Previous Next
LA LEZIONE DI DRAGHI : studiate giovani, studiate! EUROPA  IL DIARIO DEL LAVORO Cronaca di una lezione magistrale di Mario... Read more
DI MAIO ,la cultura dell'ignoranza Alessandra Servidori  Di Maio, la cultura del non saper fare i conti e  non dire la... Read more
PER SILVIO BERLUSCONI uomo leader Alessandra Servidori       https://www.radioinblu.it//streaming/?vid=0_cx1naeya Ebbene sì .Per... Read more
I DIPENDENTI DEI MINISTERI NELLA BUFERA DELLA RIFORMA JOBS ACT Si parla molto di occupazione e disoccupazione ma non della situazione dei dipendenti delle sedi... Read more
JUNCKER versus RENZI e ritorno sul filo spezzato del sistema bancario Alessandra Servidori JUNCKER versus RENZI  e ritorno sul filo spezzato del sistema bancario I... Read more
Se non timbri giustamente ti licenziano Alessandra Servidori -     13 dicembre 2016 E’ molto interessante e da attenzionare (come dicono... Read more
Per Marco : sempre con lui e le sue idee UNIBO PER MARCO  19 anni senza di lui ma sempre con lui Domani ricorre il 19esimo anniversario... Read more
Diritti Umani :ONU bacchetta l'Italia ALESSANDRA SERVIDORI     IL Consiglio ONU per i Diritti Umani, durante la procedura che... Read more
Quel fumo di Londra che contagia l'Italia Alessandra Servidori   IL DIARIO DEL LAVORO  L’Unione europea, nel triennio  appena passato , ha... Read more
Dedicata alle persone disabili: non solo il 3 dicembre Alessandra Servidori 3 Dicembre Giornata internazionale dedicata alle persone disabili   ... Read more
Renzi e i piaceri alle banche piuttosto che alle famiglie  Alessandra Servidori      RENZI e i piaceri alle banche piuttosto che alle famiglie I  politici... Read more
pensierino di fine settimana 9 ottobre2020 IL VIRUS DI CUI DOBBIAMO LIBERARCI E IN FRETTA.  Venerdì 9 Ottobre 2020 pensierino di fine... Read more
In diretta dal Circo Massimo Alessandra Servidori   In diretta dal Circo Massimo : la piazza forte della famiglia.  E’ una... Read more
GOVERNO SENZA FAMIGLIA.VERGOGNA Alessandra Servidori 27 Aprile 2020 GOVERNO SENZA FAMIGLIA :VERGOGNA! Figli e familiari... Read more
Se nel tritacarne politico entra la violenza e non solo quella sulle donne…                   Alessandra Servidori              Se nel tritacarne politico entra la violenza... Read more
Difendiamo i bambini e le madri -NO all'utero in affitto nascosto del ddl Unioni civili Alessandra Servidori              Difendiamo i bambini e le madri  -NO all'utero in affitto... Read more
L'apprendistato per gli insegnati   L’apprendistato, una buona idea per la formazione dei docenti  Alessandra... Read more
Caregiver familiari ancora senza disciplina  CAREGIVER : 1° Maggio senza tutele: verso una disciplina amministrativa organica per il... Read more
WEBINAR : Assistenza Lungo termine 18 Marzo 2021      Assistenza Di Lungo Termine, Alcune Proposte Operative: Il Nuovo Webinar Di... Read more
Nessun posto è come a casa: così in Ue si ragione per l'assistenza agli anziani QUI EUROPA Nessun posto è come a casa: cosi' in Ue si ragiona sull' assistenza agli... Read more
SIAMO FIERE DI ESSERE ITALIANE AlessandraServidori     Quando siamo fiere di noi italiane  21 marzo 2016 Il Consiglio d’Europa... Read more
TERZO SETTORE :finalmente la legge delega Alessandra Servidori FINALMENTE IL RIORDINO DEL TERZO SETTORE    Commento al Disegno di... Read more
JOBS ACT :ultimo atto e attenzione ai tranelli Alessandra Servidori Poletti Giuliano  ha semichiuso il cerchio del JOBS ACT che adesso con gli... Read more
IKEA:ma che mondo è quello in cui si licenzia la madre di un disabile   Al responsabile risorse umane IKEA Corsico MILANO   \n Questo indirizzo email è... Read more
Verso Pechino 25 : avanti sempre dalla parte delle donne QUI EUROPA Verso la 25^ Conferenza mondiale della dichiarazione dei diritti delle... Read more
ECONOMIA E LAVORO non stanno bene Alessandra Servidori  Economia e lavoro italiano :  notizie da studiare in attesa di andare alle... Read more
7 Marzo 2024 Donne : basta ipocrisie Basta ipocrisie. Servono riforme strutturali-  IL RESTO DEL CARLINO – 7 marzo 2024 Alessandra... Read more
Astuccio sulle patologie oncologiche, invalidanti, ingravescenti Pubblichiamo il pdf dell'astuccio/opuscolo sulle patologie oncologiche, invalidanti,... Read more
ASSEGNO UNICO FAMILIARE : guidina essenziale con relativi dubbi di equità ALESSANDRA SERVIDORI  Guida essenziale per l’Assegno unico per i nuclei familiari (DDLS1892) con... Read more
CONCILIAZIONE del JOBS ACT SPARITA Scade oggi 8 maggio 2015 il termine previsto dalla legge per approvare l’atteso Atto IV del  JOBS... Read more
Non solo critiche: così a Bruxelles si lavora contro il virus ALESSANDRA SERVIDORI    www.ildiariodelavoro.it   29 Aprile 2020 Non solo critiche: così a... Read more
Export in Italia : la nostra bombola di ossigeno EXPORT IN ITALIA : Rapporto della società italiana SACE sull’export. Come sta il nostro Export... Read more
PNRR : siamo seri,i problemi ci sono .Basta lavorarci Alessandra Servidori  https://www.startmag.it/economia/pnrr-ritardi-problemi/     Siamo stati... Read more
VISCO agli operatori finanziari : Bcc va tutto bene. Ma no forse no Alessandra Servidori             VISCO agli operatori finanziari : Bcc va tutto bene. Ma no forse... Read more
GENERE Donna Smart Working a tutto tondo https://www.generedonna.it/smart-working-a-tutto-tondo/ Smart Working a tutto... Read more
Salvini e la vergogna che non conosce Salvini  e la vergogna che non conosce  Qualcuno in questi giorni mi ha chiesto se mi fidavo di... Read more
IL DIAVOLO veste DROGA Alessandra Servidori IL DIAVOLO VESTE DROGA L’ecstasy è la droga che uccide di più. E le vittime... Read more
Lettera aperta al Presidente Mattarella Alessandra Servidori Lettera aperta al Presidente Mattarella 25 maggio 2018 Egregio e caro... Read more
EBBENE NO NO AL DECRETO CIRINNA' http://formiche.net/2016/01/09/perche-critico-il-ddl-cirinna/ Alessandra Servidori -Ebbene sì mi... Read more
I giovani ci salveranno dai nuovi barbari QUI EUROPA: i giovani salveranno l’Europa dai "nuovi... Read more
E la speculazione va......................... Alessandra Servidori      E la speculazione va….. 3 settembre 2016 In questa stagione di numeri... Read more
CHE DANNO PER LE LAVORATRICI TOGLIERE I VAUCER! Alessandra Servidori CHE DANNO PER LE LAVORATRICI TOGLIERE I... Read more
prevenzione salute sicurezza e uE Alessandra Servidori     La strategia e i programmi di lavoro dell’EU-OSHA. Prevenzione salute... Read more
Le ombrelline:pretesto italiano Alessandra Servidori                                          Pretesto italiano Tre giorni fa a... Read more
DATI ISTAT: cautela ragionata non gufaggine Alessandra Servidori  CARO RENZI sui dati ISTAT cautela ragionata non gufaggine Noi siamo delle... Read more
Bussola sulla salute Mentale TutteperItalia pubblica la Bussola sulla salute mentale, predisposta da TuttiperBologna, in... Read more
Dei diritti e delle pene A che punto siamo sul PNRR Università e ricerca- Alessandra Servidori ... Read more
NUOVO CODICE APPALTI e CONCESSIONI : attenzione a vecchi possibili inganni ! Alessandra Servidori  NUOVO CODICE APPALTI e CONCESSIONI : attenzione a vecchi possibili inganni... Read more

Il Cartello

La premessa è che la conoscenza è potere e il potere va usato solo a fin di bene

 

Di fronte a una tendenza silenziosa al declino possiamo e dobbiamo promuovere non necessariamente un pensiero unico ma sicuramente dare qualche segnale di vitalità: io sono convinta che promuovere la centralità della persona per lo sviluppo della società, per la vitalità economica, anche nel principio della sussidiarietà sia una buona idea.


Due considerazioni di premessa:

  1. Abbiamo per decenni accumulato un debito pubblico e sappiamo che la finanza pubblica, compresoilnostro paese in cui i rubinetti spalati della spesa (sanità - pubblico impiego - previdenza - istruzione) si cerca di chiudere o comunque regolare: questo è l’anello debole dell’incompiuto sistema europeo in cui noi abbiamo subito umiliazioni pubbliche, commissariamento,scortesie personali mentre la bolla della new economy dal 2000 alla speculazione internazionale del 2008 ci colpivano.
  2. Siamo realiste: la società italiana si è rivelata fragile e etero diretta con una crisi che viene dall’esterno e un sistema economico bancario che non ha sostenuto il nostro talento degli anni del made in italy quando siamo stati i protagonisti dell’Europa ( ancora fino al 2009 aveva tenuto) e abbiamo avuto uffici europei che ci hanno dettato l’agenda: dobbiamo rinnovare la nostra autostima, rimettere in moto i nostri punti di forza.


Vero è ancora e ne siamo convinte che:

la collettività è capace di continuo adattamento e a i processi spontanei di autoregolazione nel campo dei consumi del welfare,della strategia di impresa,di una lettura della crisi unitaria e di decisioni unitarie e comprensione: perché essere prigionieri di termini incomprensibili dai più: default, rating, spread?

noi siamo convinte che noi siamo in grado di rimettere in moto il legame tra la radice della nostra tradizione con il legame dello sviluppo nostro: il noi insomma al posto dell’io perché i singoli ora si collocano nei processi individualmente senza assurgere a gruppo sociale: i singoli imprenditori, le singole comunità borghigiane, la società resa fragile dalla crisi è disorientata e si rinchiude in se stessa.


Recentemente il Governo ha ridotto a -2,4% la previsione di (de)crescita dell’economia italiana, confermando, così, tra le tante previsioni effettuate, quella recente del Centro studi della Confindustria, il quale ha stimato un dato negativo pari a - 0,3% nel 2013: un miglioramento, quindi, (più o meno in linea con le previsioni dell’Ocse) ma non ancora di segno positivo.


Lo specchio di una crisi che dura da anni, ha prodotto dei riflessi pesanti sull’occupazione (il tasso di disoccupazione è ormai oltreil10%) e le donne di ogni età pagano un prezzo imponente. In pochi mesi si sono persi 500mila posti di lavoro. Nei primi anni della crisi a pagare il prezzo più alto erano stati i titolari di rapporti temporanei (e quindi i giovani) mentre la manodopera stabilizzata era stata interessata solo marginalmente (grazie al massiccio intervento degli ammortizzatori sociali predisposto dal Governo Berlusconi). Più recentemente è toccato anche ai lavoratori stabili. E ciò che è più preoccupante, in generale, riguarda, sul complesso dei <senza lavoro>, la quota dei c.d. disoccupati di lunga durata, che da noi sono passati dal 45,7% del 2008 al 51,9% del 2011 (+6,2%) mentre in Germania sono diminuiti, nello stesso periodo, del 4,5% (da 52,5% a 48%).Di fronte a ciò è importante arricchire i rapporti sociali e dunque creare più articolazioni,più relazione.

 

Vi sono processi in corso interessanti, segno di una voglia di aggregazione:

sono esplosi i social network, vi è una diffusione  di aggregazioni spirituali, si cercano forme amicali ,come crociere, sagre, movide; vi sono vivacissime aggregazioni di welfare come asili, mense, esperienze mutualistiche,partecipazioni di quartieri, altro/consumo, una rivitalizzazioni dell’associazionismo femminile: e vi è evidente una traccia lunga di corpi intermedi della società che hanno bisogno non solo di rappresentanza sociale ma anche di poter aver spazio per i loro progetti e ai loro problemi perché sovrastati da individualismi e dal potere. I temi del lavoro diventano così vitali ed essenziali per uomini e donne, giovani, adulti, anziani.


La crisi e la sfida dell’economia di mercato e sociale è in meno STATO PIU’ SOCIETA’: più efficienza pubblica,meno tasse,meno diritto pubblico,più diritto privato,meno leggi, più contratti, meno giustizia pubblica  e più disponibilità alle soluzioni di conciliazione e stragiudiziali,cercando così una identità italiana ed europea vivendo l’integrazione come fonte di crescita, così come regole eque e di sostegno alla famiglia, all’impresa e  allo sviluppo attraverso una equilibrata politica fiscale.


Lo stesso sistema di protezione sociale che tanto coinvolge la situazione femminile può risultare più efficace ed efficiente se privilegia le dimensioni comunitarie, meno onerose e più inclusive rispetto alla dimensione statuale in quanto fondate sulle relazioni fra le persone. Lo dimostrano già le buone pratiche sussidiarie in materia di integrazione socio-sanitaria , di lotta alla povertà, di pluralismo educativo, di nuovi lavori e forme nuove di incontro tra processi formativi,sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro,pubblico e privato e da un ruolo rinnovato delle parti sociali.


Anche l'impresa, che in Italia è spesso di origine familiare, può valorizzare ulteriormente il suo carattere comunitario attraverso accordi aziendali prevalenti sugli stessi contratti nazionali, con i quali imprenditori e lavoratori concordano gli obiettivi, distribuiscono in proporzione i risultati, adattano la regolazione dei rapporti di lavoro dall'assunzione al licenziamento, organizzano forme di protezione sociale rivolte alla tutela del valore reale del salario, ai servizi di cura dei minori, allo studio dei figli, alla salute dei nuclei familiari, alla previdenza complementare, al sostegno assicurativo della non autosufficienza. Il diritto di ciascuno alla occupabilità si realizza integrando scuola e lavoro, rivalutando anche il lavoro manuale, collegando università ed imprese.


Quali indicazioni si possono trarre per le politiche del lavoro e delle donne?

Occorre ammettere, innanzi tutto, che la scelta di porre la politica fiscale unicamente al servizio della stabilità monetaria e dei conti pubblici ha avuto conseguenze non solo sull’economia reale, ma anche sulle politiche del lavoro e famigliari, dal momento che si è impedito che fossero attuate iniziative di carattere promozionale dell’occupazione attraverso una riduzione del cuneo fiscale e contributivo che invece è aumentato e che per talune categorie (collaboratori e partite Iva) è destinato ad aumentare ancora (fino al livello del 33% per quanto riguarda l’aliquota pensionistica). Ma alla base dei nostri handicap produttivi ed occupazionali vi sono dei limiti strutturali purtroppo consolidati che vanno comunque riformati.


Il Governo Monti ha raggiunto con le parti sociali un buon accordo per una maggiore produttività attraverso il negoziato e gli avvisi comuni (è importante l’accordo di rinnovo del contratto dei chimici sottoscritto senza una sola ora di sciopero e con contenuti molto innovativi). Era uno dei punti (b) della lettera della Bce del 5 agosto 2011, dove veniva individuato, come vettore di una maggiore produttività, lo sviluppo, in una logica addirittura prioritaria, della c.d. contrattazione di prossimità (ovvero a livello aziendale e territoriale) rispetto a quella di carattere nazionale. Per tanti motivi che non riguardano soltanto l’organizzazione del lavoro e l’apporto dei lavoratori, l’Italia si trova in una posizione svantaggiata rispetto ai Paesi con cui è in competizione. Se consideriamo le variazioni % medie degli anni duemila possiamo notare un incremento di produttività del 5,2% negli Usa, del 3% nel Regno Unito, dell’1,8% in Germania, del 2,5% in Francia e solo dello 0,4% in Italia (un dato inferiore persino all’1,5% della Spagna). Diversamente, nello stesso periodo la variazioni % medie dei salari reali dell’industria hanno dato i seguenti riscontri: Usa +1,3%, Regno Unito +1,6%, Germania +0,5%, Francia +1,3%, Italia +0,9%. In sostanza, in Germania i salari reali sono cresciuti meno della produttività, da noi più del doppio.


Lo stesso discorso vale per il costo del lavoro che in Italia è aumentato un punto in più che in Germania (3,1% rispetto a 2,1%). Ma quello che è più significativo è il costo del lavoro per unità di prodotto (il Clup) nel settore manifatturiero (di cui è importante l’export in ragione della competitività), la cui variazione % media annua negli anni duemila è stata dello 0,2% in Germania, dello 0,6% in Francia e del 2,7% in Italia. Se poi si considera il Clup riferito all’intera economia otteniamo uno 0,4% della Germania contro un 2,6% del nostro Paese. Al dunque un differenziale di 2,2 punti che diventano 2,5 nel settore manifatturiero. In sostanza, si stima che l’Italia abbia perso trenta punti di produttività rispetto alla Germania (che all’inizio del decennio era il <grande malato d’Europa> e che ha saputo farcela attraverso le riforme del welfare e del mercato del lavoro ed un modello di relazioni industriali che non si è sottratto ai sacrifici necessari).


Davanti a noi stanno sfide complesse che dobbiamo affrontare : è in aumento  l’offerta di lavoro nel senso che più persone cercano un’occupazione, spinte dalle crescenti difficoltà economiche delle famiglie; è in atto una riduzione del numero dei pensionati ed una permanenza più lunga degli anziani nel mercato del lavoro per effetto delle riforme delle pensioni; cresceranno ancora i lavoratori immigrati, anche se i trend risentono della situazione di crisi. Basti pensare alla variazione % tra il 2008 e il 2011 che ha visto diminuire del 4,4% i lavoratori italiani (in valore assoluto -941mila) e crescere del 28,7% quelli stranieri (+502mila). Da oggi al 2020 -la nuova data  Ue - l’offerta di lavoro crescerà, da noi, di 2,4 milioni (in prevalenza donne, anziani, giovani e immigrati).

 

Vogliamo contribuire a rispondere adeguatamente a queste domande

Ci sarà un aumento adeguato della domanda di lavoro anche femminile ? Ci sarà la capacità di accrescere la qualità del lavoro per renderlo appetibile ad una forza di lavoro intellettuale che non trova più sbocchi nella pubblica amministrazione, negli istituti di credito e che ne troverà sempre meno nell’industria la quale dovrà affrontare processi importanti di ristrutturazione?


Ecco perché la sfida della produttività si tiene insieme con quella della competitività e della crescita.


Da subito occorre favorire la contrattazione decentrata con le misure di decontribuzione e di tassazione agevolata delle voci retributive rivolte ad incrementare la produttività, avvalendosi anche dell’articolo 8 della manovra estiva del 2011, voluto dal ministro Sacconi, che consente di conferire efficacia erga omnes agli accordi di prossimità anche in deroga alle norme di legge e di contratto nazionale. E’ l’unica maniera per orientare ed allocare le risorse laddove servono allo sviluppo, alla competitività e all’export, evitando invece di disperderle in erogazioni di carattere generale (come per esempio la detassazione della tredicesima mensilità). L’accordo tra governo e parti sociali sulla produttività  ora è da sviluppare. E peraltro  presso la struttura della Consigliera nazionale di parità è a disposizione di tutti il nostro Osservatorio sulla contrattazione che ha raccolto tutti gli accordi che possono  configurarsi come flessibili e produttivi e quindi che favoriscono il bilanciamento/la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. NON SOLO PER LE DONNE. Dunque sono nuove prassi che posiamo e dobbiamo promuovere, sperimentare e monitorare per misurarne l’impatto sull’organizzazione del lavoro.


Le donne sono chiamate a fare la loro parte. Il Ministro Elsa Fornero ha individuato,tra gli altri e nella riforma del mercato del lavoro, in alcuni strumenti fondamentali un sostegno all’occupabilità femminile : accesso al credito, orario flessibile, apprendistato e  dunque contratto prevalente, agevolazioni per le imprese che assumono donne (decontribuzione, defiscalizzazione) servizi per il lavoro di cura dei parenti e incentivi per il part time  con formule anche nuove, welfare aziendale; ci sono le strade tracciate per sperimentazioni virtuose e andare poi a strutturare un sistema   a sostegno dell’occupabilità femminile. Poche risorse ma da applicare insieme senza disperdere in rivoli le attività, monitorarle sull’impatto e agire in tempi credibili una vera e propria Mappa di interventi incardinati sulla programmazione regionale.


NOI dobbiamo ri-costruire insieme il futuro nostro  e della nostra comunità di uomini e donne poiché una democrazia vitale può attuarsi soltanto nella misura in cui la giustizia sociale, piuttosto che come ideale separato e assoluto, sia concepita come premessa necessaria e come graduale arricchimento della libertà individuale. Il nostro progetto dunque può fondarsi sulla vitalità e sul protagonismo di una dimensione pubblica essenziale  ed efficiente e della sua società che è anche femminile.

 

Allora sei idee forti e concrete e da subito

 

Febbraio 2013 


Alessandra Servidori e le altre......

Copyright © 2013 www.tutteperitalia.it. Tutti i diritti riservati.