Legge di bilancio 2022 :news sanità e lavoro
Legge di Bilancio 2022: news Sanità e Lavoro
Ieri è stata approvata anche in Senato la Legge di Bilancio 2022, che include alcune novità in tema di Sanità e Lavoro. Ne abbiamo parlato con la Prof.ssa Alessandra Servidori per far luce su un argomento che interessa tutti noi.
La Legge di bilancio 2022
Due miliardi in più per il fondo sanitario nazionale nel 2022. E poi altri due, rispettivamente nel 2023 e nel 2024. Il capitolo Sanità della Legge di Bilancio 2022 si apre con l’incremento del Fondo sanitario nazionale (Fsn). Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard a cui corrisponde lo Stato viene fissato in 124,061 miliardi di euro per il 2022, in 126.061 miliardi per il 2023 e 128.061 miliardi per il 2024. Confermati dunque i sei miliardi in più annunciati per il prossimo triennio.
Si mettono sul piatto risorse fondamentali da affiancare a quelle del PNRR che sono comunque “a termine” (si interrompono nel 2026) necessarie soprattutto a riempire di “contenuti” (i professionisti) i “contenitori” che il Recovery Plan ha previsto e progettato per la salute sul territorio.
Obiettivo: riequilibrare il fondo sanitario
Operare per riequilibrare dopo anni di tagli il fondo sanitario è un impegno non indifferente, anche per riuscire a integrare gli organici, ormai ai minimi termini. Dopo i due miliardi previsti nel 2019, aumentati a 10 per l’emergenza Covid nel 2020 e poi a 20 con il PNRR, si è riusciti a introdurre un meccanismo di crescita del fondo più stabile. Si tratta dell’integrazione degli organici, che non può essere fatta con risorse ‘a tempo’, né proseguendo con l’immissione di nuovi precari come durante l’emergenza è stato indispensabile fare. È un passo avanti che si è fatto nell’organizzazione della sanità nazionale con le previsioni attuali della manovra 2022 e l’importanza di scelte che vanno davvero nel senso della tutela della Salute.
Il Parlamento deve vegliare e tutelare su queste risorse e, ora che la manovra 2022 è legge, il personale sanitario deve chiedere al Governo e alle Regioni di prevedere nuovi organici anche allargando la disponibilità didattica degli Atenei, introducendo anche le specializzazioni infermieristiche (anche l’infermiere di famiglia e comunità lo è) e condizioni di lavoro analoghe a quelle dei colleghi degli altri Paesi europei.
Le novità per le persone affette da malattie rare
Una legge ad hoc è fondamentale per una vera organizzazione a livello nazionale. Da gennaio 2022 sarà reso disponibile un Fondo di solidarietà per le persone affette da malattie rare, per ora solo di 1 milione di Euro (ma che potrebbe essere implementato durante la legge di Bilancio). Il Fondo servirà per il finanziamento delle misure per il sostegno del lavoro di cura e assistenza delle persone affette da malattie rare. Tra le altre cose, questo Fondo mira a favorire l’inserimento lavorativo della persona affetta da una malattia rara, garantendo a essa la possibilità di mantenere una condizione lavorativa autonoma.
L’esistenza di un fondo, che prima non c’era, è importante perché si potrà scegliere di finanziarlo in futuro anche con somme molto più ampie. La legge prevede esplicitamente il tempestivo aggiornamento dei LEA e stabilisce anche che in caso di ulteriori ritardi venga attuata una procedura alternativa.
Le novità per la formazione specialistica dei medici
Novità anche per la formazione specialistica dei medici. Ai fondi per le borse degli specializzandi si aggiungono 194 milioni di euro per il 2022. Poi a seguire: 319 milioni per il 2023, 347 per il 2024, 425 per il 2025, 517 per il 2027 e 543 per il 2027. La sanità si fa con l’organizzazione dei servizi, la salute si ha quando ci sono professionisti in grado di garantirla. Metà della somma stanziata è utilizzata per l’acquisto di vaccini e medicinali e l’altra metà sarà dedicata al potenziamento delle risorse per il Servizio Sanitario Nazionale. Il finanziamento del “Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale” (PanFlu 2021-2023) sarà impegnativo per l’adozione da parte delle Regioni dei decreti attuativi dei Piani pandemici regionali e provinciali.
Dovremo attenzionare molto la situazione delle donne perché a livello europeo l’indice di uguaglianza di genere ci pone in una graduatoria in situazione molto fragile, soprattutto per la mancanza di servizi sanitari per la prevenzione e la genitorialità.