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Inps,tutte le novità sui sussidi familiari per le convivenze e le unioni civili Inps, tutte le novità sui sussidi familiari per le convivenze e le unioni civili  Alessandra... Read more
Dalla parte delle ispettrici e ispettori del lavoro Dalla parte delle ispettrici e ispettori del lavoro: politiche attive anche per... Read more
EUROFOND :sul lavoro le differenze aumentano ALESSANDRA SERVIDORI    8 DICEMBRE 2015 Diversità e inclusione :monitoraggio della UE... Read more
E adesso : riflessioni su cosa dobbiamo fare adesso in EUROPA Alessandra Servidori   - https://www.startmag.it/blog/come-cambiera-leuropa/    27 MAGGIO 2019 “... Read more
TERZO ATTO: DONNE CANNIBALI al Governo ATTO TERZO:  DONNE AL GOVERNO. Ma NOI NON ABBIAMO PAURA DI DIRE LA VERITA' - DONNE CANNIBALI  Il... Read more
GOVERNO MISOGINO .Oggi 21 ottobre più che mai GOVERNO MISOGINO . ALESSANDRA SERVIDORI Una pandemia femminile ammorba l'Italia e la situazione... Read more
CONTRO IL TERRORISMO ALESSANDRA SERVIDORI   17 NOVEMBRE 2015- CONTRO I TERRORISTI  «Conquisteremo  Roma e diventeremo... Read more
Demenziale tagliare la formazione di Industria 4.0 Alessandra Servidori Il Testo deludente della manovra fiscale fa  emergere  sulla proroga di... Read more
MANIFESTO del BUONSENSO a difesa della Costituzione NO         ALESSANDRA SERVIDORI - No alla costituzione violata –  MANIFESTO del BUONSENSO Ai... Read more
25 Novembre :non bastano più i gesti simbolici   ALESSANDRA SERVIDORI   www.ildiariodellavoro.it  25 novembre giornata internazionale per... Read more
Istruzioni per l'uso 2 :CIG e decreto sosetgni Alessandra Servidori   Istruzioni per l'uso 2: Cassa integrazione e decreto sostegni 2021- 9... Read more
Brucia l'Italia,il suo territorio ma non il debito pubblico Alessandra Servidori BRUCIA L'ITALIA il suo territorio ma non il debito pubblico Aumenta il... Read more
La grisaglia confindustriale pretenziosa Alessandra Servidori      La grisaglia confindustriale pretenziosa   SABATO 2 luglio  Faziosa e... Read more
Son tutte belle le mamme del mondo ma io non ci sto a rassegnarmi ALESSANDRA SERVIDORI         10 Maggio 2020    Son tutte belle le mamme del mondo ma io non ci... Read more
La Rai bacchettona a senso unico Alessandra Servidori La Rai bacchettona a senso unico La questione Perego e la polemica che ne... Read more
AL LAVORO E SUBITO nel Consiglio di indirizzo !!! ALESSANDRA SERVIDORI  Istituito il Consiglio d’indirizzo per l’attività programmatica in materia... Read more
UN SUPER MINISTRO ECONOMICO UE? Alessandra Servidori   Un super ministro per l’economia europea ?                           19... Read more
PILLOLE di STABILITA' -11 Gennaio 2016     PROF .ALESSANDRA SERVIDORI  -  DIRETTORE CESLAR-UNIMORE Pillole LEGGE DI STABILITA’  Sono... Read more
Giovani,paura,Europa,futuro.Parliamone con loro Alessandra Servidori  Tra i banchi di scuola :  giovani,paura, Europa,il futuro.Parliamone con... Read more
Una rete virtuosa dalla parte dei cittadini e della salute Alessandra Servidori                    Una rete virtuosa  dalla parte dei cittadini e della... Read more
INVITO :27 maggio UNIMORE INSIEME CONTRO IL CANCRO                        INVITO AGLI AMICI E AMICHE 27 maggio 2016                                ... Read more
LA GUERRA CONTRO LE DONNE La guerra sul corpo delle donne  Alessandra Servidori BLOG   La violenza subita dalle... Read more
JUNCKER versus RENZI e ritorno sul filo spezzato del sistema bancario Alessandra Servidori JUNCKER versus RENZI  e ritorno sul filo spezzato del sistema bancario I... Read more
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Recovery Fund,perchè non vanno dimenticati i servizi sociali Recovery Fund, perché non vanno dimenticati i servizi sociali     ... Read more
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Donne e Forze Armate Alessandra Servidori         Donne nelle Forze armate. Solo il 3% .E lo sanno che ci sono i... Read more
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Perchè è sbagliato il decreto del 12 luglio n.87 che non si può chiamare dignità ALESSANDRA SERVIDORI ……. Perché è sbagliato il DECRETO-LEGGE 12 luglio 2018, n. 87-Disposizioni... Read more
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PIANO NAZIONALE PER L'OCCUPAZIONE FEMMINILE TutteperItalia  è componente sia degli Stati generali che dell'Alleanza delle... Read more
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No,Vasco Rossi no Alessandra Servidori      no Vasco Rossi no  Rimango perplessa, molto perplessa e anche... Read more
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CHE DANNO PER LE LAVORATRICI TOGLIERE I VAUCER! Alessandra Servidori CHE DANNO PER LE LAVORATRICI TOGLIERE I... Read more

1Maggio 2021 : Fare lavoro !!!!!

https://formiche.net/2021/05/primo-maggio-lavoro-draghi/

Alessandra Servidori

 Fare lavoro .E’ questa la promessa del Presidente Draghi che pervade tutta la stesura trasversale del Pnrr.Fare lavoro per risollevare l’Italia .Ancora troppi giovani, troppi adulti, troppe donne, troppi disabili sono esclusi per lunghi periodi dalla possibilità di provvedere ai bisogni propri e del proprio nucleo familiare attraverso un reddito da lavoro, di realizzare il proprio potenziale e la propria attitudine relazionale attraverso una sostenibile attività lavorativa.  Negli ultimi 14 mesi poi la situazione è precipitata e già dall’anno scorso avevamo indicato come nell’inattività degli strumenti del reddito di cittadinanza e dell’assenza di produttività dell’Anpal gestita malamente la situazione era  tragicamente precipitata  .La creazione di lavoro passa  oltre che dalla riforma degli ammortizzatori sociali e dalle riforme del welfare e delle nuove tecnologie  dall’abbandono convinto del timore  che lo sviluppo in quanto fonte potenziale di inquinamento, corruzione, evasione, minaccia alla privacy, violazione di diritti ed altro ancora, sia difficile .Ma anche da quello  di coloro che ritengono inevitabile e razionale uno sviluppo concentrato sui poli efficienti del sistema riservando agli esclusi un pur adeguato sostegno al reddito affinché sopravvivano  e non disturbino i più fortunati. Fare lavoro significa invece adottare quale priorità tutto ciò che incoraggia pervasivamente la propensione ad intraprendere e ad assumere sfruttando ogni nicchia dell’economia e della società. Occorre che ognuno faccia la sua parte e incoraggi attivamente e culturalmente la vitalità economica lasciando  che non prevalgono nichilismo, scetticismo, antropologia negativa e interessi coatti. Per dare  vitalità demografica, così necessaria per la crescita, è necessario non solo  aspettare le  provvidenze pubbliche  sicuramente essenziali per la ripresa ma riappropriarci della cultura del lavoro  per  edificare una comunità della piena occupazione nel tempo delle tecnologie che potenzialmente capacitano la persona nella sua integralità e a fronte di una stagione di nuova responsabilità .E ovviamente il lavoro dignitoso presuppone un pavimento di poche ma fondamentali tutele per tutti fissate da leggi inderogabili ed anche capacità di dialogo confronto e visione strategica . E così  come è necessario  il duttile strumento contrattuale che  può e deve  garantire la condivisione delle conoscenze nell’ambito di ecosistemi formativi accessibili. E la remunerazione deve crescere flessibilmente con la professionalità e con i risultati . L’ossessione egualitaria diventa nemica del lavoro. E poiché questo 1 maggio è particolarmente curato dai sindacati e dalle associazioni datoriali legato alla prevenzione salute e sicurezza una riflessione opportuna è dedicata alla  violenza verbale, fisica e/o psicologica  che  rappresenta per le aziende un potenziale pericolo. I singoli atti di violenza possono essere imprevedibili, ma esistono presupposti relazionali e caratteriali che possono aumentare la probabilità di episodi di violenza. Sappiamo bene che al di fuori dell’azienda, la tipologia di lavoro svolto può aumentare l’eventualità di essere soggetti ad aggressioni. Particolarmente a rischio, ad esempio, sono gli operatori che manipolano beni di valore, hanno frequenti rapporti con l’utenza, oppure che svolgono lavori di ispezione, controllo o esercizio di attività di pubblica autorità. In ogni caso le categorie maggiormente esposte al rischio sono le persone di genere femminile, le persone diversamente abili e le persone che operano da sole o in situazioni di isolamento. Le conseguenze comprendono lesioni, disturbi post-traumatici da stress, assenze per malattia e scarso rendimento sul lavoro e sono estremamente gravi sia per i singoli individui, sia per le organizzazioni. Pertanto, è compito del Datore di Lavoro di qualsiasi azienda o ambito lavorativo valutare anche questa tipologia di rischio specifico ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 81/08 e successive integrazioni, dando a tutti i lavoratori potenzialmente esposti, insieme al medico competente gli opportuni strumenti di mitigazione dello stesso. Nei rischi fisici e psicosociali, il “fattore umano” è la variabile che fa la reale differenza e questo vale ancor di più per quanto riguarda il rischio violenza, dove l’essere umano è l’unica fonte generativa di rischio. Quindi è  fondamentale formare adeguatamente le persone a leggere correttamente i segnali del contesto e quelli comportamentali, in modo da poter adottare le strategie di reazione più efficaci per ridurre il rischio di subire aggressione e violenza. Il Pnrr affronta questa tematica soprattutto trasversalmente nelle missioni elaborate: ognuno può fare la sua parte .Anche  in questo faticoso 1 maggio.

Alessandra Servidori

 

Fare lavoro .E’ questa la promessa del Presidente Draghi che pervade tutta la stesura trasversale del Pnrr.Fare lavoro per risollevare l’Italia .Ancora troppi giovani, troppi adulti, troppe donne, troppi disabili sono esclusi per lunghi periodi dalla possibilità di provvedere ai bisogni propri e del proprio nucleo familiare attraverso un reddito da lavoro, di realizzare il proprio potenziale e la propria attitudine relazionale attraverso una sostenibile attività lavorativa.  Negli ultimi 14 mesi poi la situazione è precipitata e già dall’anno scorso avevamo indicato come nell’inattività degli strumenti del reddito di cittadinanza e dell’assenza di produttività dell’Anpal gestita malamente la situazione era  tragicamente precipitata  .La creazione di lavoro passa  oltre che dalla riforma degli ammortizzatori sociali e dalle riforme del welfare e delle nuove tecnologie  dall’abbandono convinto del timore  che lo sviluppo in quanto fonte potenziale di inquinamento, corruzione, evasione, minaccia alla privacy, violazione di diritti ed altro ancora, sia difficile .Ma anche da quello  di coloro che ritengono inevitabile e razionale uno sviluppo concentrato sui poli efficienti del sistema riservando agli esclusi un pur adeguato sostegno al reddito affinché sopravvivano  e non disturbino i più fortunati. Fare lavoro significa invece adottare quale priorità tutto ciò che incoraggia pervasivamente la propensione ad intraprendere e ad assumere sfruttando ogni nicchia dell’economia e della società. Occorre che ognuno faccia la sua parte e incoraggi attivamente e culturalmente la vitalità economica lasciando  che non prevalgono nichilismo, scetticismo, antropologia negativa e interessi coatti. Per dare  vitalità demografica, così necessaria per la crescita, è necessario non solo  aspettare le  provvidenze pubbliche  sicuramente essenziali per la ripresa ma riappropriarci della cultura del lavoro  per  edificare una comunità della piena occupazione nel tempo delle tecnologie che potenzialmente capacitano la persona nella sua integralità e a fronte di una stagione di nuova responsabilità .E ovviamente il lavoro dignitoso presuppone un pavimento di poche ma fondamentali tutele per tutti fissate da leggi inderogabili ed anche capacità di dialogo confronto e visione strategica . E così  come è necessario  il duttile strumento contrattuale che  può e deve  garantire la condivisione delle conoscenze nell’ambito di ecosistemi formativi accessibili. E la remunerazione deve crescere flessibilmente con la professionalità e con i risultati . L’ossessione egualitaria diventa nemica del lavoro. E poiché questo 1 maggio è particolarmente curato dai sindacati e dalle associazioni datoriali legato alla prevenzione salute e sicurezza una riflessione opportuna è dedicata alla  violenza verbale, fisica e/o psicologica  che  rappresenta per le aziende un potenziale pericolo. I singoli atti di violenza possono essere imprevedibili, ma esistono presupposti relazionali e caratteriali che possono aumentare la probabilità di episodi di violenza. Sappiamo bene che al di fuori dell’azienda, la tipologia di lavoro svolto può aumentare l’eventualità di essere soggetti ad aggressioni. Particolarmente a rischio, ad esempio, sono gli operatori che manipolano beni di valore, hanno frequenti rapporti con l’utenza, oppure che svolgono lavori di ispezione, controllo o esercizio di attività di pubblica autorità. In ogni caso le categorie maggiormente esposte al rischio sono le persone di genere femminile, le persone diversamente abili e le persone che operano da sole o in situazioni di isolamento. Le conseguenze comprendono lesioni, disturbi post-traumatici da stress, assenze per malattia e scarso rendimento sul lavoro e sono estremamente gravi sia per i singoli individui, sia per le organizzazioni. Pertanto, è compito del Datore di Lavoro di qualsiasi azienda o ambito lavorativo valutare anche questa tipologia di rischio specifico ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 81/08 e successive integrazioni, dando a tutti i lavoratori potenzialmente esposti, insieme al medico competente gli opportuni strumenti di mitigazione dello stesso. Nei rischi fisici e psicosociali, il “fattore umano” è la variabile che fa la reale differenza e questo vale ancor di più per quanto riguarda il rischio violenza, dove l’essere umano è l’unica fonte generativa di rischio. Quindi è  fondamentale formare adeguatamente le persone a leggere correttamente i segnali del contesto e quelli comportamentali, in modo da poter adottare le strategie di reazione più efficaci per ridurre il rischio di subire aggressione e violenza. Il Pnrr affronta questa tematica soprattutto trasversalmente nelle missioni elaborate: ognuno può fare la sua parte .Anche  in questo faticoso 1 maggio.

Alessandra Servidori

 

Fare lavoro .E’ questa la promessa del Presidente Draghi che pervade tutta la stesura trasversale del Pnrr.Fare lavoro per risollevare l’Italia .Ancora troppi giovani, troppi adulti, troppe donne, troppi disabili sono esclusi per lunghi periodi dalla possibilità di provvedere ai bisogni propri e del proprio nucleo familiare attraverso un reddito da lavoro, di realizzare il proprio potenziale e la propria attitudine relazionale attraverso una sostenibile attività lavorativa.  Negli ultimi 14 mesi poi la situazione è precipitata e già dall’anno scorso avevamo indicato come nell’inattività degli strumenti del reddito di cittadinanza e dell’assenza di produttività dell’Anpal gestita malamente la situazione era  tragicamente precipitata  .La creazione di lavoro passa  oltre che dalla riforma degli ammortizzatori sociali e dalle riforme del welfare e delle nuove tecnologie  dall’abbandono convinto del timore  che lo sviluppo in quanto fonte potenziale di inquinamento, corruzione, evasione, minaccia alla privacy, violazione di diritti ed altro ancora, sia difficile .Ma anche da quello  di coloro che ritengono inevitabile e razionale uno sviluppo concentrato sui poli efficienti del sistema riservando agli esclusi un pur adeguato sostegno al reddito affinché sopravvivano  e non disturbino i più fortunati. Fare lavoro significa invece adottare quale priorità tutto ciò che incoraggia pervasivamente la propensione ad intraprendere e ad assumere sfruttando ogni nicchia dell’economia e della società. Occorre che ognuno faccia la sua parte e incoraggi attivamente e culturalmente la vitalità economica lasciando  che non prevalgono nichilismo, scetticismo, antropologia negativa e interessi coatti. Per dare  vitalità demografica, così necessaria per la crescita, è necessario non solo  aspettare le  provvidenze pubbliche  sicuramente essenziali per la ripresa ma riappropriarci della cultura del lavoro  per  edificare una comunità della piena occupazione nel tempo delle tecnologie che potenzialmente capacitano la persona nella sua integralità e a fronte di una stagione di nuova responsabilità .E ovviamente il lavoro dignitoso presuppone un pavimento di poche ma fondamentali tutele per tutti fissate da leggi inderogabili ed anche capacità di dialogo confronto e visione strategica . E così  come è necessario  il duttile strumento contrattuale che  può e deve  garantire la condivisione delle conoscenze nell’ambito di ecosistemi formativi accessibili. E la remunerazione deve crescere flessibilmente con la professionalità e con i risultati . L’ossessione egualitaria diventa nemica del lavoro. E poiché questo 1 maggio è particolarmente curato dai sindacati e dalle associazioni datoriali legato alla prevenzione salute e sicurezza una riflessione opportuna è dedicata alla  violenza verbale, fisica e/o psicologica  che  rappresenta per le aziende un potenziale pericolo. I singoli atti di violenza possono essere imprevedibili, ma esistono presupposti relazionali e caratteriali che possono aumentare la probabilità di episodi di violenza. Sappiamo bene che al di fuori dell’azienda, la tipologia di lavoro svolto può aumentare l’eventualità di essere soggetti ad aggressioni. Particolarmente a rischio, ad esempio, sono gli operatori che manipolano beni di valore, hanno frequenti rapporti con l’utenza, oppure che svolgono lavori di ispezione, controllo o esercizio di attività di pubblica autorità. In ogni caso le categorie maggiormente esposte al rischio sono le persone di genere femminile, le persone diversamente abili e le persone che operano da sole o in situazioni di isolamento. Le conseguenze comprendono lesioni, disturbi post-traumatici da stress, assenze per malattia e scarso rendimento sul lavoro e sono estremamente gravi sia per i singoli individui, sia per le organizzazioni. Pertanto, è compito del Datore di Lavoro di qualsiasi azienda o ambito lavorativo valutare anche questa tipologia di rischio specifico ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 81/08 e successive integrazioni, dando a tutti i lavoratori potenzialmente esposti, insieme al medico competente gli opportuni strumenti di mitigazione dello stesso. Nei rischi fisici e psicosociali, il “fattore umano” è la variabile che fa la reale differenza e questo vale ancor di più per quanto riguarda il rischio violenza, dove l’essere umano è l’unica fonte generativa di rischio. Quindi è  fondamentale formare adeguatamente le persone a leggere correttamente i segnali del contesto e quelli comportamentali, in modo da poter adottare le strategie di reazione più efficaci per ridurre il rischio di subire aggressione e violenza. Il Pnrr affronta questa tematica soprattutto trasversalmente nelle missioni elaborate: ognuno può fare la sua parte .Anche  in questo faticoso 1 maggio.

Alessandra Servidori

 

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