Incontro governo sindacati : HO LE IDEE CHIARE
ALESSANDRA SERVIDORI
L’incontro di domani ? abbiamo già le idee chiare
Sui referendum NON andare a votare è la linea che condivido pienamente perché su temi fondamentali come
* prevenzione salute e sicurezza abbiamo già sottolineato che l’Accordo Stato Regioni che dà le gambe E’ finalmente stato siglato il 17 aprile l’accordo Stato Regioni Province che attua quanto introdotto nel 2021 e che con la decisione del Governo ne ha la copertura finanziaria che è veramente la questione più complessa. Si tratta di importanti modifiche all’art 37 del dlgs 81/2008 – TU cioè il testo unico salute e sicurezza sui luoghi di lavoro- più volte novellato soprattutto in materia di formazione dei lavoratori e dai loro rappresentanti già previsto dal decreto 146 / 2021. Siamo clamorosamente in ritardo poiché l’accordo andava recepito entro il giugno del 2022 per provvedere alla rivisitazione ,modifica in materia di formazione per garantire la durata e i contenuti dei moduli obbligatori a carico anche del datore di lavoro e non solo preposto , le verifiche di apprendimento dei discenti, l’aggiornamento obbligatorio costante . Ciò riguarda l’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, che dovrà essere esercitata da molti operatori in concorrenza tra loro, premiando chi occupa davvero le persone svantaggiate. La riqualificazione professionale va mirata a “quella” persona per “quella” impresa.
*- Reputo il JOBS ACT un buon strumento che ha dato respiro, flessibilità e nuove valutazioni sull’occupabilità
*I problemi di salari non adeguati, disomogenea diffusione della contrattazione, bassa produttività, eccessivo peso fiscale e contributivo, difficoltà di ingresso per giovani e donne, disallineamento di competenze. Si devono affrontare con :
Il salario ha progressivamente perso potere d'acquisto che significano un paese "povero". Occorre, dunque, sostenerne la crescita evitando meccanismi di determinazione rigidi, automatici ed ex ante, che possano alimentare la spirale prezzi salari: opportuno valorizzare gli aspetti positivi del sistema contrattuale in essere, che ha permesso il rinnovo di molti contratti senza conflitto, salvaguardando potere di acquisto e redistribuendo i guadagni di produttività. Ripartendo dal cosiddetto Patto della Fabbrica, datato 2018, si può costruire un nuovo equilibrio con l'obiettivo di riarticolare la contrattazione sia orizzontalmente (settori produttivi) sia verticalmente (livelli: nazionale, territoriale, aziendale). E in questo ambito che va posto il tema della tempestività dei rinnovi contrattuali (economici). Sul salario mediano e la retribuzione di accesso per i giovani oggi entrambi soggetti ad un eccessivo peso fiscale e contributivo - piuttosto che sul livello di salario minimo, ampiamente tutelato, come anche certificato dai dati europei.
*Il governo può proporre - oltre alle rapide azioni sulla sicurezza sul lavoro - un percorso per la crescita dei salari e l'occupazione in un quadro di sostenibilità finanziaria.
-Cioè sulle aliquote fiscali e contributive - riducendo quelle che legano salario e produttività/redditività e più in generale riorganizzandole rispetto alla fatica del lavoro -, con una ridefinizione del rapporto tra contrattazione nazionale e contrattazione decentrata;
prevedere clausole di salvaguardia automatiche nel caso i contratti non siano rinnovati entro l'anno (anche mediante sistemi bonus/malus); rafforzare le componenti di salario legate al welfare e più in generale al ben essere delle famiglie; implementare il ruolo delle parti sociali nei sistemi di governance societaria. A ciò si deve affiancare un'azione specifica di politica del lavoro per favorire l'occupazione dei giovani e delle donne. Per il governo non è una operazione complessa perché è una azione puntuale - non si devono certo costruire patti onnicomprensivi - ma è coraggiosa perché spinge ad una riforma profonda e culturale del salario; non è rivoluzionaria ma riformista, perché si può fondare sulle prerogative delle parti sociali e non su una invasiva intrusione della legge, che agirebbe in funzione di sostegno proattivo.
L'agenda per la crescita e lo sviluppo deve essere questa.