6 Marzo 2020 Bologna Cappella Farnese Dalla parte delle donne e de l lavoro
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Associazione Nazionale TutteperItalia
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Politiche di Pari Opportunità e lavoro in Italia e in Europa:
non c’è futuro senza memoria
1983 /2020 Benedetto Craxi e scelte ancora attuali
per le politiche attive per l’uguaglianza
CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI BOLOGNA CULTURA E'
6 Marzo 2020 - Sala Cappella Farnese
Ore 10/13
PIAZZA MAGGIORE - BOLOGNA
Coordina e introduce Massimo Gagliardi Giornalista
Marco Lombardo Assessore Lavoro Europa e Attività Produttive Comune di Bologna
Margherita Boniver Presidente Fondazione Bettino Craxi - Le sfide internazionali
Dott.ssa Stefania Sidoli - Le donne del Sindacato come motore di grandi soggetti collettivi
Sen. Annamaria Bernini - La Riforma dello Stato: un nuovo patto tra cittadini e governanti
Sandra Albanelli Zinelli Ass. TutteperItalia - La forza dell’associazionismo
Daria De Luca (Segr. Psi Reggio Emilia)
Una democrazia di uomini e donne alle radici dell’uguaglianza
Rita Cinti Luciani Vice Segretaria Nazionale Psi
La riforma dell’istruzione e della formazione come primaria agenzia etica
Barbara Maiani Direttrice HR - Il lavoro nuova frontiera di giovani e donne
Sonia Alvisi Consigliera di Parità Regione Emilia - Romagna
Alessandra Servidori - Modernizzare l’impianto istituzionale, la politica economica e il welfare
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1983 Bettino Craxi Presidente del Consiglio: come il femminismo è entrato nelle istituzioni e nelle politiche, come ha ottenuto legittimazione, raggiunto obiettivi importanti, la prospettiva oggi di un rinnovato impegno nella società per l’economia e il lavoro.
Attraverso tracce di documentazione e storiche, oggi più che mai evidenti, i diritti delle donne che in un contesto in cui viviamo si danno per scontati, necessitano senza dubbio di riflessione e dialogo poichè sappiamo bene che non è stato facile e che con grande fatica si sono ottenuti alcuni riconoscimenti. Peraltro le persistenti disparità di genere nel mondo del lavoro e non solo ci fanno pensare e dire che molto ci sia ancora da fare. Desideriamo dare atto a Bettino Craxi che comprese subito che il vigore e il talento nel partito delle donne doveva essere realizzato anche attraverso la Sezione Femminile Nazionale del PSI, nella quale emerse il tema delle «discriminazioni positive», i «Quaderni delle donne socialiste», e così costantemente si è ampliato il ventaglio dei temi affrontati anche insieme ad altre forze politiche. Cambiamenti che subentrarono nella vita politica italiana e delle donne impegnate in politica, l’allargamento dell’orizzonte su piano internazionale, l’ingresso, nel 1983, in Parlamento di socialiste a fianco delle altre parlamentari che si impegnarono per ridurre i tempi di attesa per il divorzio, per una proposta di legge sulla violenza contro le donne, troppo spesso colpevolizzate e lasciate sole. E la Commissione nazionale per la realizzazione della parità tra uomo e donna, presso la Presidenza del Consiglio voluta da Craxi che affiancò in Parlamento le iniziative in campi particolari come a favore di direttrici d’orchestra donne. Un ampio numero di donne, tutti nomi noti, si vedranno assegnate onorificenze della Repubblica. La Commissione Presieduta da Elena Marinucci darà un parere sul progetto di legge sul servizio militare femminile volontario. Si avranno proposte di revisione della lingua italiana, dichiarata particolarmente sessista, attraverso l’impegno di una Commissione, da cui poi un seminario, l’elaborazione di «raccomandazioni» uscite a firma di Alma Sabatini, linee guida rivolte soprattutto alle scuole e all’editoria scolastica. Elena Marinucci lascerà la presidenza della Commissione nel giugno 1987 assunta nel 1985 e continuerà a occuparsi dei diritti delle donne. Dalle costole della Commissione furono istituite le Consigliere di parità, idea di Renata Livraghi, che furono fortemente sostenute come «figure istituzionali con funzione di promozione e di controllo dell’attuazione dei principi di pari opportunità e non discriminazione fra uomini e donne nel lavoro». Il Comitato Nazionale per l'attuazione dei principi di parità di trattamento e uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici istituito dalla Legge n. 125/1991 presso il Ministero del lavoro che ha introdotto nel nostro ordinamento le azioni positive, strumenti per favorire l'occupazione femminile e realizzare l'uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nel lavoro. Così come evidente fu l’impronta riformista che ebbe il tema di una pillola abortiva introdotta in Francia , con le inevitabili polemiche e gravi fraintendimenti che sono stati consumati in Italia. Così come il referendum sul divorzio. Ancora,protagoniste sempre le donne italiane e socialiste nel Parlamento Europeo con ruoli nevralgici ed importantissimi e le difficoltà del partito e il segretario Bettino Craxi del quale oggi valorizziamo il pensiero illuminato, non in un’ottica celebrativa, ma di ‘passaggio del testimone’ alle generazioni future, su cui ricade il compito di rilanciare il Paese. Craxi valorizzò una forza socialista e liberale di donne e di uomini, di ispirazione europea, lontana dai massimalismi ,e puntò attraverso le riforme, allo sviluppo economico e sociale, con attenzione ai bisogni e valorizzazione dei meriti. Oggi noi sentiamo la mancanza di un dibattito politico leale ed approfondito sulle riforme di cui il Paese ha bisogno, e che Craxi già aveva individuato come riconosciuto dai 2 principali leader socialisti europei come Blair e Schroeder, a partire dagli interventi necessari sul welfare, sino alla riforma istituzionale. L’assenza, poi, di una classe dirigente ha causato un arretramento della politica nel dare risposte, a favore dei poteri forti e dei populismi di qualsiasi natura, favorendo paradossalmente la costituzione di un vero e proprio potere in capo all’ordine giudiziario. Sulla scorta del pensiero socialista liberale dei fratelli Rosselli, di Turati,di Anna Kuliscioff abbiamo sempre ritenuto che una classe dirigente preparata ed affidabile abbia il dovere di affrontare le questioni, adottando soluzioni che, seppur impopolari, abbiano effetti positivi per tutti, al fine di riscrivere un nuovo patto generazionale, inteso quale accordo tacito tra generazioni in forza del quale i padri e le madri adottano scelte affinché i propri figli possano vivere meglio ed in una società più equa.La classe dirigente non può esimersi dall'affrontare i temi delle grandi riforme nel nostro Paese senza una visione socialista liberale, guardando ai bisogni delle famiglie , dei giovani, dei disoccupati, delle donne; ad una riforma del lavoro che, partendo dalla modernizzazione dello statuto dei lavori , possa garantire pari opportunità di accesso alle giovani generazioni individuando il merito come criterio di selezione. Allo stesso modo, un welfare assistenzialista e scevro da qualsiasi valutazione di sostenibilità economica e sociale, è a sola difesa di posizioni di conservazione dello status quo, e dei relativi privilegi, e non può essere difeso. Anzi, attraverso un sistema di workfare, riteniamo che la vera tutela sociale si realizzi solo con politiche di sviluppo e di flessibilità del lavoro che permettano ai giovani e alle donne di realizzarsi sia in ambito lavorativo che sociale in una integrazione pubblica e privata sistematica ed equilibrata. Su queste basi metodologiche di pensiero, desideriamo riprendere i grandi temi della riorganizzazione dello Stato, della centralità del Mezzogiorno e dell’innovazione tecnologica, dell’occupabilità femminile come occasione di sviluppo del Paese, a favore di dinamiche strutture di macroarea,non possono che trovare una soluzione nelle proposte che riformisti e liberali, dobbiamo e possiamo avanzare ,così come il vero e proprio “salto di qualità” che ci si attenderebbe in considerazione dell’incremento della presenza di donne nei luoghi della decisione. Gli sforzi ad oggi profusi non sono ancora soddisfacenti. Non se si vuole dare piena attuazione a quel sogno di democrazia, fatta “di donne e di uomini” di cui parlava, in Assemblea costituente, Teresa Mattei. Per il bene del Paese e delle future generazioni.
Oggi riprendiamo un cammino dalla parte delle donne, del lavoro e ci confrontiamo con coloro che credono che insieme possiamo realizzare molto.
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