Legge di biliancio :tra le ombre qualche lumicino
Alessandra Servidori LEGGE DI BILANCIO : tra le ombre qualche lumicino - 2 Dicembre 2017
Il maxi emendamento non c’è dubbio, appesantito da un coacervo di richieste elettoralmente opportuniste, rappresenta la plastica confusione politica che costringe la votazione della fiducia al Governo,e anche se è d’obbligo ancora una volta sottolineare l’abuso del ricorso a questo strumento nella legislatura, non posso non sottolineare alcuni provvedimenti comunque non dannosi. E se questa volta la richiesta di fiducia è giustificata dall’urgenza e dalla natura del provvedimento, che va necessariamente approvato entro l’anno, mi sono trovata molte volte – troppe – a non condividere la fiducia su argomenti che avrebbero meritato un ampio dibattito parlamentare e non una semplice ratifica. Il ricorso alla fiducia appare generalizzato e diffuso in maniera anomala,ma è importante sottolineare almeno gli emendamenti che ritengo comunque validi sul versante della difesa della dignità femminile. Desidero esprimere soddisfazione per la decisione del Governo di correggere un grave errore contenuto nella riforma del codice penale, che consentiva di estinguere il reato di stalking con una semplice pena pecuniaria,e la correzione è una risposta concreta ad un errore che avrebbe vanificato la capacità di deterrenza della norma,figlia di una legge molto importante, oltre che un messaggio di banalizzazione del reato di stalking. Altra questione :la tanto attesa proroga del bonus bebé che si affianca al bonus mamma domani che concede 800 euro una tantum per i nuovi nati nel corso dell’anno, al bonus nido e gli altri contributi per la famiglia. Confermato e reso strutturale il Bonus Bebè: 80 euro per il 2018 e dal 2019 in poi dimezzato a 40 euro. Il bonus è accessibile per genitori con Isee fino a 25.000 euro e spetterà solo fino al compimento del primo anno di età del neonato e del bambino adottato.La proroga cancella i vari dubbi che erano stati sollevati negli ultimi giorni in tema di rinnovo della misura anche con riferimento ai nati nel corso del 2017, pertanto chi ha già presentato domanda di bonus bebè in relazione a figli nati fino al 31 dicembre 2017 potrà contare su tale contributo. Va sottolineato che la Legge di Bilancio 2018 non è ancora stata approvata in via definitiva, anche se pare improbabile una nuova cancellazione del bonus bebé in sede di conversione in legge del provvedimento e ancora meno probabile l’approvazione di una misura retroattiva che cancelli la misura anche per i nati/adottati nel 2017.L’altro emendamento che finalmente fa giustizia del tanto lavoro di assistenza non riconosciuto è relativo ai caregiver, coloro, in massima parte donne ( mogli, madri, sorelle, figlie, compagne, amiche ,) che assistono una persona disabile. Entra infatti in Legge di Bilancio un Fondo per finanziare interventi a favore dei caregiver familiari: la commissione Bilancio del Senato ha approvato all’unanimità un emendamento alla manovra che stanzia 60 milioni per il triennio 2018-2020. In pratica, 20 milioni all’anno da destinare a norme per il «riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare». In pratica, non si sono ancora misure specifiche per valorizzare queste attività, ma sono stanziate delle risorse che dovranno servire a coprire futuri interventi normativi che dovranno necessariamente essere compiuti per strutturare equilibratamente la posizione giuslavoristica e previdenziale di queste persone.L’emendamento definisce il caregiver a “«persona che assiste e si prende cura del coniuge, di una delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 10 maggio 2016, n. 76, di un familiare di un affine entro il secondo grado, ovvero nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, anche di un familiare entro il terzo grado, che a causa di malattia, infermità o anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata continuativa ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 194, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18».Sono parecchie le novità rispetto alla definizione di caregiver a cui si applicano, ad esempio, il diritto all’APe sociale o alla pensione anticipata precoci. Vedremo strada facendo se anche le persone “disuguali” e le loro famiglie potranno avere una vita almeno migliore