NON RASSEGNAMOCI
ALESSANDRA SERVIDORI – NON RASSEGNAMOCI
Come facciamo a continuare a negare o a rimuovere il terrorismo jihaidista che sta colpendo l’Europa? Non sono terroristi isolati e tutto l’’Occidente ha sottovalutato la minaccia dell’Isis, la sua capacità di proselitismo e la radicalizzazione dei giovani musulmani in Europa. Il nostro Governo non ha preso sul serio gli allarmi che da tempo mettevano in guardia dalla pericolosità di questo fenomeno assassino, per molti aspetti nuovo. Noi ,almeno nei confronti dei nostri figli e nipoti dobbiamo affrontare questa nuova forma di totalitarismo che si muove nella globalizzazione e spiegare perché è destinata a fare sempre più seguaci tra le nuove generazioni nei nostri Paesi e nel tremore,tardivo,nonché silenzio assordante dei Governi occidentali. Dobbiamo parlare con i nostri giovani e approfondire cosa sta succedendo perché sappiano difendersi e rilanciare un progetto di sviluppo e di crescita della società. E’ diversa questa guerra contro di noi: non ha niente di uguale ai fenomeni della fine del ’900 e di questi ultimi anni. Questa è potente destabilizzazione: vuole, cioè, creare con gli attentati e le esecuzioni la paura assoluta, la globalizzazione dell’orrore che metta a sua volta in moto un sistema di sicurezza così imponente e ossessivo da creare un’ansia sul piano mondiale. E’ un unico grande movimento che va dalle Filippine all’Africa e ora è evidente vogliono islamizzare l’Europa attraverso i giovani reclutati per distruggere l’Occidente. E attenzione : non domandiamoci perché le comunità islamiche non scendono in piazza contro il terrorismo, perché le stesse ammirano i guerrieri di Allah,perché la loro cultura è figlia di questo integralismo religioso. Le plurime versioni ridicole e offensive sulla morte disumana di Giulio Regeni ancora una volta portate come una croce dai genitori, il sequestro oltraggioso dei due Marò e la sofferenza di intere famiglie gridano vendetta e reazione forte e chiara. Ma che razza di Governo è questo? Ma che razza di impotenza stiamo dimostrando ? Ma una Farnesina presa per il naso si è mai avuta nella storia del nostro Paese? Ma veramente l’Egitto e l’India poiché nostri partners storici commerciali possono calpestare la nostra sovranità nazionale? E’ tradimento e abbandono dei nostri ragazzi in mani nemiche. E’ la totale evidenza della nostra marginalità e della nostra codardia mediterranea in una situazione in cui le potenze nucleari (India) gli interessi economici ( Egitto e India) con commesse, accordi, contratti eccc. ci mettono in ginocchio. In una crisi economica così grave che non cenna a migliorare, il Jiadismo prolifera tra i giovani e tra chi vede nell’economia occidentale il nemico. Sono per esempio i giovani del tutto integrati , che si avvicinano, grazie alla Rete anche attraverso internet , alla cultura fondamentalista; cadono nella trappola (?) e diventano seguaci di una logica eversiva. Sono uomini e donne che sentono la mancanza di grandi ideologie e la fine delle utopie collettive e l’Islam politico appare loro ,nel vuoto esistente, come una grande speranza. L’ISLAM è contro tutte le democrazie occidentali considerate sporche e impure da annientare attraverso la costituzione di un strutturato califfato statale. La verità è che ogni democrazia si costruisce e fonda sul rispetto e sulla reciprocità e non sulla conquista violenta e sanguinaria e sulla sottomissione. Abbiamo bisogno di un Governo capace di una lungimirante strategia di ri/costruzione di una patria non ubbidiente di un movimento pseudo” nazionalpopolare” in balia di una cultura improvvisata di sopravvivenza. Abbiamo bisogno, e per questo ognuno deve fare far sentire la propria voce autorevole e non autoritaria, di un progetto per il nostro Paese economico e sociale e come diceva un grande Bobbio : “L’unico modo di intendersi quando si parla di democrazia, in quanto contrapposta a tutte le forme di governo autocratico, è di considerarla caratterizzata da un insieme di regole, primarie o fondamentali, che stabiliscono chi è autorizzato a prendere le decisioni collettive e con quali procedure”. Come afferma Sabino Cassese lo Stato Italiano non si è emancipato: “La distanza che separa il cittadino dalle istituzioni è clamorosamente evidente: sullo sfondo c’è quella diffidenza reciproca che resta uno dei fenomeni più irritanti e persistenti della nostra vita collettiva. «Porosità dello Stato, sua natura intrinsecamente corporativa, sua incapacità di rendersi autonomo rispetto agli interessi costituiti, quelli economici e quelli elettorali, penetrazione di questi ultimi nella macchina statale: questo è il... tratto caratteristico dei poteri pubblici in Italia». Dunque opponiamoci con vigore alla resistenza di qualsiasi slancio riformistico e soprattutto non rassegniamoci perché la speranza la si costruisce insieme. Ne va del futuro dell’Italia