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Contro il cigno nerissimo :Forza Europa Avanti Italia ! Alessandra Servidori      Il cigno nerissimo (evento inatteso  devastante politicamente nel... Read more
Diritto e potere Scena 2 Alessandra Servidori  ... Read more
Lezione 6.non è mai troppo tardi per informarsi e formarsi Lezione n.6 NON è mai troppo tardi per sapere come stanno le cose Soprattutto quando la... Read more
DI MAIO ,la cultura dell'ignoranza Alessandra Servidori  Di Maio, la cultura del non saper fare i conti e  non dire la... Read more
Novità importanti per i congedi dalla Ue http://www.ildiariodellavoro.it/adon.pl?act=doc&doc=68473#.Ww7EEkiFPcs Alessandra... Read more
MERKEL REGINA D'EUROPA Alessandra Servidori     Germania al voto : MERKEL  Cancelliera  regina d’Europa - 23 settembre... Read more
Perchè è sbagliato il decreto del 12 luglio n.87 che non si può chiamare dignità ALESSANDRA SERVIDORI ……. Perché è sbagliato il DECRETO-LEGGE 12 luglio 2018, n. 87-Disposizioni... Read more
INPS :il primo accenno di Bilancio di genere 2020 dell’Inps Di Alessandra Servidori | 05/11/2020 -  Blog Per la... Read more
Perchè l'analisi costi benefici non può essere oggettiva GRANDI OPERE    www.ildiariodellavoro.it  Perché l’analisi costi-benefici non può essere... Read more
TUTTE E TUTTI NOI CONTRO IL CANCRO TUTTI E TUTTE NOI CONTRO IL CANCRO  Commissione bicamerale di vigilanza Cassa Depositi e... Read more
GLI INGHIPPI DELL'ITALICUM ALESSANDRA SERVIDORI -GLI INGHIPPI DEL BRUTTO ITALICUM 21 marzo 2016 www.formiche.com  Dunque,... Read more
CARO RENZI 8 MARZO NON FIORI MA OPERE DI BENE Alessandra Servidori .   8 MARZO :D come DEF . Sempre femmina è ma è la nota di aggiornamento (... Read more
VIOLENZA E' ANCHE 400mila donne in più disoccupate Alessandra Servidori      -  400mila italiane disoccupate in più : anche questa è violenza sulle... Read more
Legge di biliancio :tra le ombre qualche lumicino Alessandra Servidori  LEGGE DI BILANCIO : tra le ombre qualche lumicino - 2 Dicembre 2017 Il... Read more
La lega e il suo programma demolitore Alessandra Servidori  blog startmagazine  11 agosto 2019 Se Borghi  presidente della commissione... Read more
IL DECRETONE NON CONVINCE :ecco perchè Alessandra Servidori      I conti  del decreto Rilancio rinominato Ristorno fanno comunque... Read more
LEGGE DI BILANCIO : LE NOVITA' SUL LAVORO LEGGE DI BILANCIO 2021: TUTTE LE NOVITA’ IN MATERIA DI LAVORO- È stata pubblicata... Read more
Ancora sulle unioni civili : le frequentazioni, l'arroganza,le spinte, ...la pornografia Alessandra Servidori Ancora sulle unioni civili : le frequentazioni ,le spinte, l’arroganza e... Read more
IL PIL ITALIANO in declino CAMBIA VERSO SOLO PER I RENZIANI ALESSANDRA SERVIDORI                            Dopo Ferragosto  IL PIL  italiano in declino... Read more
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IL TRIO MHR NON VA BENE : ecco perchè Alessandra Servidori           IL TRIO MHR NON VA BENE : ecco perchè Il panico schizza su e giù... Read more
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Italia-Bruxellels-Politiche di genere Alessandra Servidori   ITALIA/BRUXELLES : NOTIZIE IMPORTANTI politiche parità di genere  Grazie... Read more
TRASFORMAZIONI TECNOLOGICHE, FORMAZIONE E LAVORO PROBLEMI E PROPOSTE     Professionalità - n. 2/2018 - Anno XXXIV - ISSN:... Read more
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IL LAVORO DEI SOGNI DEI GIOVANI   Alessandra Servidori MONDO StartMagazine Il lavoro dei sogni dei giovani. Il post di... Read more
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NUOVA SCUOLA? BRUTTO INIZIO x i nostri giovani Alessandra Servidori Lo abbiamo già  scritto e detto quando il testo della riforma scolastica... Read more
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JOBS ACT: penultimo atto nella nebbia

L'approvazione da parte del Consiglio dei ministri dello scorso 11 giugno di  altri quattro decreti attuativi del Jobs Act, non porta in dote al sistema del mercato del lavoro certezze, anzi pone  altri robusti interrogativi su come verrà applicata la governance  dei provvedimenti nella loro concreta attuazione. L’obiettivo chiaro è una deregolamentazione, notevoli  differenziazioni nel mondo del lavoro, sia sui contratti che sulle tutele, e un aumento esagerato del potere delle imprese ( magari singole e non è detto associate) senza elementi di riequilibrio in favore del  sistema lavoro. La  chiamano  “innovazione e semplificazione”  ma in verità si è realizzata una riduzione sostanziale della qualità del lavoro, degli spazi di contrattazione che  lo rendono  più povero e più fragile  e sicuramente  non maggiormente sviluppato e inclusivo . Tempi lunghi e indefiniti  di attuazione di un nuovo ed efficace sistema ( le coperture economiche e l’organizzazione delle nuove strutture in capo a inps  appaiono confusamente lontane anni luce ) sia per i lavoratori occupati, così come quelli in sospensione da lavoro o disoccupati, la struttura del sistema di welfare in confusione. In materia di ammortizzatori si interviene con una  riduzione dei tempi di copertura e degli strumenti a disposizione dei lavoratori. L'introduzione del meccanismo per le aziende del bonus malus, pensato quale deterrente, potrebbe  favorire i licenziamenti, visto l'aumento del costo delle contribuzioni nell'uso degli strumenti di “cassa “ e ha un bel da dire Poletti che vigilerà contro gli abusi. Chi vigilerà?

Così come i contratti di collaborazione e l’uso dei  voucher, su ampie attività ,pur ampliando la soglia dell'importo per lavoratore da 5.000 a 7.000 euro se non  accompagnati da un sistema organizzativo e di controllo efficace, rischiano di avere un ruolo dannoso per abuso. Sul contratto di apprendistato  di I e III livello, confermando  la scelta  di accesso a 15 anni, si cede il passo per la certificazione degli apprendimenti alle imprese in favore di un sistema duale molto lontano dal tanto invocato sistema tedesco, dalla qualità della formazione e troppo troppo vicino al lavoro fragile:  anche questa tipologia contrattuale non si apre all’innovazione e alla ricerca con una sussidiarietà tra imprese , istituti scolastici e università che ne  doveva qualificare e rilanciare anche a livello internazionale,la concorrenza e il finanziamento pubblico e privato. Il contratto a termine è la cenerentola della riforma in quanto si conferma il non diritto  del lavoratore  e della lavoratrice a ricevere una formazione sufficiente e adeguata alle caratteristiche delle mansioni oggetto del contratto, non solo fondamentale per la prevenzione sui rischi da lavoro, ma anche per il famoso” libretto formativo” che dovrebbe accompagnare l’inserimento e la permanenza nel mercato del lavoro come risorsa della persona e per tutto il sistema produttivo .Sul possibile demansionamento della lavoratrice e del lavoratore, se in  sede di Commissioni di Certificazione sarà possibile derogare alla norma sottoscrivendo accordi tra le parti , sarà allora necessario che l’attività ispettiva possa ratificare il provvedimento a tutela ovviamente della correttezza della decisione assunta, anche in materia di sicurezza sul lavoro .
Sui controlli a distanza si segnala un abuso rispetto alle norme sulla privacy, e il venir meno dell'obbligatorio accordo sindacale renderà più difficile assicurare  indebiti usi delle informazioni. Il nuovo Ispettorato del lavoro, così come è stato concepito nella sua unicità, se non sorretto da opportuni finanziamenti - oggi non previsti - determinerà un progressivo svuotamento delle funzioni che garantiscono la lotta all'evasione e all'elusione contributiva e soprattutto ,l’aver rimandato a data da destinarsi il riordino effettivo della unica funzione ispettiva, ovviamente non comporterà una autentica razionale ed efficace risorsa. Anche la manovra per azzerare le funzioni delle consigliere di parità è evidentemente una operazione per congelare e annientare il ruolo che insieme agli ispettori del lavoro operavano come dissuasori antidiscriminatori e sentinelle per una corretta valorizzazione delle risorse femminili .La nuova Agenzia nazionale che si dovrà occupare delle nuove politiche attive nasce sulla carta e  rachitica come direbbe un grande sindacalista riformista come Bruno Trentin poiché la confusione furibonda delle  norme istituzionali che dovranno regolarla, appare in tutta la sua inutilità sia per l’attività di gestione che di programmazione con un assorbimento di due aziende carrozzone come  ISFOL e Italia Lavoro, lavoratori e lavoratrici  che per anni hanno beneficiato  e usato risorse del FSE con missioni spesso ridondanti e sovrapposte. Il decreto legislativo disegna un sistema estremamente frastagliato, nel quale le competenze si diluiscono tra Ministero del lavoro, Agenzia, quel che resterà di Isfol ed Italia lavoro, regioni e province autonome, Inps e centri per l’impiego, sul cui destino e la cui funzionalità, tuttavia, le ombre sono tantissime. Il decreto infatti fa una giravolta straordinaria e  non pone in capo  all’Agenzia i 7500 dipendenti ed il costo complessivo (circa 700 milioni) dei servizi per il lavoro oggi operanti presso le province. Al contrario, attribuisce alle regioni ed alle province autonome il compito di erogare i servizi ai cittadino, attraverso propri uffici denominati centri per l’impiego. Dunque alle regioni  passa il compito  del funzionamento, dell’organizzazione e della spesa connessa ai centri per l’impiego, con una compartecipazione alla spesa,  di  700 milioni annui, di soli 70 milioni (un decimo) per i soli anni 2015 e 2016. Ecco appunto ,è infine la questione su tutte :  ma il nuovo sistema disegnato  e programmato con quali  risorse d'investimento  si potrà realizzare se saranno quelle che eventualmente si produrranno in ragione dei risparmi nell'uso della cassa integrazione?

Alessandra Servidori - 23 giugno 2015

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