra settori e a livello globale, come vietato dalla Convenzione delle Nazioni Unite sull'eliminazione della discriminazione nei confronti delle donne.
Infine, invita il nuovo collegio dei commissari sotto la guida del commissario per l'uguaglianza, il commissario per i partenariati internazionali e l'alto rappresentante, a garantire una stretta cooperazione e coerenza in materia di parità di genere e integrazione della dimensione di genere, esorta l'UE a fornire sostegno a specialisti e organizzazioni di base che lavorano sui diritti delle donne e sui difensori dei diritti delle donne su base sistemica, nonché per proteggere i diritti delle donne e i difensori LGBT la cui sicurezza potrebbe essere a rischio nei loro paesi.
Alessandra Servidori
28 Ottobre 2019
GUIDA CAREGIVER : 12 novembre 2019 Roma
CAREGIVER familiare : UNA GUIDA AMICHEVOLE
12 Novembre 2019
Parlamentino INAIL
Via Quattro Novembre, 144, Roma- ore 10,00-14,00
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I SESSIONE: 10,00 – 12,00
Coordina i lavori della giornata: Mariangela Pani, giornalista Adnkronos
Saluti Istituzionali e Apertura dei Lavori
Massimo De Felice, Presidente Nazionale INAIL
Francesca Puglisi, Sottosegretario Ministero del Lavoro e politiche sociali
La guida un lavoro di squadra- Prof. Alessandra Servidori, Unimore, Tutteperltalia,Comune di Bologna
La normativa operante,il ruolo di Inps- Dott.ssa Lia De Zorzi, Coordinatore Centrale INPS
Caregiver: risorsa da valorizzare, bisogni da sostenere- Dott.ssa Raffaella Pannuti, ANT
Il ruolo dell’Inail- Dott. Patrizio Rossi, INAIL Sovrintendenza Sanitaria Centrale
Il ruolo dell’Associazionismo- Prof .Rino Pagano, Presidente Nazionale ANMIC
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II SESSIONE: 12,00- 14,00
La figura cargiver:una prospettiva di salute pubblica- Dott. Daniele Mandrioli,Ist.Ramazzini
Il ruolo dei patronati sindacali - Silvino Candeloro, INCA-CGIL Nazionale
Le famiglie e il ruolo delle comunità Dott.sa Barbara Maiani, Direttore RU Gruppo La Villa
Un aiuto concreto- Dottsa Liliana Ocmin, Responsabile Dip. Donne,Immigrati CISL Nazionale
Contributi dai presenti
LA REGISTRAZIONE PER IL SEMINARIO È GRATUITA E OBBLIGATORIA (l’accesso al Parlamentino INAIL è concesso solo previa registrazione). Si prega a tal proposito di inviare una email indicando NOME, COGNOME ED ENTE DI APPARTENENZA al seguente indirizzo entro il giorno giovedì 7 novembre Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Si ringrazia per la collaborazione
Indiscrezioni e verità sulla legge di bilancio 2020
Alessandra Servidori www.ildiariodellavoro.it 22 ottobre 2019 Indiscrezioni e verità sulla legge di Bilancio 2020
Le indiscrezioni sulla legge finanziaria 2020 mandata a Bruxelles e le relative richieste di chiarimento sui numeri e provvedimenti della Ue ci inducono a riflessioni molto concrete legate al tema dell’occupazione anche avvalendoci di dati Istat , Inps,Itinerari previdenziali, Centro Studi Confindustria, Confartigianato, ecc.Partiamo dalle indiscrezioni : sul taglio delle tasse sul lavoro il Governo aveva dichiarato che il 2020 sarà l’anno dei lavoratori. Poco o nulla, invece, per i datori di lavoro.Le uniche notizie sono quelle relative all’insieme dei bonus del Piano industria 4.0 : saranno prorogati il super e l’iper ammortamento, così come il bonus formazione, anche per il 2020. Per il resto, si sperava che la Legge di Bilancio 2020 ponesse almeno le fondamenta per un piano complessivo di riforma fiscale, che puntasse non solo alla riduzione delle tasse in busta paga, ma anche (e soprattutto) alla riduzione del sempre più elevato costo del lavoro. Ma le risorse sono veramente pochissime e i beneficiari del cd intervento sul cuneo fiscale anche. Rimaniamo ai fatti certi. Il tasso d'occupazione italiano è molto inferiore a quello europeo a causa sostanzialmente dell'occupazione femminile e giovanile, mentre per l'occupazione delle fasce più anziane è centrata la media europea. In particolare, la partecipazione delle donne alle forze di lavoro – vale a dire la somma di chi è occupato e di chi cerca lavoro - è del 48,1% in Italia, contro il 59% della media UE.Il delta occupazionale tra Italia ed Europa in termini di professioni è evidente: nei servizi alle famiglie, nell’industria e in agricoltura e pesca il tasso di occupazione italiano è addirittura più elevato di quello dell’UE a 15 Paesi. Negli ultimi due comparti ciò non sorprende, avendo l’Italia una tradizionale specializzazione produttiva in manifattura e, in misura minore, anche in agricoltura e pesca. La maggiore occupazione nei servizi alle famiglie dipende invece dalla specificità del welfare italiano, che lascia parecchio spazio all’intervento dei familiari nella presa in carico di soggetti anziani, malati o non autosufficienti. I cd caregiver sono rimasti senza riconoscimento e risorse La carenza occupazionale invece rispetto al “modello” UE a 15 Paesi si concentra proprio nei settori della sanità e assistenza sociale (circa 1,4 milioni di occupati in meno) e in misura minore nell’istruzione, nella pubblica amministrazione e nelle attività immobiliari, professionali e noleggio. Mancano cioè in Italia, nonostante le lunghe discussioni sul pubblico impiego, medici, infermieri, assistenti sociali, insegnanti. L'occupazione in Italia rispetto all'Unione Europea, e in particolare rispetto alle economie più forti, è maschile, anziana e poco qualificata. Guardando i dati del 2018 e quelli del 1° semestre 2019 innanzitutto i dati congiunturali sull'occupazione ( destagionalizzati ,ossia depurati delle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale) il numero degli occupati è sceso dello 0,2% e quello dei disoccupati è aumentato del 3,3%. Quest'ultimo valore risente della diminuzione del numero degli inattivi: c'è più gente che cerca lavoro e aumenta ovviamente anche il numero di chi non lo trova. E il saldo assunzioni/cessazioni è negativo . I dati dell'Osservatorio INPS 2019 (che prendono in considerazione i flussi e non di stock) confermano insieme ai dati di stock Istat che i nuovi contratti a tempo indeterminato sono trasformazioni di tempi determinati. In termini assoluti gli occupati calano : da un lato, un aumento sensibile degli autonomi ( sarebbe interessante capire quanti dipendenti son passati alla Partita IVA per beneficiare, unitamente all'azienda, della tassazione più vantaggiosa) pari a 30.000 unità e, dall’altro, un forte calo tra i dipendenti, e il calo è dovuto principalmente alla diminuzione dei contratti stabili e dunque se aumento vi è stato- come continua a dire il governo- era da imputare essenzialmente alla trasformazione di contratti a tempo determinato, realizzati come consuetudine in gennaio dalle aziende per ragioni principalmente amministrative (utilizzo degli incentivi, ecc.). Svuotato il serbatoio delle trasformazioni sarebbe finito ed esaurito “l'effetto doping”: cadono i contratti a tempo indeterminato (quelli in essere, non le nuove assunzioni, ragione per quale si indovina un saldo assunzioni/cessazioni molto negativo) e pure quelli a termine.. Il Decreto Dignità si dimostra dunque ancora una volta del tutto ininfluente rispetto alle dinamiche occupazionali. In buona sostanza le statistiche lette tendenzialmente e storicamente confermano una dinamica di sostenuta crescita occupazionale fino a maggio 2018 e, a seguire, una sensibile contrazione. Le incentivazioni fiscali e contributive hanno permesso di spostare quote anche significative di occupati a termine verso l’occupazione stabile (come già nel 2015-2016 con il Jobs Act fino al primo semestre 2019) e poi l'occupazione nel suo complesso tende a diminuire in relazione alla congiuntura economica. In assenza di significative inversioni di tendenza inevitabile che, esaurita la spinta alla stabilizzazione dei contratti a termine, le imprese sono e saranno molto caute sulle assunzioni e, viste le difficoltà ad assumere a termine, preferiscono guadagnare elasticità usando alternativamente i pedali dello straordinario e della cassa integrazione. I dati sulla CIG confermano questa situazione , aumentano le domande di CIG Ordinaria e soprattutto del 180% quelle di CIG Straordinaria. Al netto di variazioni congiunturali, sul 2019 non si può allora che prevedere un calo dell'occupazione complessiva a causa di una progressiva stabilizzazione dell'occupazione stabile e del calo di quella a termine. In particolare, è prevedibile una diminuzione delle ore lavorate a fronte di un corrispondente aumento della Cassa Integrazione. A ciò si aggiungerà inevitabilmente l'impatto del pensionamento anticipato provocato da “Quota 100” e dagli altri strumenti esistenti Del resto, gli studi di Confindustria su PIL 2019 (uguale zero) confermano che ben difficilmente per quel po’ che ci rimane del 2019 potranno esserci novità in grado di determinare un'inversione di tendenza nel mercato del lavoro.E la Legge finanziaria o cd di bilancio non aiuta.
La ville lumiere sorella d'Italia
Alessandra Servidori Conte 2 Impari dalla sorella Francese parigina Macroniana
In attesa che Berlino rialzi la testa e la schiena colpita da una recessione economica preoccupante , il Piccolo Principe novello Napoleone, sta seminando la sua strategia che produce ottimi risultati.E francamente il nostro Governo dovrebbe avere un occhio di riguardo per la Francia cercando di non raccogliere le provocazioni che da una parte sinistrosa della compagine governativa non segue le raccomandazioni del Presidente Mattarella che non ha mai abbandonato la forte sorellanza con la nazione più simile alla nostra in Europa. Sì perché secondo l’Ubs Banca svizzera seria e autorevole l’economia tedesca è in contrazione ma quella francese è in espansione .E non solo nel 2020 la crescita della zona euro segnala l’Ofce –Osservatorio francese della congiuntura economica- il pil francese dovrebbe aumentare del 1,3 % nel 2019 e dunque un quarto della crescita della zona euro verrà dall’economia francese. Sono le dinamiche strutturali in espansione in Francia perché i dati demografici sono migliorati e anche i tassi di investimento privati e pubblico perché superiori e le politiche di riforme strutturali avanzano perentoriamente come la riorganizzazione del sistema previdenziale. In più il candidato sindaco di Parigi di Macron , Benjamin Griweaux di EN MARCE per Parigi 2020 sta facendo una campagna elettorale molto coraggiosa e incalzante tutta incentrata sul consenso delle medie popolazioni per riportarle a Parigi dopo che si sono date alla fuga spopolando il centro storico. Dunque la sua campagna elettorale punta alla valorizzazione del patrimonio immobiliare della città come dovrebbe fare un po’ tutta l’Europa perché le capitali e le città di maggior bellezza si stanno spopolando a causa di una politica abitativa esosa e dunque favorendo gli alloggi con un prezzo di mercato molto inferiore ai prezzi immobiliari e una modifica radicale del sistema di aiuti alla famiglia perché con le soglie attuali le classi medie sono tagliate fuori in tutta Europa dalle sovvenzioni. Una città senza classe media è una città morta .In più Parigi è pronta ad accogliere chi sarà estromesso da Londra e cioè le università le banche le aziende. Il Conte 2 e la sua compagine, schiacciata a un pil 2019/2020 miserevole, dovrebbe riflettere studiare e modificare la strategia aiutando le imprese, modificando l’attenzione verso quella parte della popolazione, perlopiù anziana e non con pensioni decenti o giovane che vuol mettere su famiglia e che fanno fatica a rimanere nei centri cittadini perché il costo della vita è troppo alto. Per esempio buon esempio della sorellanza francese è il comodato gratuito per alcuni anni a chi si occupa di rimetter a nuovo i locali di caserme o fabbriche in cooprative di cittadini e ne fa piccole abitazioni nel centro storico. In Italia ce ne sarebbero a migliaia.E altrochè quota 100 e rdc.
Pillole di Legge di bilancio: no comment
ASPETTANDO IL GIUDIZIO DELL’EUROPA- RESOCONTO NO COMMENT
I dettagli sul via libera all’alba di oggi 16 ottobre, “salvo intese”, e salvo ripensamenti alla legge di bilancio da circa 30 miliardi e al decreto fiscale.
DOSSIER CONTANTE -Il superbonus per premiare chi utilizza le carte di credito anziché il contante, varrà 3 miliardi di euro e scatterà a partire dal 2021. Lo si evince dalle tabelle del Documento programmatico di bilancio 2020 consegnato dall’Italia alla Commissione Ue. Per il 2020 non è invece previsto alcuno stanziamento, mentre nel 2022 il superbonus sarà pari ad altri 2,8 miliardi circa.
FISCO GREEN-“La rimodulazione selettiva delle agevolazioni fiscali e dei sussidi dannosi per l’ambiente, nonché l’aumento “La rimodulazione selettiva delle agevolazioni fiscali e dei sussidi dannosi per l’ambiente, nonché l’aumento della tassazione sugli imballaggi di plastica per promuovere la sostenibilità dell’ambiente determina maggiori risorse per oltre 2 miliardi di euro”. E’ quanto prevede la manovra, secondo il Documento programmatico di Bilancio del governo.
DETRAZIONI E DINTORNI-Meno detrazioni fiscali per i redditi più alti. La manovra introdurrà “una soglia di reddito oltre la quale l’agevolazione IRPEF relativa a oneri detraibili al 19% si azzererebbe con gradualità”. Lo si legge nelle tabelle del Documento programmatico di bilancio 2020 consegnato alla commissione Ue in cui non viene specificato il livello di reddito interessato ma viene precisato che “sono fatte salve le detrazioni per spese per interessi passivi sui mutui”.
LE PENE PER GLI EVASORI-Ci sarà un inasprimento” delle pene per gli evasori: “oggi è previsto fino a 6 anni di carcere, salirà a 8 anni per le fattispecie molto gravi”. Lo ha detto il viceministro all’Economia, Antonio Misiani, intervistato a Centocittà, su radio Rai Uno. “L’obiettivo del governo è colpire i grandi evasori – ha aggiunto – ma la strada maestra non è la repressione. Ci sarà un inasprimento ma solo per i grandi evasori”.
DOSSIER GIOCHI-Nuova revisione della tassazione sui giochi. Il decreto legge fiscale che accompagna la Manovra prevede un incrementato del prelievo erariale unico (preu) applicabile agli apparecchi da intrattenimento. Confermati altri interventi minori nel settore. Il gettito atteso e’ di 550 milioni nel solo 2020, secondo quanto calcola il Documento programmatico di bilancio.
CANCELLAZIONE CLAUSOLA IVA 2020-Stop all’aumento Iva da 23,1 miliardi che sarebbe scattato da gennaio senza se e senza ma. I rincari sono stati “completamente sterilizzati, senza ricorrere a interventi sulle rimodulazioni delle aliquote capaci di aumentare il gettito di tale imposta”.
CUNEO FISCALE-E la seconda macro misura della manovra. Si riduce già dal 2020 il cuneo fiscale a carico dei lavoratori, avviando un percorso di diminuzione strutturale della pressione fiscale sul lavoro. L’ipotesi è di una riduzione da 3 miliardi nel 2020 per arrivare a regime a 6 miliardi. Gli sconti arriverebbero ai soli lavoratori dipendenti. Il governo, nel comunicato finale di Palazzo Chigi ipotizza anche una “di riforma complessiva del regime Irpef”.
PIANO CASHLESS,OVVERO CALO GRADUALE DEL CONTANTE-Meno contante ma senza penalizzazione ma con un superbonus da 3 miliardi, una sorta di ‘regalo della Befana’ che verrà pagato nel 2021 a chi fa specifiche spese utilizzando la carta. E’ questo il terzo macro intervento previsto dalla manovra che è articolato anche con l’arrivo di un tetto all’uso del contante. Si passerà da 3.000 a 1.000 euro ma in tre anni: si scenderà a 2.000 euro nel 2020 per poi arrivare alla soglia fissata a regime due anni dopo. I dettagli, per una manovra approvata ‘salvo intese’ ancora devono essere definiti: è prevista una riduzione sensibile delle commissioni per i negozianti, di fatto quasi un azzeramento. Di certo arriva una lotteria con estrazioni e premi speciali per le spese pagate con la carta di credito o il bancomat, insieme a sanzioni per chi non accetta questo tipo di pagamenti. La lotteria assorbirebbe, ma solo nel futuro quella ipotizzata “per gli scontrini” introdotta, ma mai attuata, con l’ultima manovra che comunque dovrebbe partire a gennaio: prevede l’uso di scontrini parlanti, con l’indicazione del codice fiscale di chi compra.
SALUTE-Ci sarà la cancellazione del cosiddetto superticket in sanità, a partire dalla seconda metà del 2020, con un corrispondente incremento delle risorse previste per il sistema sanitario nazionale.
SCONTI RISTRUTTURAZIONI, ARRIVA BONUS FACCIATE-Si arricchiscono le detrazioni per le ristrutturazioni. Viene introdotta per il 2020 una detrazione per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici (il ‘bonus facciate’) per dare un nuovo volto alle nostre città. Vengono prorogate le detrazioni per la riqualificazione energetica, gli impianti di micro-cogenerazione e le ristrutturazioni edilizie, oltre a quelle per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica elevata a seguito di ristrutturazione.
IMPRESE 4.0 E SCONTI A CHI INVESTE-Si stanziano le risorse necessarie a proseguire gli incentivi del programma “Industria 4.0” e altri strumenti di innovazione: tra questi il Fondo centrale per le piccole e medie imprese; il super e l’iper ammortamento (per beni tecnologici, software ed economia circolare); il rifinanziamento della legge Sabatini.
PREVIDENZA E WELFARE-Viene confermato il sussidio economico che accompagna alla pensione categorie di lavoratori da tutelare (cosiddetta APE Social) e la possibilità per le lavoratrici pubbliche e private di andare in pensione anticipata anche per il 2020 (la cosiddetta ‘Opzione Donna’). Non è stata toccata quota 100, senza prevedere diverse finestre di uscita.
Innovazione e Pari Opportunità
a cura di Alessandra Servidori
RUBRICA Innovazione e Pari Opportunità
-NUOVA PROFESSIONALITA -bimestrale di studi e orientamenti per l’integrazione tra scuola e lavoro e per l’apprendistato formativo
Settembre/Ottobre 2019
Parità di trattamento sul lavoro. La recente evoluzione del diritto internazionale
Il 21 Giugno 2019 a Ginevra si sono celebrati i 100 anni dell’Oil e nella Risoluzione
sottoscritta da tutti i rappresentanti dei Paesi aderenti un impegno importante
è stato assunto in materia di raggiungimento di una parità di trattamento sul
lavoro, attraverso un’agenda, con regolare valutazione dei progressi compiuti,
che «assicura la parità delle opportunità, la partecipazione e la parità di
trattamento, tra cui la parità di retribuzione per uomini e donne per lavoro
di pari valore; consente una più equilibrata ripartizione delle responsabilità
familiari; prevede la possibilità per il raggiungimento di un migliore equilibrio
tra vita e lavoro, consentendo ai lavoratori e i datori di lavoro di concordare
soluzioni, garantire la parità di opportunità e di trattamento nel mondo del
lavoro per le persone con disabilità, così come per altre persone in situazioni
vulnerabili».
La recente Risoluzione Oil consolida la Direttiva del Parlamento europeo del
4 Aprile scorso sul work-life balance sulla quale dal 2008 si stava discutendo
e solo nel 2017 si era arrivati ad una proposta unificante poiché c’era una
divergenza sostanziale sull’impostazione degli orientamenti per concedere
congedi sia parentali che genitoriali uniformando così il trattamento per i 27
paesi aderenti alla Comunità Ue.
Il Parlamento ha varato e approvato in via definitiva orientamenti nella direttiva
che stabiliscono prescrizioni minime relative al congedo di parità, al congedo
parentale e al congedo per prestatori di assistenza e a modalità flessibili per
i lavoratori che sono genitori o prestatori di assistenza i cd caregiver. Gli Stati
membri hanno tre anni di tempo per adeguare le proprie legislazioni e nella
direttiva sulla parità di genere ed equilibrio tra attività professionale e vita
familiare sono riaffermati i principi 2 e 9 del pilastro europeo dei diritti sociali. La
direttiva individua una combinazione di misure volte a ridurre le discriminazioni
di genere in ambito famiglia/lavoro. Questi i principi fondamentali:
- congedo di maternità: misure non legislative volte a rafforzare l’applicazione
delle attuali norme a tutela delle lavoratrici madri ed il ricorso a soluzioni agevolative di orario di lavoro (compresi spazi e pause per allattamento);
- congedo di paternità: introduzione di un diritto individuale di 10 giorni
lavorativi, retribuiti almeno al livello del congedo per malattia;
- congedo parentale: dutilizzo flessibile quattro mesi di congedo non trasferibile
tra genitori, retribuzione di quattro mesi almeno pari al congedo per malattia;
- congedo per i prestatori di assistenza: introduzione di un diritto individuale di
5 giorni lavorativi all’anno, retribuiti almeno al livello del congedo per malattia;
- modalità di lavoro flessibili: diritto per i genitori di bambini fino a 12 anni e per
caregiver di chiedere flessibilità oraria, di calendario o di luogo di lavoro.
Attualmente in Italia il congedo di paternità obbligatorio è di cinque giorni, più
uno facoltativo in sostituzione di quello della madre. Entro tre anni, dunque, il
congedo di paternità dovrà adeguarsi ai nuovi requisiti minimi: almeno dieci
giorni lavorativi, retribuzione minima pari all’indennità di malattia, utilizzo nel
periodo di nascita del figlio (gli Stati membri possono decidere se dopo la nascita
o anche periodi antecedenti). Spetta anche al secondo genitore equivalente (nel
caso di coppie omosessuali) e deve essere concesso a prescindere dallo stato
civile o di famiglia, come definito dal diritto nazionale. Le legislazioni nazionali
potranno stabilire altri dettagli: frazionabilità, periodi alternati, tempo parziale.
Novità anche in materia di congedo parentale: sale a due mesi il periodo minimo
non trasferibile da un genitore all’altro, «al fine di incoraggiare i padri a fruire
del congedo parentale, pur mantenendo il diritto di ciascun genitore ad almeno
quattro mesi di congedo parentale». La direttiva propone di sancire anche il
diritto a un utilizzo flessibile del congedo, la cui retribuzione è pari al almeno al
livello del congedo per malattia. Infine, c’è una norma sui caregiver (i famigliari
che hanno cura dei propri congiunti), in base alla quale ogni lavoratore (uomo o
donna) ha diritto ad almeno 5 giorni all’anno di permesso per assistere parenti
o familiari malati e un periodo di congedo dal lavoro in caso di malattia grave
o di dipendenza di un familiare. Abbiamo due orientamenti che aiuteranno i
vari stati a procedere, investendo soprattutto sul welfare.
Ma il Parlamento italiano è assolutamente nebuloso sia sui provvedimenti in
materia di work-life balance sia sui caregiver e nel ddl (AS 1338) che reca il
titolo “Delega al Governo per la semplificazione e la codificazione in materia di
lavoro’’ si sarebbe dovuto ispirare e poi uniformare alla Risoluzione Oil e alla
Direttiva Ue. Ma questo ddl che ha l’obiettivo «di creare un sistema organico
di disposizioni in materia di lavoro per rendere più chiari i princìpi regolatori
delle disposizioni già vigenti e costruire un complesso armonico di previsioni
di semplice applicazione» ha una vaghezza nella delega che lascia moltissimi
dubbi e soprattutto non ha intenzione di chiarirli.
Alessandra Servidori
Università di Modena e Reggio Emilia
Buona settimana ricordando opportunamente Guareschi
https://www.startmag.it/blog/come-affrontare-la-piaga-degli-infortuni-sul-lavoro/ ALESSANDRA SERVIDORI 14 Ottobre 2019
"Il latino è una lingua precisa, essenziale. Verrà abbandonata non perché inadeguata alle nuove esigenze del progresso, ma perché gli uomini nuovi non saranno più adeguati ad essa. Quando inizierà l’era dei demagoghi, dei ciarlatani, una lingua come quella latina non potrà più servire e qualsiasi cafone potrà impunemente tenere un discorso pubblico e parlare in modo tale da non essere cacciato a calci giù dalla tribuna. E il segreto consisterà nel fatto che egli, sfruttando un frasario approssimativo, elusivo e di gradevole effetto “sonoro” potrà parlare per un’ora senza dire niente. Cosa impossibile col latino". (Giovannino Guareschi, Chi sogna nuovi gerani.
Morti sul lavoro : tante e tanti le lavoratrici e le chiamano" morti bianche" Rosse invece e sempre di più
Alessandra Servidori Troppe donne e uomini che "cadono" sul lavoro
Domenica 13 ottobre la giornata nazionale dell’Anmil ci ricorda che la cronaca racconta quotidianamente le tragedie del lavoro in Italia, con numeri che fanno impressione: centinaia di infortuni denunciati ogni giorno, molti gravi, alcuni (circa tre al giorno) letali. Il primo semestre del 2019 è il peggiore degli ultimi anni per quanto riguarda i morti sul lavoro. È stato infatti superato il totale delle vittime del primo semestre del 2018, che già era stato il peggiore degli ultimi anni.A livello annuale, i morti sul lavoro del 2018 erano già stati il 10% in più del precedente. Gli infortuni sono invece leggermente diminuiti nel 2019 rispetto al 2018, ma il totale del primo semestre è comunque più alto di quello degli anni 2016 e 2017.Anmil è impegnata in una campagna di informazione mentre la Ministra del lavoro Catalfo fa l’ennesimo annuncio (assumeremo 150 ispettori del lavoro) promessa che da anni sentiamo senza poi avere effettivo riscontro,tantè che sono proprio gli ispettori che denunciano il loro numero esiguo per effettuare vere indagini e ispezioni nei cantieri, in agricoltura dove c’è l’incidenza più alta di incidenti. Quest’anno da gennaio ad agosto si sono registrati 685 infortuni mortali e si chiede che il Piano strategico annunciato dal Governo si traduca in maggiori controlli mentre nel 2019 sono invece diminuiti;una maggior sensibilizzazione su questi temi a cominciare dalle scuole e una riforma vera dell’assicurazione contro infortuni e malattie professionali, anche per sostenere le esigenze di assistenza delle vittime e delle loro famiglie. Pensiamo per esempio ai due poliziotti e al carabiniere assassinati durante il loro servizio e alle loro famiglie rimaste senza risorse. Rispetto alla disciplina attuale del Testo unico del 1965 che ha riordinato normative ancora più datate c’è l’urgenza di mettere mano ad una riforma meno obsoleta e più aderente a criteri e risorse per la formazione della salute e sicurezza anche valorizzando le aziende che provvedono seriamente a dotare i loro dipendenti dei presidi necessari. Questa schizofrenia per cui si celebra a livello internazionale il 28 aprile la giornata dedicata alla prevenzione e salute e sicurezza sempre sul lavoro e a ottobre in Italia è un sintomo di una situazione complessa ,esempio evidente di come non si può approcciare al complesso tema della prevenzione salute e sicurezza solo pensando di agire a livello nazionale o sull’onda delle urgenze rappresentate dai momenti di maggior concentrazione di eventi drammatici, potendo permettersi di porre in secondo piano il tema delle tutele e della salute e sicurezza sul lavoro.
La prevenzione efficace è un’azione di sistema che richiede interventi programmatici, svolti in sinergia e perseguiti in modo sistematico e continuativo. Il denunciare da anni la mancanza di una Strategia nazionale di prevenzione vuol dire non avere come Paese né come Europa una progettazione a medio-lungo termine e, pertanto, una visione chiara di insieme su quali devono essere le priorità da realizzare, i controlli e le verifiche da svolgere, gli interventi mirati da pianificare, prevedendo modalità di collaborazione permanente tra i principali attori, istituzionali e delle parti sociali, impegnati nella prevenzione, a livello nazionale, ma anche sul livello regionale, dove le responsabilità non sono meno rilevanti, tenuto conto del ruolo che la legislazione concorrente oggi ancora gli attribuisce, sia in tema di prevenzione, di salute, che di formazione che è di scarsissima qualità. I dati rilevati dai vari osservatori di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro , sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un incremento pari al 15,0%.Un particolare questo che coinvolge in maggior misura annualmente sempre le lavoratrici, un dato già registrato negli anni precedenti da Inail che conferma la rilevanza degli infortuni in itinere per le lavoratrici che sono oltre la metà dei casi mortali nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Un problema evidentemente da attribuirsi alla stanchezza del doppio lavoro e della mancanza di conciliazione tra lavoro di cura e azienda e allo stress correlato che le lavoratrici accumulano. E’ proprio di questi giorni una denuncia reiterata e documentata delle lavoratrici che per maternità subiscono pressioni e minacce di licenziamento. Da Paese incivile che da una parte si preoccupa della scarsa natalità, dall’altra parte perseguita le lavoratrici e promette inutilmente di sostenere nel def i nuovi nati e poi si rimangia la parola.
NOI TUTTEPERITALIA a fianco del popolo curdo delle donne dei loro bambini
Alla Cortese attenzione Alto rappresentante Kurdistan Roma HAMID BAYAT- Rappresentante governo regionale del Kurdistan-Iraq-Via Giacomo Carissimi 37 00198 ROMA Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
11 Ottobre 2019
Egregio Ambasciatore, come Associazione Nazionale TUtteperItalia desidero esprimere concretamente la nostra vicinanza e piena solidarietà a Voi che stimiamo profondamente : siamo consapevoli che negli ultimi anni la comunità internazionale si è ricordata di voi solo per usarvi contro l’Isis.La popolazione Curda è riuscita a organizzare una resistenza forte schierando anche le donne in prima linea con accanto spesso i loro bambini.Avete privato nel 2015 L’Isis di gran parte dei territori conquistati e siamo grati di questa immane Guerra combattuta per tutti noi.Ora lo Stato islamico sta tornando all’attacco grazie alla codardia del Presidente USA e della ferocia di ERdogan e del caos politico e sta distruggendo il vostro Paese e Isis sta organizzando altri attentati anche in Europa.Voi siete stati di nuovo traditi e tradite e noi per quel che possiamo e vogliamo fare siamo con voi perché non possiamo assistere inermi alla vostra tragedia. Vi preghiamo di permetterci di aiutarvi. Alessandra Servidori Presidente Nazionale TutteperItalia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. cellulare 3284691210
Cargiver :vogliamo la legge
IL SUSSIDIARIO.NET 7 Ottobre 2019
Caregiver Il Sussidiario
Alessandra Servidori
I caregiver familiari costituiscono a livello europeo un esercito di persone, prevalentemente donne, e svolgono quotidianamente un lavoro immane e molto spesso senza alcuna pausa ristorativa. E’l'assistente familiare volontario che quotidianamente e gratuitamente assiste un parente non autosufficiente. Questa figura, mai riconosciuta prima da nessuna legge, presta assistenza 24 ore su 24, in modalità diretta attraverso atti relativi a bisogni primari che l'invalido non riuscirebbe a soddisfare da solo (lavare, stirare, vestire, medicare, pulire casa, preparare i pasti, somministrare farmaci, cura e igiene della persona); indiretta sbrigando le questioni amministrative che dovrebbe compiere l'assistito, sorvegliando il familiare in modo attivo (ossia intervenendo in caso di pericolo) o passivo (se allettato).In Italia la figura del caregiver familiare non è riconosciuta come entità destinataria di autonoma tutela previdenziale, retributiva e di diritti legati alla funzione oggettivamente svolta: per ora bisogna estrapolare da altre norme alcuni benefici rivolti a persone che si occupano della persona disabile. Recentemente sono SEI i disegni di legge all'attenzione del Parlamento che hanno l'obiettivo di riformare la materia: il 19 maggio 2019 si è concluso il lavoro del cosiddetto Comitato ristretto del Parlamento italiano,l’Organismo chiamato a costruire un testo avente per fine di riunificare le sei proposte di legge in materia presentate, a inizio legislatura, da Pd, Lega, M5stelle e Forza Italia.
Ne è scaturito un disegno di legge, in buona parte condivisibile, un impegno e un confronto lungo e comprensibilmente non semplice: il successivo iter prevede il passaggio al Ministero dell’Economia e delle Finanze per la verifica delle coperture economiche necessarie ad attuare gli interventi previsti e, compito della maggioranza portarlo all’approvazione.
Vero è che la Legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di Bilancio 2018) - All’Art. 1 co. 254, per la prima volta, viene istituito un Fondo statale per il caregiver familiare – come definito nel successivo comma 255 - che viene dotato 20 milioni all’anno a disposizione di iniziative per chi ha il ruolo di cura e assistenza del familiare per un totale di 60 milioni di euro per 3 anni fino al 2020.
Tuttavia, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali non ha ad oggi ancora emanato i decreti attuativi necessari per stabilire le misure specifiche; per cui, anche se la copertura finanziaria esiste, non è ancora noto come si spenderanno le risorse.
Successivamente la Legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di Bilancio 2019) - pubblicata il 31 dicembre 2018 in Gazzetta Ufficiale. All’Art. 1 co. 483 ha incrementato il Fondo per il caregiver familiare di 5 milioni di Euro per ciascuno dei successivi tre anni, portandolo annualmente a 25 milioni di euro per il 2019, 2020 e 2021. Il co 484 prevede che al termine di ciascun anno finanziario le somme residue del Fondo di cui al co 483 non impegnate sono versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate al medesimo Fondo dal Ministro dell’Economia con proprio decreto operando la variazione di bilancio.
Ma ancora una volta, pur esistendo il Fondo, mancano i decreti relativi agli interventi per distribuirli: i disegni di legge sono stati presentati ma sono ancora in fieri all’esame delle Camere. Il Fondo quindi resta nelle cose da fare del nuovo governo.
In Europa,in altri Paesi dell’Unione Europea – quali Spagna, Francia, Gran Bretagna, Romania, Polonia, Grecia - esiste già specifica tutela, anche se con diverse modalità, per chi assiste i propri cari. Nel frattempo, si è sbloccata in Parlamento UE la Direttiva sul work-life balance - 2017/0085 (COD) - DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che, abrogando la direttiva 2010/18/UE del Consiglio sulla quale si stava discutendo dal 2008 , si rende garante nei 27 Paesi aderenti all’Unione del “principio delle pari opportunità” sia di genere ma anche, e soprattutto, di “equilibrio tra attività professionale e vita familiare di genitori e prestatori di assistenza che lavorano”.
Il Parlamento UE, infatti, il 4 Aprile 2019 ha varato e approvato orientamenti in una direttiva che stabilisce prescrizioni minime relative al congedo di paternità, al congedo parentale e al congedo per prestatori di assistenza e a modalità flessibili per i lavoratori che sono genitori o prestatori di assistenza, i c.d. caregivers (vedasi, in particolare: Articolo 6 – Congedo per i prestatori di assistenza; Articolo 7 – Assenza dal lavoro per cause di forza maggiore; Articolo 8 – Adeguatezza del reddito; Articolo 9 – Modalità di lavoro flessibili)..
Questa Direttiva mira a garantire che gli Stati membri valutino la necessità di adeguare le condizioni di accesso al congedo parentale e le sue modalità alle esigenze specifiche dei genitori in situazioni particolarmente svantaggiate dovute a disabilità o malattia cronica e alle esigenze dei genitori adottivi.
La disposizione stabilisce la durata massima fissata a due anni del periodo che gli Stati membri hanno a disposizione per recepire la direttiva nel diritto nazionale e comunicare alla Commissione le corrispondenti disposizioni.
Mentre attendiamo che il Governo Conte 2 proceda sugli impegni assunti per le politiche familiari e dunque approvi la legge sui familiari volontari ,dal prospetto del def si enuncia che per le collaboratrici familiari (badanti , colf, ecc) che ovviamente sono un aiuto per quel 68% di famiglie nelle quali a parità di lavoro fuori casa tra coniugi le responsabilità di cura di figli,anziani e disabili sono ancora affidate solo alle donne, si prospetta che le famiglie datrici di lavoro debbano farsi sostituto d’imposta trattenendo e poi pagando allo Stato ,l’Irpef al posto del lavoratore che significa mettere un nuovo carico enorme sulle spalle delle donne italiane. Dunque non solo non è riconosciuto il valore del lavoro di cura al familiare che assiste un parente disabile, ma addirittura si tassa la famiglia che assume un aiuto domestico. Intanto il tavolo di lavoro interistituzionale formato dai tre sindacati confederali E/R, l’Università di Modena e Reggio Emilia,Inps Nazionale,Inail,Comune di Bologna,Istituto Ramazzini, Associazione Nazionale Tutte per Italia, Ordine dei Medici,Ant, Regione E/R ha predisposto una guida per i caregiver familiari per aiutarli a conoscere le norme aggiornate di cui dispongono in attesa della legge che metta in moto il Fondo . Una guida semplice “amica” che verrà distribuita gratuitamente e presenteremo a Roma il 12 novembre prossimo. Insieme dalla parte dei più deboli.
Si vota il Bilancio della Ue: ecco i numeri
QUI EUROPA www.ildiariodellavoro.it
Lunedi a Bruxelles si vota il bilancio Ue: ecco tutti i numeri
Il bilancio dell'UE per il 2020 è l'ultimo bilancio nell'ambito del quadro finanziario pluriennale dell'Unione (QFP) per il periodo 2014-2020 e rientra nell'ambito di questo quadro. La proposta si basa sul principio secondo cui il Regno Unito parteciperà pienamente all'esecuzione e al finanziamento del bilancio UE 2020 come se fosse uno Stato membro. Il bilancio 2020 sarà eseguito durante il primo anno del mandato di un Parlamento europeo neoeletto e di una nuova Commissione europea. Al fine di garantire la stabilità e la continuità necessarie da un periodo di programmazione all'altro, la Commissione ritiene essenziale che un accordo in seno al Consiglio europeo sul nuovo QFP sia raggiunto nell'autunno del 2019, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo di dicembre 2018, seguito da un accordo globale entro la fine del 2019.
CREDITI PROPOSTI Il progetto di bilancio 2020 (compresi gli strumenti speciali) è il seguente: - gli stanziamenti d'impegno totali (compresi gli strumenti speciali) sarebbero 168.271,7 milioni di EUR, con un aumento di 2.082,5 milioni di euro rispetto al bilancio 2019 (+ 1,3%).
PRIORITÀ CHIAVE PER IL 2020 Il bilancio dell'Unione per il 2020 è un bilancio per la continuità e la transizione. Continuerà a sostenere i risultati conseguiti dall'UE negli ultimi anni e le priorità degli attuali programmi, offrendo al contempo il miglior punto di partenza possibile per la nuova generazione di programmi a partire dal 2021. Per quanto riguarda la proposta della Commissione, il gli stanziamenti previsti nel bilancio 2020 sono principalmente destinati ai seguenti settori prioritari: 1) Investimenti, crescita e posti di lavoro di natura sostenibile e inclusiva Oltre 83 miliardi di EUR in impegni sono destinati a stimolare la crescita economica e le regioni europee e sostenere i giovani. Affinché la crescita vada a vantaggio di tutti gli europei, in particolare di quelli maggiormente colpiti, l'UE e i suoi Stati membri dovranno investire nei lavori di domani e sfruttare le opportunità offerte dalla transizione verso un'economia digitale e un'economia a bassa crescita. emissioni di carbonio. Il meccanismo per collegare l'Europa (ECM) continuerà a sostenere la diffusione e il funzionamento delle infrastrutture di servizi digitali, delle reti a banda larga ad alta velocità e veloci e dei punti di accesso locale senza fili gratuiti attraverso l'iniziativa WiFi4EU.
1)ll bilancio 2020 contribuirà inoltre all'impresa comune europea di calcolo ad alte prestazioni, che mira a sviluppare e sostenere il supercalcolo ultraveloce (exaflopic) entro il 2022/2023 e finanzierà nuove componenti di Orizzonte 2020, come l'iniziativa pilota dell'Unione europea e del Consiglio europeo per l'innovazione rafforzata, spianando la strada al suo successore, Orizzonte Europa. La Commissione prevede di stanziare 13,2 miliardi di EUR per la ricerca e l'innovazione in Europa nell'ambito di Orizzonte 2020 e 1,2 miliardi di EUR (+ 75% rispetto al 2019) per Galileo, il sistema di navigazione satellitare per l'Europa. Il progetto di bilancio propone inoltre 255 milioni di euro per il programma europeo di sviluppo industriale della difesa (EDIDP) nel 2020 per incoraggiare le imprese a cooperare allo sviluppo congiunto di prodotti e tecnologie della difesa, fino all'attuazione di nel 2021, un vero fondo europeo per la difesa. Nei settori dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport, 2,8 miliardi di euro saranno disponibili per il programma Erasmus +. Con un budget di 166 milioni di euro, il Corpo europeo di solidarietà consentirà ai giovani di acquisire esperienza nel volontariato con molti tipi di organizzazioni in tutta Europa. L'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (YEI) ha finora beneficiato di poco più di 4,4 miliardi di EUR nell'attuale QFP e per il 2020 sono proposti ulteriori 116,7 milioni di EUR.
2) Migrazione, solidarietà e sicurezza in un mondo sempre più multipolare.
Nel 2020 il bilancio dell'UE continuerà ad attuare tutte le misure adottate a livello europeo per gestire meglio i flussi migratori, limitare la migrazione illegale e concentrarsi maggiormente sulle cause profonde della migrazione: il nuovo sistema di ingresso / uscita intesa a rafforzare la gestione delle frontiere, il sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi, la versione modernizzata del sistema d'informazione Schengen, lo strumento per i rifugiati in Turchia e il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile. In vista dell'adozione della proposta della Commissione di rivedere il regolamento di Dublino, il Fondo Asilo, migrazione e integrazione per il 2020 dovrebbe continuare a sostenere gli Stati membri sotto pressione, con particolare attenzione alla Grecia, e accompagnare gli sforzi di solidarietà e reinsediamento. Il progetto di bilancio comprende: - 420,6 milioni di EUR (+ 34,6% rispetto al 2019) per l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), a seguito del accordo raggiunto nel marzo 2019 dal Parlamento europeo e dal Consiglio per l'istituzione di un organo permanente di 10.000 guardie di frontiera entro il 2027; - 56,2 milioni di euro per il nuovo programma rescEU (ammodernamento del meccanismo di protezione civile dell'Unione), al fine di aumentare la capacità di risposta a terremoti, incendi boschivi e altre catastrofi; - 560 milioni di euro per i bisognosi in Siria, nonché per i rifugiati e le loro comunità ospitanti nella regione, nonché un rafforzamento di 60 milioni di euro per lo strumento europeo di vicinato per la componente "Nordafrica" del fondo fiduciario di emergenza per l'Africa per prevenire la migrazione irregolare e migliorare la situazione dei migranti e dei rifugiati
3) La lotta ai cambiamenti climatici .Il progetto della Commissione prevede di dedicare il 21% del bilancio globale per il 2020 alla lotta contro i cambiamenti climatici, che fa parte dell'ambizioso obiettivo di allocare il 20% del bilancio Attività a lungo termine dell'UE per combattere i cambiamenti climatici. Un obiettivo ancora più ambizioso è proposto per il prossimo QFP, al fine di sostenere l'impegno dell'UE ai sensi dell'accordo di Parigi di ridurre di almeno il 40% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 nella prospettiva di un'economia neutrale. il piano climatico.
PRINCIPALI ASPETTI PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO 2014-2020 Nel QFP (Quadro Finanziario Programmatico), il massimale globale per gli stanziamenti di impegno per il 2020 è di 168 797 milioni di EUR, che rappresenta lo 0,99% del reddito nazionale lordo (RNL) dell’Union. Il massimale per gli stanziamenti di pagamento è di 172.420 milioni di EUR, pari all'1,01% dell'RNL. –
Competitività per la crescita e l'occupazione: gli stanziamenti di impegno ammontano a 24 716,4 milioni di EUR. Tale importo è aumentato del 5,5% rispetto al bilancio 2019, principalmente a causa degli aumenti previsti dal quadro strategico comune per la ricerca e l'innovazione, il meccanismo per collegare l'Europa, i principali progetti infrastrutturali e Erasmus +. Ciò lascia un margine di 474,6 milioni di EUR. Gli stanziamenti di pagamento aumentano del 7,7% a 22.108,5 milioni di EUR. –
Coesione economica, sociale e territoriale: gli stanziamenti di impegno aumentano del 2,5% a 58.611,9 milioni di EUR, senza lasciare margini di miglioramento. Gli stanziamenti di pagamento per la rubrica aumentano del 6,4% rispetto al bilancio 2019 e aumentano a 50,042,4 milioni di EUR. Non sono necessari stanziamenti di pagamento per la chiusura dei programmi per il periodo 2007-2013 poiché dovrebbero essere chiusi tutti nel 2019. L'attuazione dei programmi 2014-2020 dovrebbe proseguire a velocità di crociera. - 2 - Crescita sostenibile: risorse naturali: gli stanziamenti di impegno per l'agricoltura, la pesca e le politiche ambientali ammontano a 59 994,9 milioni di EUR, con un aumento dello 0,6% rispetto bilancio 2019.
Il livello delle spese lascia un margine di 426,1 milioni di EUR al di sotto del massimale. Gli stanziamenti di pagamento ammontano a 58 014,3 milioni di EUR, con un aumento dell'1,1% rispetto al 2019. Il finanziamento delle spese di mercato e i pagamenti diretti nell'ambito del Fondo europeo agricolo di garanzia ammonta a 43.531. 8 milioni di EUR in stanziamenti di impegno e 43 501,7 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento. –
Sicurezza e cittadinanza: il livello degli stanziamenti di impegno è fissato a 3.729,1 milioni di EUR, il 2,5% in meno rispetto a quello del bilancio 2019, ma che rimane a 778,1 milioni di EUR, sopra il massimale, il che richiede la mobilitazione dello strumento di flessibilità nella stessa misura. Gli stanziamenti di pagamento ammontano a 3.723,9 milioni di EUR, il che corrisponde a un aumento del 5,6% rispetto al bilancio 2019 –
Europa nel mondo: la Commissione propone stanziamenti impegni per 10 307,6 milioni di EUR (-8,9% rispetto al bilancio 2019). Per il 2020, si propone di utilizzare 240 milioni di EUR del margine non allocato nella rubrica per rafforzare, di 120 milioni di EUR ciascuno, le linee di aiuto umanitario e lo strumento europeo di vicinato al fine di onorare l'impegno assunto alla Conferenza siriana di 2019. Gli stanziamenti di pagamento ammontano a 8 966,1 milioni di EUR, corrispondenti a una riduzione del -4,0%. –
Amministrazione : tutte le istituzioni, comprese le pensioni e le scuole europee, aumentano del 3,8% (anche gli stanziamenti di pagamento aumentano del 3,8%), con impegni di 10.324 , 1 milione di EUR. Il margine ancora disponibile ammonta a 677,9 milioni di EUR per il 2020. Una delle priorità chiave della Commissione è garantire che il bilancio dell'UE crei valore aggiunto per i cittadini dell'Unione. Il progetto di bilancio 2020 è stato elaborato sulla base di informazioni sull'esecuzione di tutti i programmi di spesa dell'UE, dimostrando che il bilancio dell'UE sta fornendo risultati tangibili per i cittadini dell'UE e non solo.
Alessandra Servidori