Nessuna pietà per De Gennaro
Alessandra Servidori
Verso le responsabilità di Gianni De Gennaro non solo ai tempi di Genova ma subito dopo nel marzo 2002 , io provo ancora oggi un senso di disgusto e rancorosa indignazione. Egli allora 2001 non ha rappresentato con onore i tanti poliziotti che per uno stipendio al mese veramente basso, rischiano la vita, e che oggi sono stretti nella morsa del giudizio per i fatti commessi alla Diaz Non mi va neanche di accodarmi alla strumentalizzazione di Orfini ( pdiessino malpancista) ,ma non mi piace neanche la difesa di Buttafuoco in memoria di quel che ha voluto ricordare che fece De Gennaro ,ora lautamente compensato ai vertici di Finmeccanica, ai tempi della lotta a Cosa Nostra. No non reputo De Gennaro un servitore dello Stato .Si assuma le sue responsabilità insieme a Scaloia. Infatti entrambi avevano gli elementi per conoscere i rischi che correva Marco Biagi, martire dello Stato italiano, e gli strumenti per poter intervenire: una pur minima protezione per il professore, decisa in via straordinaria da chi poteva farlo, avrebbe evitato l’omicidio per mano delle nuove Brigate Rosse, il 19 marzo 2002. Ma, dicono i magistrati di Bologna che li hanno indagati nell’inchiesta bis sulla scorta mancata al giusvalorista, proprio chi rivestiva una posizione di garanzia, in virtù del ruolo al vertice dell’amministrazione di pubblica sicurezza, non fece nulla: Claudio Scajola e Gianni De Gennaro, all’epoca ministro dell’Interno e Capo della Polizia, rimasero immobili, «del tutto inerti». Marco Biagi è stato un vero servitore dello Stato , è morto per lo Stato e per lungo tempo hanno cercato vergognosamente,ignobilmente, di insabbiare le varie responsabilità della mancata tutela. Gli investigatori, a 13 anni dai fatti, hanno fatto un salto di qualità nell’individuazione delle responsabilità. E dopo un’inchiesta archiviata nel 2003 nei confronti dell’allora direttore dell’Ucigos, Carlo De Stefano, del suo vice Stefano Berrettoni, del questore di Bologna Romano Argenio e del prefetto Sergio Iovino, il vertice della piramide è stato finalmente indicato. L’accusa mossa a Scajola e De Gennaro è cooperazione in omicidio colposo. Un reato che però è prescritto dal 2009: cosa aspettano gli indagati a decidere, davanti al tribunale dei ministri, sezione di Bologna, se rinunciare o meno alla prescrizione. Se non rinunceranno, si archivierà. E’ ancora pensabile che DE Gennaro sia un servitore dello Stato ? E’ ancora pensabile che chi ha consumato omissioni «poste in essere in violazione dei doveri su di loro incombenti per le pubbliche funzioni rispettivamente svolte»,sia da premiare e difendere?. Scajola e De Gennaro, tra l’altro, non considerarono le relazioni dei servizi che individuavano in una figura come Biagi un obiettivo principale del terrorismo brigatista, né furono ascoltate le tante «autorevoli segnalazioni circa l’elevata esposizione del prof. Biagi al rischio di attentati». De Gennaro affermò che «al riguardo non pervennero segnali specifici, né c’erano ulteriori elementi...». Senza riferire, invece, osservano i Pm, quanto evidenziato dopo la precedente seduta del 27 febbraio 2002 del Comitato sicurezza e dei servizi ( il 15 febbraio), a proposito dei pericoli eversivi provenienti dalle Br, «che pure erano conosciuti dallo stesso ministro Scajola». È evidenziato, inoltre, il modo in cui indirizzarono in seguito al delitto l’indagine amministrativa verso organismi periferici che non conoscevano le informative dei Servizi, cercando di distogliere l’attenzione da se stessi : De Gennaro ,Presidente di Fimeccanica ,oggi è “un servitore dello Stato”? Quale Stato?
Alessandra Servidori