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Lavoratrici e lavoratori fragili e COVID è importante sapere che Alessandra Servidori                                     Speciale : lavoratrici e lavoratori... Read more
BISOGNA VACCINARE I BAMBINI! ALESSANDRA SERVIDORI  E’ vero, noi non conosciamo per esempio la poliomelite e il vaiolo e la... Read more
Ci vuole lucidità per i cinesi e non pressapochismo https://formiche.net/2019/03/cinesi-italia-cina-ue/ Alessandra Servidori... Read more
CONTRO IL TERRORISMO ALESSANDRA SERVIDORI   17 NOVEMBRE 2015- CONTRO I TERRORISTI  «Conquisteremo  Roma e diventeremo... Read more
Avvenire Cattolici orgogliosi e vivacemente in pista!  ALESSANDRA SERVIDORI                   AVVENIRE Febbraio 2019   La premessa è che condivido la... Read more
IL FONDO NUOVE COMPETENZE DEVE SOSTENERE LE LAVORATRICI Alessandra Servidori    IL  Fondo nuove competenze deve sostenere le lavoratrici... Read more
Dedicata alle persone disabili: non solo il 3 dicembre Alessandra Servidori 3 Dicembre Giornata internazionale dedicata alle persone disabili   ... Read more
Di Maio sbaglia sulle privatizzazioni Alessandra Servidori  Di Maio sbaglia su tante cose e sulle liberalizzazioni di più.  Sono... Read more
Quando le signore in parlamento sono merce di scambio Alessandar Servidori Quando le Signore in Parlamento sono merce di scambio Sarà quel... Read more
L'EUROPA STA PER RALLENTARE E L'ITALIA....... ALESSANDRA SERVIDORI  www.formiche.net    L'EUROPA STA PER RALLENTARE E... Read more
UN DEF DEMENZIALE e 4 anime colpevoli Alessandra Servidori  4 Anime : 1 in pena( Tria) 1 Spavalda( Conte) e 2 sciallate (Salvini e Di... Read more
ESN IMPARARE DA POLONIA ROMANIA MOLDAVIA come sostenere i rifugiati ucraini che fuggono dalla maledetta guerra-  ALESSANDRA SERVIDORI       ESN IMPARARE DA POLONIA ROMANIA MOLDAVIA come sostenere i rifugiati... Read more
Recensione libro Alè Il sussidiario .net https://www.ilsussidiario.net/news/letture-cosi-limpegno-personale-puo-innovare-le-politiche-sociali... Read more
Le morti bianche aumentano in tutta Europa  IL DIARIO DEL LAVORO Le morti bianche aumentano in tutta Europa Autore: Alessandra... Read more
Pres. Meloni : un pò di coraggio per le donne nella legge di bilancio Alessandra Servidori     Sì vabbè,la legge finanziaria del Governo Meloni fa quel che può e... Read more
Perchè l'analisi costi benefici non può essere oggettiva GRANDI OPERE    www.ildiariodellavoro.it  Perché l’analisi costi-benefici non può essere... Read more
TUTTE E TUTTI NOI CONTRO IL CANCRO TUTTI E TUTTE NOI CONTRO IL CANCRO  Commissione bicamerale di vigilanza Cassa Depositi e... Read more
La tragedia della Libia è anche un problema dell'Italia Alessandra Servidori-La  tragedia della Libia è anche un problema dell’Italia.  Lo... Read more
Lavoro e ancora lavoro-Luglio 2024 Nuova professionalità Nuova Professionalità Luglio 2024 ALESSANDRA SERVIDORI  Rubriche NUOVA PROFESSIONALITÀ _ V/2... Read more
Brucia l'Italia,il suo territorio ma non il debito pubblico Alessandra Servidori BRUCIA L'ITALIA il suo territorio ma non il debito pubblico Aumenta il... Read more
La Presidenza Tedesca Ue : una agenda tonica QUI EUROPA   ildiariodellavoro Una agenda di presidenza semestrale tedesca Ue... Read more
UNA ASSICURAZIONE INTEGRATIVA PER NON AUTOSUFFICIENTI ? NON AUTOSUFFICIENTI E ASSICURAZIONI ? MA CHI SE LA PUO' PERMETTERE UNA ASSICURAZIONE... Read more
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Pasqua di Resurrezione del POPOLO ITALIANO Alessandra Servidori Quando ci fu la strage di  bambini a Beslam   in Ossezia nel 2004 ... Read more
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DALLA PARTE DELLE DONNE E DEL LAVORO .La situazione aggiornata   Alessandra Servidori       -18 SETTEMBRE        DALLA PARTE DELLE DONNE e del lavoro nel... Read more
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GENDER GAP PAY Alessandra Servidori – DIFFERENZE RETRIBUTIVE-NON C’E’ niente da festeggiare Pare che in... Read more
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AL LAVORO E SUBITO nel Consiglio di indirizzo !!! ALESSANDRA SERVIDORI  Istituito il Consiglio d’indirizzo per l’attività programmatica in materia... Read more
Un buon anno non si nega a nessuno ma il 2018 si è chiuso con una manovra da delirio Alessandra Servidori Né rigore né crescita. Il governo giallo verde ha perso la scommessa contro... Read more
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Opuscolo dalla parte delle malattie mentali TutteperItalia-NoituttiperBologna--Unimore- Cerchiamo insieme di conoscerci meglioA cura di... Read more

Corte dei Conti : ci trasciniamo un Debito pubblico spaventoso

Considerazioni a margine del rapporto della Corte dei Conti sulla programmazione dei controlli e delle analisi per l’anno 2020. Il post di Alessandra Servidori      www.start magazine  6 gennaio 2020

La permanente negativa attualità del Rapporto della Corte dei Conti si ripete di anno in anno in un documento di Programmazione dei controlli e delle analisi che — secondo i magistrati contabili — conferma che il 2020, come gli anni precedenti, “si preannuncia impegnativo per il governo dei conti pubblici. La situazione economica è caratterizzata dalle crescenti incertezze che pesano sul quadro macroeconomico internazionale” e le prospettive dell’economia italiana, “già largamente al di sotto della media europea, ne risentono ulteriormente”.

Una prospettiva di crescita economica pari a zero, rischio per i conti pubblici e aumento dell’inflazione. Relativamente alla crescita del Pil, questa dovrebbe essere pari soltanto al +0,4%, secondo le stime redatte dagli istituti di previsione internazionali, ad un livello da “zero virgola” al quale l’economia italiana si è abituata ormai da diversi anni.

Con spazi di manovra praticamente ridotti a zero per il governo, anche per via delle clausole di salvaguardia che non vengono mai disboscate definitivamente, è difficile aspettarsi di più. Il rischio di aumento del deficit e del debito pubblico, non appare in linea con gli obiettivi concordati con la Commissione Europea. Anche perché, le promesse fatte dal precedente governo di tagliare spesa pubblica e tax expenditures non sono state rispettate nella manovra appena approvata in Parlamento. Al contrario, l’esecutivo giallorosso ha pensato bene di aumentare ancora di più le tasse sui consumi e modificare le norme che regolamentavano la tassazione delle partite Iva attraverso il regime forfettario, che è stato parecchio ridimensionato.

Sarebbe stato utile intervenire, almeno in prospettiva con la recente manovra, tagliando la spesa pubblica, specie quella locale che incide per il 60% sugli equilibri complessivi, al netto di quella per interessi — previdenza e dei trasferimenti ai vari livelli —. È poi malamente confermato l’accento sul fatto che esiste un assioma secondo cui la spesa pubblica centrale è cattiva e quella locale no, ma analizzando il Rapporto e le cifre non c’è una minima idea di invertire la rotta.

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     Il dramma italiano è il buco nero dei conti pubblici che prende il nome di finanza locale. È una sorta di bancomat, utilizzato dagli amministratori locali nei confronti dello Stato centrale, che non richiede rendicontazione ma la Corte Costituzionale, nel governo Monti che aveva tentato di mettere qualche paletto, ha cassato tutte norme che prevedevano una qualche forma di controllo.

Ci sono ragioni di carattere strutturale e disordini di carattere amministrativo: i vari livelli governativi che si sovrappongono e si contraddicono, le municipalizzate, le comunità montane, i bacini idrici e poi regioni, comuni, municipi, consorzi di varia natura e specie e via dicendo. Un magma insondabile.

Due gli strumenti sono disponibili ai fini del controllo: il patto di stabilità interno e il Siope, un sistema informatizzato che consente di avere in tempo reale il flusso dei pagamenti. Ma che nulla possono dire sulla tipologia della spesa: il cosiddetto “socialismo municipale” che è composto da più di ottomila partecipazioni in società dei soli capoluoghi regionali e delle regioni è incontrollabile. Per dimostrare che quel 60% di risorse che gli enti locali utilizzano sia usato correttamente sarebbe fondamentale anche a quel punto per aumentare l’imposizione fiscale. Sono indispensabili l’adozione di eventuali terapie fondate su l’analisi generale della situazione economica e sociale, che deve essere condivisa. Dopodiché ci possono essere terapie di destra o di sinistra vincolando l’azione di governo.

La difficoltà nell’impostare la politica economica del governo deriva dal fatto che mancano i presupposti utili ad un positivo sviluppo. A partire da un’analisi condivisa della situazione e delle relative priorità. E nel contesto dato, l’autonomia differenziata non è una soluzione percorribile perché attribuire ad alcune realtà territoriali la facoltà di legiferare su importanti materie quali istruzione, sanità, lavoro, ambiente senza un quadro nazionale di riferimento comporterebbe la frammentazione di diritti costituzionali indisponibili che, in quanto tali, non possono essere esigibili a geometria variabile. Nè si può attribuire risorse trasferendole dallo stato centrale a singoli territori basandosi sulla spesa storica perché significa cristallizzare le disuguaglianze esistenti. E ancora meno accettabile legare i trasferimenti alla capacità fiscale dei territori condizionando il diritto alla salute istruzione lavoro assistenza, alla ricchezza di quella regione.

Il legislatore deve armonizzare i Lep e le leggi quadro anche per l’attuazione del federalismo fiscale e la disciplina di un sistema perequativo efficace fondato sulla necessità di redistribuire risorse territoriali in funzione del soddisfacimento dei comuni e di una controllata rendicontazione effettiva. È ormai indispensabile definire gli obiettivi di servizio qualitativi e quantitativi ai quali regioni e enti locali si devono attenere nel rispetto dei Lep individuando i fabbisogni standard con fondi perequativi per ciascuna funzione finanziati dalla fiscalità generale e ripartiti secondo indicatori socio-economici assegnando al soggetto istituzionale l’esercizio di vincolo di solidarietà di una comunità.

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