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Social vigliaccamente predatori Alessandra Servidori Considerazioni lucide  sull’era del social e buone vacanze, senza.  Trovo... Read more
Donne e uomini nella UE: EUROSTAT denuncia le insopportabili disuguaglianze Alessandra Servidori               Studiare,lavorare, guadagnare in Europa: permangono, anzi... Read more
NUOVA SCUOLA? BRUTTO INIZIO x i nostri giovani Alessandra Servidori Lo abbiamo già  scritto e detto quando il testo della riforma scolastica... Read more
L'apprendistato per gli insegnati   L’apprendistato, una buona idea per la formazione dei docenti  Alessandra... Read more
Federica guidi : politica e potere economico Alessandra Servidori                      Federica Guidi la politica e il potere economico In... Read more
Offensiva litania la giornata italiana celebrativa contro la violenza sulle donne Alessandra Servidori  Stanca e offensiva litania la giornata italiana contro la violenza sulle... Read more
prevenzione salute sicurezza e uE Alessandra Servidori     La strategia e i programmi di lavoro dell’EU-OSHA. Prevenzione salute... Read more
Buone ferie e a settembre! Alessandra Servidori C’è ancora chi si illude che il toscano non più tanto giovanilista, ascolti... Read more
23 NOVEMBRE 2015 Tasse italiane : le più alte in Europa Alessandra Servidori   23 NOVEMBRE 2015 Tasse italiane : le più alte in Europa  “Paying taxes... Read more
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IL PIL ITALIANO in declino CAMBIA VERSO SOLO PER I RENZIANI ALESSANDRA SERVIDORI                            Dopo Ferragosto  IL PIL  italiano in declino... Read more
Ministra Grillo le chiediamo......  ALESSANDRA SERVIDORI 5 giugno... Read more
VERGOGNA,VERGOGNA ,VERGOGNA e disgusto Alessandra Servidori   VERGOGNA;VERGOGNA,VERGOGNA e disgusto per chi fomenta l’antipolitica-25... Read more
DATI ISTAT: cautela ragionata non gufaggine Alessandra Servidori  CARO RENZI sui dati ISTAT cautela ragionata non gufaggine Noi siamo delle... Read more
Paradossoitaliano:meno donne occupate e più donne negli incidenti sul lavoro INCIDENTI SUL LAVORO- PUBBLICATO il 4 settembre su Il Diario del lavoro  Il paradosso italiano:... Read more
PAPA FRANCESCO : "Nelle scuole bisogna un'educazione sessuale...." Non giusto.Giustissimo ! Alessandra Servidori        PAPA FRANCESCO : "Nelle scuole bisogna  dare un'educazione... Read more
Chi si occupa dei diritti dei delle persone disabili? Alessandra Servidori    BLOG FORMICHE.NET  8 gennaio 2020 Chi si occupa  dei diritti delle... Read more
BOCCIATO l'ordine del giorno per caregivers e pensioni di invalidità Alessandra  Servidori           MA SI PUO' ANDARE AVANTI COSI? Ne abbiamo scritto nei giorni... Read more
Lezione 6.non è mai troppo tardi per informarsi e formarsi Lezione n.6 NON è mai troppo tardi per sapere come stanno le cose Soprattutto quando la... Read more
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MERKEL CT di una Europa di serie A e una di serie B Alessandra Servidori                            MERKEL CT di una Europa di serie A e una di serie... Read more
CALENDA e la mancanza di un Piano Industriale Alessandra Servidori Le news del Ministro Calenda, titolare del dicastero Sviluppo Economico,... Read more
IA ..... adesso e quello che verrà Alessandra Servidori    AI…….....  L’Intelligenza Artificiale e il mio sentire  femminile di... Read more
30 anni di Convenzione Internazionale sui diritti dell'infanzia :a che punto siamo DIRITTI      www.ildiariodellavoro.it  30 anni di Convenzione Internazionale sui diritti... Read more
Politiche per la famiglia e Il Lavoro....   ALESSANDRA SERVIDORI   POLITICHE PER LA FAMIGLIA E  IL LAVORO  www,il sussidiario.net  Siamo... Read more
Studenti,scuola,Costituzione e democrazia scolastica Alessandra Servidori                              Studenti, scuola, costituzione e democrazia... Read more
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IL DIAVOLO veste DROGA Alessandra Servidori IL DIAVOLO VESTE DROGA L’ecstasy è la droga che uccide di più. E le vittime... Read more
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Noi e il cancro Dalla parte delle persone “lungo sopravviventi” Ci chiamano così siamo sopravissute al cancro e... Read more
CHE DANNO PER LE LAVORATRICI TOGLIERE I VAUCER! Alessandra Servidori CHE DANNO PER LE LAVORATRICI TOGLIERE I... Read more

La tragedia della Libia è anche un problema dell'Italia

Alessandra Servidori-La  tragedia della Libia è anche un problema dell’Italia.

 Lo scontro degli ultimi giorni nella capitale della Libia,Tripoli potrebbe estendersi e mettere a dura prova la tenuta del Governo di Accordo nazionale internazionalmente riconosciuto e guidato da Fayez al-Sarraj, un’evenienza che avrebbe un peso notevole tanto a livello interno quanto sul piano internazionale. Si è riaccesa una nuova ondata di violenza fra i diversi gruppi armati che si contendono il controllo del paese con un raggruppamento di milizie islamiste che già in passato ha provato a prendere la capitale  e che  ha sferrato un attacco contro milizie rivali, fedeli al Governo di Accordo Nazionale. A causa del deteriorarsi della situazione – e dopo che un colpo di mortaio ha colpito un albergo vicino all’ambasciata italiana – il governo italiano ha ritenuto necessario evacuare parte del personale diplomatico e tecnico, benché la sede diplomatica resti comunque operativa. Nel tentativo di porre un freno alle violenze e ristabilire l’ordine, al-Sarraj ha dichiarato lo stato di emergenza e richiesto l’intervento della Forza anti terrorismo di Misurata. La missione Unsmil delle Nazioni Unite, invece, ha fatto appello alle varie parti coinvolte nello scontro perché si incontrino oggi per provare a trovare un accordo e preservare il governo internazionalmente riconosciuto. Ma a Tripoli dal marzo 2016, quattro fra le più rilevanti milizie locali – riunite in una sorta di unico “cartello” – si sono progressivamente divise il controllo della capitale libica, gradualmente radicandosi nel territorio e nei ranghi delle istituzioni al potere. Estorsioni e frodi sono state uno degli strumenti di finanziamento privilegiati per tali milizie, che si sono dimostrate capaci di infiltrarsi nei gangli della pubblica amministrazione . Anche gli attori esterni stanno contribuendo in maniera rilevante al protrarsi del caos nel paese. Gli attori regionali sembrano sfruttare la complessa situazione libica per guadagnare maggiore influenza nell’area nordafricana; mentre Egitto ed Emirati Arabi Uniti supportano il parlamento di Tobruk e il suo uomo forte, il Generale Khalifa Haftar, Turchia e Qatar sono invece schierati a sostegno delle varie milizie islamiste presenti in Libia. Una sostanziale incapacità di incidere sembra invece caratterizzare l’azione degli attori internazionali, primi fra tutti le Nazioni Unite e l’Unione Europea. Quest’ultima, in particolare, rimane vittima di dissidi tra gli stati membri sulla politica estera per la Libia, che non sembrano destinati a venire meno. In questo contesto, la Francia si è dimostrata particolarmente attiva, nonostante le sue azioni destino forti perplessità. Da una parte, nonostante il sostegno formalmente accordato al Gna di al-Sarraj, Parigi continua ad appoggiare il Generale Haftar. Dall’altra, le iniziative promosse dall’Eliseo negli ultimi mesi – come il vertice convocato dal presidente francese Emmanuel Macron a fine maggio – hanno coinvolto soltanto un numero limitato di rappresentanti politici libici, ben lontano dall’essere rappresentativo della complessità del panorama degli attori coinvolti. La posizione dell’Italia è ambigua e bisognerebbe sostenere i negoziati internazionali ma includendo anche le milizie nella trattativa che devono compiere un passo essenziale trasformandosi da attore militare ad attore politico Occorre, cioè, disinnescare le motivazioni che continuano a rendere più opportuno tenere le armi anziché deporle, rendendole partecipi della distribuzione del potere e delle risorse nel paese. Per arrivare a questo, sul piano interno, è necessario allargare le negoziazioni a tutti gli attori coinvolti, mentre sul piano esterno e in particolare a livello europeo occorre abbandonare interessi peculiari per poter riprendere un processo di pace che, fino a ora, si è mostrato troppo fragile per condurre a risultati tangibili. Resta inteso che in uno scenario così volatile, dove non vi è alcuna prospettiva di pacificazione nazionale nel breve termine, le elezioni previste per il prossimo 10 dicembre si rivelerebbero sostanzialmente inutili se non addirittura controproducenti per dare stabilità al paese.

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