Disabilita' e impegno nel Comitato interministeriale diritti umaniDU
Alessandra Servidori Disabilità e impegno nel CIDU
Impegnarsi nel Cidu significa applicare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, un trattato internazionale vincolante che riconosce e promuove i diritti delle persone con disabilità, definendole come coloro che hanno menomazioni a lungo termine che, in interazione con barriere, ostacolano la loro piena partecipazione nella società. L'Italia ha ratificato questa convenzione nel 2009. CIDU promuove l'inclusione, l'uguaglianza di opportunità e l'autonomia, cambiando il paradigma da un approccio medico a un approccio sociale basato sui diritti umani, e sono notevoli le più recenti attività del Comitato anche in considerazione della candidatura dell’Italia al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite per il triennio 2026-2028.Il 30 giugno abbiamo terminato e pubblicato l’Adozione in via definitiva del rapporto della Revisione Periodica Universale dell’Italia Al quale sono seguiti in ordine temporale il PAN Piano di azione Piano nazionale giovani, donne pace e sicurezza il Piano di recentissima predisposizione che deve essere ancora pubblicato su OHCHR | RIS. CDU 58/29 “COMBATTERE INTOLLERANZA SULLA BASE DELLA RELIGIONE O DEL CREDO e molto importante il Piano su Imprese e diritti.Condividere con Istituzioni , associazioni e società civile testi di proposte e di percorsi per attuarle è compito complesso fortemente interdisciplinare e comporta una conoscenza delle norme e approfonditamente le concrete iniziative ,l’ultima delle quali nel combattere le intolleranze deve fare i conti con la situazione politica in cui ci troviamo e con la coerenza che come paese siamo chiamati a rilanciare . Ogni ministero e ogni organismo deve innestare nelle proposte che hanno una taratura antidiscriminatoria una coincidenza con la comparazione sociale ed economica che la disabilità ha nelle politiche appunto dal punto lavoristico, sociale, sanitario ,economico per poter realizzare in impegni concreti la piena partecipazione nella società per le persone disabili. Dunque mettere a terra come si usa dire oggi i progetti comporta di adottare metodologia per coordinare le proposte , indicarne le azioni concrete che permette una valutazione olistica che connette l'effetto fiscale e il sostegno al reddito con la tutela dei diritti, in particolare quelli sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD).La situazione a livello nazionale e internazionale è ancora molto delicata. Passi in avanti ne sono stati fatti sicuramente ma l'inclusione effettiva (de facto) è ancora compromessa. Per quanto riguarda i giovani la mancanza di continuità didattica annulla l'efficacia del Progetto Educativo Individualizzato (PEI), che è il cuore dell'obbligo di accomodamento ragionevole. Il LEP Assistenza si concentra sull'assistenza non docente e sulla comunicazione, ma senza un robusto piano di investimenti pubblici e magari con una forte sussidiarietà del privato per l'eliminazione delle barriere fisiche e la stabilizzazione del personale specializzato, il diritto all'inclusione scolastica rimane una promessa legale non supportata dalla realtà infrastrutturale e di capitale umano. ll Diritto al Lavoro e la deistituzionalizzazione ,il ruolo e il sostegno del Caregiver e il Progetto di Vita sono strumenti che favoriscono l'applicazione della CRPD (vivere in modo indipendente), prerequisito per l'occupazione. Garantendo supporto strutturale alla cura in ambito comunitario, si riduce la dipendenza dall'istituzionalizzazione. Per quanto riguarda il lavoro la CRPD , le politiche attive come il Programma GOL e il SIISL devono essere integrate con meccanismi espliciti e finanziati per l'identificazione e la fornitura di piani individualizzati. La CRPD respinge esplicitamente le forme di lavoro segregato, come gli sheltered workshops, come non conformi e l'efficacia del SIISL nel promuovere l'occupazione delle persone con disabilità dipenderà dalla sua capacità di garantire l'accesso al mercato del lavoro aperto e non segregato. Dunque ancora tanto impegno dalla parte delle persone disabili e per le loro famiglie e la dimensione internazionale ci può aiutare.
