Alessandra Servidori
Il giorno dopo la tempesta .E adesso basta insulti e rancori e guardiamo avanti.
La premessa ragionevole è che innanzitutto la democrazia è una concezione che considera essenziale il riconoscimento dei diritti politici a tutti i cittadini e oggi è un bel giorno perché la maggioranza del popolo italiano ha potuto salvare la nostra bella Carta istituzionale.I diritti politici sono stati esercitati e tutti gli italiani e le italiane hanno potuto votare cioè a suffragio universale, e di formare e propagandare liberamente partiti politici.Vero è che la maggioranza ora ha una multiforme composizione ma i partiti e i movimenti hanno il tempo(ora o mai più) di darsi delle regole per poter costruire la stabilità. In questa direzione sarà indispensabile individuare una forma di aggregazione in cui chi vuole esercitare il suo diritto a candidarsi lo possa costruire. Le donne e gli uomini che consentono poi veramente di partecipare alla vita dello Stato e di contribuire a determinare le decisioni che esso prende. Togliere la libera scelta attraverso le libere elezioni tra partiti di idee diverse non poteva essere democrazia .Così ora dobbiamo avere quella capacità di scegliere i membri di una Costituente per modificare la Carta. Ci attende un periodo di grande impegno con silenziosa discrezione ma muovendo i gangli vitali di un sistema statico che può ritrovare feconda mobilità nelle brulicanti opportunità che il Paese deve affrontare. Superando la verticalizzazione del comando. Non servono nuove riforme occorre progettare il nuovo,regolare lo sviluppo del mercato, sostenerlo quando è necessario accelerare i processi che chiedono tensione innovativa. Troppi annunci della definizione di governance ,PER ESEMPIO ,sia per le emergenze abitative che per gli immigrati e dunque per la sicurezza,per il lavoro e i giovani, quando lo stato ha risorse marginalissime e servono compartecipazione finanziarie con regole precise senza spavalde azioni di disintermediazioni tra popolo ed elite.Avanti dunque ,la democrazia va esercitata.
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Alessandra Servidori
I PUNTI IN COMUNE DEI CONTRATTI PUBBLICO IMPIEGO E METALMECCANICI
Con la firma del contratto per i pubblici dipendenti e pochi giorni prima quello dei metalmeccanici ritroviamo molte analogie e , evviva!, un sindacato che ha riacquistato rappresentatività tra due settori nevralgici del mercato del lavoro. Così due sono le evidenze effettive e concrete : il premio di produttività incentivato e defiscalizzato per entrambi e il welfare aziendale figli anch’essi di una stagione contrastata dalle resistenze ideologiche( incentrate sulla lotta alla contrattazione di prossimità )che Bruno Trentin (gran maestro del sindacalismo riformista) avrebbe chiamato all’inizio : figli gracili che devono essere curati per crescere.E così per fortuna sta accadendo anche se molto,troppo lentamente .Così la politica sindacale e anche la politica governativa cambiano o sono destinate ad impoverirsi rappresentate da una classe dirigente non all’altezza di riavvicinarsi alla gente,al popolo in carne ed ossa per poterlo sinceramente riconquistare e rappresentare e tornare ad esserne interprete in un mondo in vorticoso cambiamento. Bisogna ricominciare a pensare alle persone valorizzandone bisogni, capacità e speranze,per leggere la crisi che ci circonda e per offrire risposte politiche e umane in una società impoverita umanamente. Due esempi di denominatori comuni dei due contratti. La flessibilità legata alla produttività e dunque al bilanciamento dei tempi di vita e di lavoro per tutti e non solo per le lavoratrici e il welfare integrativo anche come forma di salario/benefit. Una realtà in Italia in espansione e con risorse a disposizione dei cittadini: il 18% della popolazione beneficia di una copertura integrativa per tutelare la salute e il 55% dei lavoratori può contare sull'assistenza sanitaria integrativa, mentre solo il 38% dei lavoratori risulta iscritto a una forma previdenziale aggiuntiva. Questi dati ci dicono che è chiara la necessità di promuovere iniziative per incentivare i controlli e la prevenzione delle patologie più diffuse e l’organizzzaione del lavoro e il welfare in azienda possono essere strumenti nevralgici. Come abbiamo dimostrato nel seminario di studio sulle malattie professionali che abbiamo sviluppato sabato scorso all’Istituto Ramazzini, come Ceslar Unimore,Noi tutti per Bologna,Tutteper Italia,le patologie oncologiche e alcune patologie professionali aggrediscono le persone in situazioni di particolare vulnerabilità. Lo stress spesso viene eccessivamente sottovalutato e rischia di trasformarsi in depressione : le problematiche che possono presentarsi riguardanti le tempistiche lavorative sono soprattutto due, gli orari di lavoro lunghi e l'incapacità di mettere da parte gli impegni lavorativi anche quando si arriva a casa. Lavorare tanto potrebbe essere un comportamento solo da ammirare, ma quando si esagera si rischia di fare male a se stessi. È importante condividere il proprio tempo fuori dal lavoro con la propria famiglia lasciando da parte gli altri problemi.Il fisico e anche la mente hanno bisogno di riposarsi e staccare la spina dal lavoro, se tutto ciò non avviene si rischia di iniziare un percorso di depressione, stress e stanchezza e malattia. Purtroppo però tutto ciò non si ferma solo alla depressione, il rischio è anche quello di entrare in problematiche fisiche molto più gravi, che vanno quindi a rovinare anche il futuro e la carriera :è fondamentale rendersi conto che con il tempo possono portare disturbi molto gravi. Per quanto il lavoro è fondamentale salvaguardare la propria salute è un diritto ancora più essenziale.
http://formiche.net/2016/11/29/cosa-cambia-nella-costituzione-riformata-la-rappresentanza-di-genere/
Alessandra Servidori -
Italiane elettrici : attenzione all’inganno per la rappresentanza di genere nella Costituzione taroccata
Da queste pagine in più occasioni ho avuto la possibilità garbatamente ma scientificamente di rappresentare i motivi di merito per non votare affermativamente il testo della riforma costituzionale il 4 dicembre. Ma oggi anche con il sostegno di un gruppo di studiose dell’associazione ”Aspettare stanca”(link www.aspettarestanca.it ) ritengo che la proposta di una semplificazione verticale del comando (apparentemente rassicurante ma fallimentare perché destinata a produrre distanza e ripulsa) riduca la dinamica democratico-partecipativa che ha reso possibile, tra le altre cose, proprio il percorso di emancipazione femminile. Infatti analizzando il Testo emerge,ma con fatica e se non si è addetti ai lavori di più,l’inganno dell’Art 39 del Disegno di Legge Costituzionale: una norma transitoria che non modifica la Costituzione, quindi sfugge a coloro che si limitano a leggere i testi a fronte degli articoli riformati, ma contraddice quanto è previsto dal nuovo articolo 55 della Costituzione sulla promozione dell'equilibrio di genere nelle leggi elettorali per il Parlamento (addirittura falsamente presentato come introduzione del principio della parità di genere in Costituzione) e dal nuovo articolo 57 Costituzione, in cui è stato inserito, per dare un contentino a chi è contro l'elezione indiretta, l'inciso "in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri.” La prima elezione del nuovo Senato (in realtà l’unica, perché i successivi rinnovi saranno parziali) non avverrà secondo i nuovi articoli della Costituzione, ma in base alla norma “transitoria”, prevista dall’art. 39 del ddl costituzionale, di cui non si parla nei dibattiti e ignorata anche da molti che hanno tentato di informarsi per un voto consapevole. Una norma “transitoria” che potrebbe avere una vita lunga, in quanto la legge elettorale ordinaria, prevista dalla Costituzione riformata, potrebbe anche non arrivare mai, come affermato dalla stessa ministra Boschi. Molti concordano perché sembra impossibile che una legge elettorale possa rispettare le disposizioni contraddittorie previste dalla riforma costituzionale e passare indenne al vaglio della Corte costituzionale. Una norma che, oltre ad essere, come da più parti sottolineato, di difficile interpretazione, non fa menzione delle scelte dei cittadini (nuovo art. 57 della Costituzione), né si fa carico in alcun modo di promuovere l’equilibrio di genere di cui all’articolo 1 della riforma (nuovo art. 55 della Costituzione). Questione dominante è che i sindaci e i consiglieri regionali attualmente, oltre che del PD, sono in prevalenza uomini e che questi sono gli elettori e i candidati del nuovo Senato. Nell’interesse dunque delle elettrici e soprattutto delle giovani donne che abiteranno questa nostra amata Patria , mi auguro che il 4 dicembre di fronte al bivio del referendum costituzionale il Paese scelga la strada di una democrazia inclusiva rappresentata dalla vittoria del No. Una vittoria che non considero un punto d’arrivo, ma che dovrà essere necessariamente il punto di partenza per una grande riflessione sull’attuazione della Costituzione repubblicana e dei diritti e delle libertà da essa garantiti. Diritti e libertà finalizzati a una sempre più diffusa partecipazione democratica di tutte e tutti alla vita politica del Paese. Da donne, non posso che augurarmelo. E per fare una azione positiva ,allego di seguito i testi che dimostrano che affermo semplicenete la verità –Testo del Disegno di legge del 12/04/2016 , pubblicato nella G.U. del 15/04/2016 - http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/04/15/16A03075/sg,documenti.camera.it/leg17/dossier/pdf/ac0500n.pdf
ALESSANDRA SERVIDORI
E’ vero, noi non conosciamo per esempio la poliomelite e il vaiolo e la difterite, perché li abbiamo sconfitti, ma conosciamo malattie mortali come la meningite e l’arrivo di tante popolazioni provenienti da tutto il mondo dove le vaccinazioni non sono praticate per povertà o per ignoranza è un fatto e non una opinione. Le coperture vaccinali (CV) nazionali a 24 mesi, per il 2015, confermano un andamento in diminuzione in quasi tutte le Regioni e Province Autonome. Fanno eccezione le vaccinazioni contro pneumococco e meningococco che, nei due anni precedenti, avevano registrato bassi valori in alcune realtà.
I dati pubblicati dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute, parlano chiaro, e dal 2016 fornisce anche i dati sulle coperture vaccinali relative alla dose booster (richiamo) in età pre-scolare, ovvero a 5-6 anni, e calcolate al compimento dei 7 anni. In particolare, le vaccinazioni a 24 mesi dall’anno 2000, dopo un andamento in crescita, si sono tendenzialmente stabilizzate. Le vaccinazioni incluse nel vaccino esavalente (anti-difterica, anti-tetanica, anti-pertossica, anti-polio, anti-Hib e anti-epatite B), generalmente impiegato in Italia nei neonati per il ciclo di base, avevano superato il 95%, soglia raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la cosiddetta immunità di popolazione; infatti, se almeno il 95% della popolazione è vaccinata, si proteggono indirettamente coloro che, per motivi di salute, non si sono potuti vaccinare.
Dal 2013 si sta, invece, registrando un progressivo calo, con il rischio di focolai epidemici di grosse dimensioni per malattie attualmente sotto controllo, e addirittura ricomparsa di malattie non più circolanti nel nostro Paese. In particolare, nel 2015 la copertura media per le vaccinazioni contro polio, tetano, difterite, epatite B, pertosse e Hib è stata del 93,4% (94,7%, 95,7%, 96,1 rispettivamente nel 2014, 2013 e 2012). Sebbene esistano importanti differenze tra le regioni, solo 6 superano la soglia del 95% per la vaccinazione anti-polio, mentre 11 sono sotto il 94%.
Particolarmente preoccupanti sono i dati di vaccinazione per morbillo e rosolia che hanno perso ben 5 punti percentuali dal 2013 al 2015, dal 90,4% all’85,3%, incrinando anche la credibilità internazionale del nostro Paese che, impegnato dal 2003 in un Piano globale di eliminazione dell’Organizzazione Mondiale Sanità, rischia di farlo fallire in quanto il presupposto per dichiarare l’eliminazione di una malattia infettiva da una regione dell’OMS è che tutti i Paesi membri siano dichiarati “liberi”. Questo trend è confermato anche dalle coperture nazionali a 36 mesi per l’anno 2015, dato utile anche per monitorare la quota di bambini che, alla rilevazione vaccinale dell’anno precedente, erano inadempienti e che sono stati recuperati, se pur in ritardo. L’effettuazione delle vaccinazioni in ritardo, espone questi bambini ad un inutile rischio di malattie infettive che possono essere anche gravi.
La riduzione delle vaccinazioni comporterà un accumulo di suscettibili che, per malattie ancore endemiche (come morbillo, rosolia e e pertosse), rappresenta un rischio concreto di estesi focolai epidemici, come già accaduto in passato; per malattie non presenti in Italia, ma potenzialmente introducibili, come polio e difterite, aumenta il rischio di casi sporadici autoctoni, in caso di importazioni di malati o portatori. Vi è urgenza di una campagna forte sulla di vaccinare i bambini e la necessità di rendere l’accesso alle vaccinazioni il più agevole possibile e migliorare la disponibilità di evidenze scientifiche a favore delle vaccinazioni, per approfondire le ragioni del dissenso vaccinale e individuare più efficaci strategie di promozione delle vaccinazioni. I movimenti anti- vaccini vanno contrastati e sconfitti con i fatti e non con le parole e le opinioni.
Alessandra Servidori FRANCESCO,la sofferenza delle donne,l'aborto
Papa Francesco ha fatto un altro passo verso le donne e noi lo ringraziamo di cuore. Si chiude il Giubileo con la lettera pastorale in cui la Chiesa capitanata dal Pastore Francesco pochi giorni prima della giornata internazionale contro la violenza femminile, invia ai preti una lettera che aiuta le donne che hanno abortito. Una Chiesa misericordiosa verso tutti, una Chiesa che perdona e abbraccia anche chi ha sbagliato: il Papa abbatte muri e barriere e nella lettera diretta sia al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, sia a tutti i preti , che supera prescrizioni previste dal codice di diritto canonico. Riguarda la possibilità, concessa a tutti i sacerdoti e non solo ai vescovi come finora stabilito, di assolvere le donne che hanno praticato l'aborto che, pentite, decidono di confessarsi. Condanna il «dramma dell'aborto», Papa Francesco, indicandolo come uno «dei gravi problemi del nostro tempo» che spesso viene «vissuto con una consapevolezza superficiale, quasi non rendendosi conto del gravissimo male che un simile atto comporta». «Il perdono di Dio a chiunque è pentito non può essere negato», ribadisce Bergoglio, invitando i sacerdoti a prepararsi e ad assolvere a questo compito, coniugando «parole di genuina accoglienza con una riflessione che aiuti a comprendere il peccato commesso».Una decisione che concretizza la volontà del Papa di permettere al maggior numero possibile di persone di riavvicinarsi alla Chiesa così oggi in difficoltà. Come previsto dal diritto canonico, il procurato aborto prevede la scomunica lata e sententiae per la donna, per chi la induce ad abortire e per chi pratica o coopera all'aborto. Il peccato,secondo la norma, non può essere assolto da tutti i confessori, ma soltanto dal vescovo o da alcuni sacerdoti da lui delegati. La decisione rappresenta «un segno di estensione della manifestazione di misericordia in termini più accessibili e disponibili da parte della Chiesa e non è un'attenuazione del senso di gravità del peccato» e «non vuole essere in alcun modo un minimizzare la gravità della cosa».Francesco ha compreso il dramma delle donne,il dolore profondo,insistente e perenne che accompagna chi rinuncia a dare la vita, Un aborto rappresenta un’aggressione nei processi naturali dell’organismo femminile, le conseguenze possono essere rilevanti, secondo la personale situazione di vita della donna, dai fenomeni puramente organici, fino a quelli psicosomatici e a quelli psichici ,un senso di abbandono, di vuoto interiore,di colpa, di violenza appunto: sono già una punizione,senza infierire oltre.
Sabato 26 novembre, il Centro di ricerca sul cancro dell’Istituto Ramazzini ospiterà il seminario “Le malattie professionali: un problema di tutti. A che punto siamo, quali interrogativi e problemi”.
Al seminario, organizzato insieme a “Noi tutti per Bologna”, interverrà: Angelo Fioritti (Direttore Sanitario Ausl Bologna), Fiorella Belpoggi (Direttore Area Ricerca Istituto Ramazzini), Barbara Maiani (CeSLaR UniMoRe-Modena), Rita Ghedini (Presidente Legacoop Bologna), Sonia Sovilla (Segreteria CGIL Bologna), Carla Facchini (Tutteperitalia Bologna) Alfonso Pellitteri (Inail Emilia-Romagna), Simona Lembi (Consiglio Comunale Bologna), Lia De Zorzi (Coordinatore Centrale INPS Roma), Simone Gamberini (Presidente Istituto Ramazzini), Alessandra Servidori (Noi Tutti per Bologna) e Daniele Mandrioli (ricercatore Istituto Ramazzini).
Le malattie professionali
Alessandra Servidori
In questi giorni più volte sono apparse sui giornali notizie importanti che riguardano i bambini spesso violati sessualmente, vittime della povertà ,ma anche vittime di violenze risultato di leggi figlie di una stagione di anormalità passata come diritto. Purtroppo queste realtà,non messe in rilevanza da questa frenesia che ci accompagna giornalmente ricondotta al referendum sulla Costituzione,volutamente invece al centro dei tormenti italiani, fino a divenire insopportabile . Riportiamo l’equilibrio dell’informazione e della riflessione sui guasti prodotti dalla legge sulle unioni civili,più volte criticata da chi scrive su queste pagine. La questione riguarda le coppie di fatto e omosessuali e il caso di due bambini . Dopo otto anni due donne si separano e la madre biologica non riconosce all’altra il ruolo di genitore. La Corte Costituzionale ribadisce che, nel superiore interesse del minore, i figli devono poter intrattenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambe. La sentenza è della Corte Costituzionale, del 20 ottobre 2016, n. 225.
E dimostra che si ricorrerà sempre di più all’Alta Corte per tutelare i minori.
Viene infatti chiesto,nella specie, alla Corte costituzionale di stabilire se una recente norma introdotta nel 2014 sia o meno contraria alla Costituzione. Tale norma stabilisce il diritto del figlio minore di mantenere un rapporto con entrambi i genitori, con i nonni ed i parenti in genere e di ricevere da loro cura, educazione, istruzione e assistenza. La ragione del dubbio nasce dal fatto che la norma si riferisce ai genitori, e non menziona le nuove figure che nell’attuale contesto sociale possono svolgere un ruolo significativo nella vita di un bambino, come il partner della propria madre o del proprio padre, anche omossessuali, quando la relazione finisca. Nel caso in esame due donne intraprendono un procedimento di fecondazione eterologa da cui nascono due bambini. Dopo otto anni di relazione le due si lasciano e la madre biologica non intende riconoscere alla propria ex lo stesso suo ruolo di genitore.L’ex partner della madre biologica si rivolge al Giudice che propone la questione di legittimità costituzionale. La Corte accoglie il ricorso e chiarisce che:
- La norma viola sicuramente la Costituzione, che garantisce le “formazioni sociali”, perché, ormai tra esse va inclusa la famiglia di fatto;
- inoltre viola la Costituzione perché introduce una discriminazione tra figli nati da una coppia etero e figli nati all’interno di una coppia omosessuale;
- infine viola la Costituzione in relazione all’art. 8 della Convenzione europea dei diritti umani, che prevede l’obbligo di riconoscere il diritto del fanciullo e dei genitori, così come di altri soggetti uniti al bambino da vincoli di fatto, di mantenere rapporti stabili pure in caso di crisi della coppia (anche omosessuale), tenendo sempre presente il superiore interesse del minore;
- in precedenza, il Giudice ha avuto modo di verificare con una perizia che i due bambini riconoscono la ex partner della madre biologica come una seconda mamma: ne consegue che impedire loro di avere con lei rapporti stabili potrebbe essere dannoso per i minori.
Alessandra Servidori - Hillary alla gogna.
Tutti contro Hillary: e oltre la brutale sconfitta , ora i mass media si accaniscono sui motivi della mancata vittoria addirittura puntando il dito più che sulla leadership del magnate repubblicano, sulla debolezza della ex first lady. Un dato leggendo i numeri è evidente : nelle zone rurali,tra i piccoli territori,tra gli operai e le operaie,Trump ha fatto breccia sia nel nord, sud,ovest, soprattutto tra la classe sociale intermedia e ha raccolto voti anche tra le donne, nonostante la guerra sessista che ,non completamente a torto, gli era stata scatenata contro. Così Hillary , paladina della scalata al potere femminile per la prima volta nell’America sempre più grande,si deve anche difendere dall’accusa di essere troppo competente ed essere diventata l’emblema della sconfitta delle donne. La vittoria di Trump sicuramente segna un arresto dell’emancipazione imperfetta che ancora palpita nel mondo con evidenti atteggiamenti misogini che si manifestano ricorrentemente più o meno irrispettosi e lesivi dell’uguaglianza di genere. Molte donne italiane,per esempio, così come le donne americane, risentono della crisi economica ,sono le persone più colpite dalla povertà e dalla disoccupazione. E il desiderio di cambiamento e di riscatto per i loro diritti negati dal sistema che le esclude e le mortifica, si traduce in determinazione a lottare per il cambiamento. Cambiamento che deve essere trascinante, che deve rompere lo schema attuale dove arroganza e l’alleanza tra classi dirigenti molto maschili emulate negli atteggiamenti tra poche donne al potere diventa insopportabile. Così a Hillary che continuo a ritenere una delle persone più competenti e preparate professionalmente e politicamente sono venute a mancare la solidarietà delle donne che preferiscono rimanere “basse” senza particolare autostima di sè, scarsa ambizione, capacità di puntare a conquistare le vette alte,magari facendo squadra. Hillary Clinton invece è anche questo, e questo evidentemente irrita molte americane che rimangono abbagliate dal mito dell’uomo forte. Pensare che quando si riesce ad essere complici,si diventa una forza, una potenza,in tutti i sensi. Quanto ancora dovremo aspettare perché le donne diventino amiche delle donne ?
In allegato la rassegna stampa della presentazione dell'Astuccio sui diritti dei malati oncologici avvenuta a Roma, Sala Nassiria, Senato della Repubblica, martedì 25 ottobre 2016.
Alessandra Servidori Donne separate anche nelle Pari Opportunità
Le donne condizione della crescita : nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio Laura Boldrini ieri- 28 ottobre- ha presieduto una iniziativa, alla quale hanno preso parte anche le deputate dell'intergruppo parlamentare per le Donne, i Diritti e le Pari opportunità, che avrebbe l'obiettivo di riportare al centro del dibattito politico il tema dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile e della condizione femminile. Bene. Mica tanto. Pochi giorni prima ma separate, Valeria Fedeli ,Vice Presidente del Senato, e la settimana prima ancora,e anche prima Elena Boschi,Ministro con la delega alle Pari Opportunità insieme a alcune associazioni ,Emma Bonino insieme ad altre, separatamente anche le poche consigliere di parità rimaste reduci di provvedimenti che le hanno cancellate,insomma tutte rigorosamente cultrici di platee di donne che si convocano , consumano dosi industriali di convegni dai quali però non si sprigiona la potenzialità della rappresentanza dei diritti del 52% della popolazione italiana così poco considerata. Suggeriamo con garbo istituzionale di leggere l’ultimo rapporto fresco fresco del Fondo Monetario Internazionale e la prossima occasione “convegnistica a spese della finanza pubblica “( peraltro già convocato per il 2 novembre dove il motivo per organizzarsi per il voto contrario al referendum costituzionale potrebbe essere usato anche per fare proposte concrete per sostenere la scarsa e tragica mancanza di presenza femminile nel mercato del lavoro) e potrebbe essere l’occasione una volta tanto,per la messa in moto scoppiettante di una economia morta. Le bozze della Legge di bilancio 2017-già bollinata- infatti non risponde adeguatamente ai gangli vitali che secondo il Rapporto del Fondo Internazionale Monetario si dovrebbero sviluppare in materia di politiche di genere e dunque dalla parte delle donne . il Rapporto del FMI che analizza fiscalmente tutti i paesi, conferma,e peraltro anche le conclusioni adottate dal medesimo Rapporto, che in tutte le realtà di sviluppo economico e politico più o meno positive, le politiche fiscali ben strutturate hanno il potenziale per migliorare le condizioni di diversità di gender in specifico delle bambine e delle donne .Tutti i paesi possono utilizzare le politiche fiscali per ridurre la quota ancora sproporzionata delle donne che si fanno carico delle responsabilità per la cura dei bambini e dei genitori anziani e dei lavori domestici e dei disabili. Queste responsabilità inibiscono la partecipazione più piena delle donne nelle attività economiche, sociali e culturali.
Il Rapporto sottolinea che soprattutto la realizzazione di piani di sviluppo nazionali nel contesto degli obiettivi di sviluppo sostenibile potrebbero offrire l'opportunità di utilizzare la politica e l'amministrazione fiscale per ridurre le disparità basate sul genere e la promozione dell’istruzione, formazione delle ragazze e lo sviluppo del mercato del lavoro per le donne. Le italiane giovani o grandi guardano oltre il 4 dicembre e voteranno secondo le loro legittime opinioni e sono stanchine di luoghi separati della politica dove vengono ritenute truppe cammellate ad uso elettorale : donne insieme per strumenti economici ed equi ragionevolmente concreti,liberali,riformatori,ecco su questo, possiamo anche mobilitarci ed è quello che stiamo facendo.
SENATO DELLA REPUBBLICA - PALAZZO MADAMA
SALA CADUTI DI NASSIRYA MARTEDI 25 OTTOBRE ORE 15 PRESENTAZIONE
OPUSCOLO / ASTUCCIO Patologie oncologiche,invalidanti,ingravescenti
-WORD CANCER DAY
Quello che è importante sapere per le lavoratrici,i lavoratori e le loro famiglie
TUTTEPERITALIA - CESLAR UNIMORE - NOITUTTIPERBOLOGNA
ASTUCCIO di notizie essenziali, utili, concrete per i lavoratori, le lavoratrici e le loro famiglie:patologie oncologiche, invalidanti, ingravescenti. Diritti e doveri quando ci ammaliamo.
QUESTO ASTUCCIO, distribuito gratuitamente, si rivolge alle lavoratrici, ai lavoratori affette/i da patologie oncologiche, con l’intento di fornire alcune informazioni utili sui propri diritti e doveri per affrontare un delicato e faticoso momento nella vita lavorativa e famigliare. Un contributo istituzionale e associativo per lo sviluppo ed il miglioramento della conoscenza concreta delle norme nel nostro Paese, aggiornate dalle novità introdotte dalle riforme del lavoro e dalla legge di stabilità. Nel momento attuale di sempre maggiore complessità, è un semplice e utile strumento informativo adeguato con la legislazione, e i percorsi che si devono compiere quando si incontra la malattia oncologica e invalidante, cercando di fornire un “utensile”dei diritti e dei doveri che prevede il sistema sanitario, assistenziale,previdenziale. Ci siamo impegnati per rafforzare lo spirito “associativo e sussidiario” con istituzioni, associazioni, facilitando la comunicazione con il territorio e con i cittadini che lavorano e le loro famiglie, ed incrementando la collaborazione. Insieme è meglio. LE PRIME Informazioni e azioni concrete
Saranno presenti :
Senatrice Anna Cinzia Bonfrisco
Prof. Alessandra Servidori NoituttiperBologna
Prof. Carla Facchini TutteperItalia
Prof. Barbara Maiani Ceslar-UNIMORE
Invito - Sala Stampa Caduti di Nassirya-Palazzo Madama-Piazza Palazzo Madama 11-martedì 25 ottobre -ore 15 -Allegato Astuccio/Opuscolo
Alessandra Servidori LEGGE DI STABILITA’ 2017 INTERROGATIVI PIU’ CHE LEGITTIMI
Abbiamo guardato le 33 slide che Renzi e Padoan hanno presentato per la Legge di stabilità uscita dal CDM e guardiamo anche con curiosità il dibattito, feroce come sempre ,su chi sostiene il Governo e chi ha il compito di capire cosa intende fare Renzi e il suo Esecutivo,perché francamente rispetto ai 26 miliardi spalmati sulle varie voci, prendendo per esempio la sanità, leggiamo i twit di Lorenzin Ministro in carica e al di là dei suoi esultanti 140 caratteri, ci chiediamo, per i disabili, che sono tanti, e sempre piu’, cosa è previsto (pare pochino).Sulla scuola anche,Giannini esalta lo student act ( mancia di 500 euro agli studenti) anziché pensare a irrobustire apprendistato e innovazione e dunque lavorare a scuola. Ma aspettiamo il Testo che sarà emanato ufficialmente. Comunque leggendo quel che trapela dai giornali, confusamente, non basteranno le risorse per il rinnovo dei contratti dei Dipendenti Pubblici e non capiamo perché i due ministri di cui sopra, che fanno parte del settore pubblico, riusciranno a moltiplicare gli eurini.E’ bene sapere e ricordare infatti alcune certezze , sulle quali riflettere per cercare di capire cosa succede ora e cosa prevede questo percorso a ostacoli che pende sul capo degli italiani
La legge di stabilità, insieme alla legge di bilancio, costituisce la manovra di finanza pubblica per il triennio di riferimento e rappresenta lo strumento principale di attuazione degli obiettivi programmatici definiti con la Decisione di finanza pubblica. Essa sostituisce la legge finanziaria e rispetto a quest'ultima prevede novità sia in ordine ai tempi di presentazione sia in merito ai contenuti dal 2015. Il disegno di legge di stabilità viene presentato in Parlamento entro il 15 ottobre (in passato era il 30 settembre), un mese dopo la data di presentazione della Decisione di finanza pubblica. La modifica dei termini di presentazione dei due documenti tende ad avvicinare il momento della programmazione a quello di definizione della manovra di finanza pubblica. Ciò virtualmente dovrebbe consentire di disporre di un quadro macroeconomico e di bilancio più stabile, ma richiede anche che i contenuti della manovra siano maggiormente dettagliati nel corso della definizione del documento di programmazione. Risulta, infatti, più breve lo spazio che intercorre tra la data di approvazione della DFP e quella di presentazione della legge di stabilità, con una compressione del lasso temporale entro il quale definire puntualmente le misure che dovranno far parte della manovra di fine anno. Dobbiamo ricordare che nella situazione in cui ci troviamo economicamente, stabilire OGGI cosa spendere del Bilancio dello Stato nei prossimi tre anni, significa dunque, eticamente e responsabilmente pensare al bene del Paese e NON alla campagna elettorale del Governo Renzi in favore del referendum sulla Costituzione. Purtroppo la legge di stabilità 2017 presenta un contenuto più snello rispetto a quello della precedente legge finanziaria. Restano escluse dal suo contenuto le norme a carattere ordinamentale o organizzatorio, anche qualora esse si caratterizzino per un rilevante miglioramento dei saldi (cosa che è evidente NON è e non sarà); le norme di delega e quelle relative ad interventi di natura localistica o micro settoriale. Gli interventi di sostegno e sviluppo dell'economia dovranno trovare collocazione in appositi disegni di legge collegati, e pertanto al di fuori della legge di stabilità. Invece per quanto riguarda la struttura complessiva della legge, si conferma la sua suddivisione in articolato e tabelle che aspettiamo di conoscere. Nella prima sezione, essa riporta: il livello massimo del saldo netto da finanziarie e del ricorso al mercato; la variazione delle aliquote delle imposte; l'importo dei fondi speciali; l'importo complessivo destinato al rinnovo dei contratti pubblici; le norme eventuali necessarie all'attuazione del Patto di stabilità interno e alla realizzazione del Patto di convergenza; le misure correttive delle leggi che comportano oneri superiori a quelli previsti; altre regolazioni meramente quantitative.
Le tabelle allegate alla legge di stabilità vengono ridefinite rispetto alla normativa previgente. In particolare, mentre le Tabelle A e B (che riportano gli importi dei fondi speciali per la copertura di nuovi provvedimenti legislativi, rispettivamente di parte corrente e in conto capitale) restano invariate, viene ridefinito, invece, il contenuto della Tabella C escludendo da essa le spese destinate al funzionamento degli enti pubblici (che presentano natura obbligatoria), e che d'ora in poi saranno determinate dalla legge di bilancio. La Tabella D, invece, assorbe le "vecchie" tabelle D, E ed F relative alle spese in conto capitale. Essa riporta gli importi destinati al finanziamento delle leggi che dispongono spese a carattere pluriennale in conto capitale, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni. Si modifica, infine, anche la Tabella E che, a differenza di quanto avveniva in passato, riporta ora le riduzioni delle autorizzazioni legislative relative alla sola spesa corrente. COSA MOLTO IMPORTANTE sarà un prospetto riepilogativo degli effetti triennali sui saldi di finanza pubblica (saldo netto da finanziare, fabbisogno e indebitamento netto) derivanti dall'attuazione di ciascuna disposizione contenuta nella medesima legge. E' previsto inoltre che lo stesso prospetto venga aggiornato nel passaggio da un ramo all'altro del Parlamento in relazione alle modifiche approvate al disegno di legge durante la discussione parlamentare.Leggeremo con grande curiosità la relazione tecnica sugli effetti della legge di stabilità sul bilancio dello Stato e sul conto economico delle amministrazioni pubbliche, sui saldi di finanza pubblica articolati nei vari settori di intervento e i criteri utilizzati per la quantificazione degli stessi, assorbendo parte del contenuto della soppressa Relazione Previsionale e Programmatica. Essa contiene, altresì, le previsioni del conto economico delle amministrazioni pubbliche e del relativo conto di cassa, integrate con gli effetti della manovra per il triennio di riferimento. POI NON E’FINITA : dobbiamo aspettare il giudizio della UE. Vigiliamo fratelli e sorelle, vigiliamo!!!!