Giovani : studio in azienda e lavoro a scuola
Alessandra Servidori * 31 Dicembre 2016 IL RESTO del CARLINO-QUOTIDIANO- pag 10
Fine anno,tempo di consuntivi e i giovani italiani ( e anche i più grandi) sono fuori dal mercato del lavoro. Dunque studiare in azienda e lavorare a scuola è una strada da percorrere e velocemente. Infatti quel milione e mezzo di studenti che attendono di poter usufruire dei percorsi studio/lavoro hanno bisogno di soluzioni concrete.E la via per realizzare il famoso sistema duale –che noi chiameremo triale, cioè scuola e università/formazioneprofessionale,azienda deve coinvolgere tutti i protagonisti .Dirigenti scolastici e universitari, insegnanti, imprenditori, studenti,ri/formandosi insieme tra i banchi sia degli istituti che delle imprese,per poter programmare e saper usare anche quel pacchetto di ore previste nel triennio dalla riforma scolastica. Ore e tempi che hanno come obiettivo di avvicinare i periodi di alternanza e far conoscere il mercato per saper fare. Impegnare e integrare i servizi pubblici e privati di intermediazione ,supportare la disponibilità delle imprese ad accogliere e seguire gli studenti, premiare i “mastri del lavoro e i docenti” a tre anni dal pensionamento per essere tutor fattuali con vaucer o risorse della fondazioni bancarie, finanziare con i fondi intercategoriali e i fondi sociali europei un Osservatorio interattivo per le esperienze virtuose collegato al sistema imprenditoriale , scolastico,universitario; impegnare gli incentivi previsti anche dalla finanziaria e il milleproroghe per riaprire i laboratori e le officine del lavoro manuale e intellettuale. Garantire ai giovani opportunità di esperienze e profili professionali innovativi richiesti dalle aziende che devono essere supportate per ospitare concretamente i ragazzi per affrontare anche l’ondata di cambiamento portata dal digitale. Strategie nuove a fianco delle esperienze tradizionali dunque per aggredire le novità di cui hanno bisogno le imprese con la diretta emergenza di figure e skill in grado di favorire soluzioni rapide per il proprio mercato: dai programmatori, agli esperti di commercio elettronico e digitale, dai welfare manager ,a chi come il responsabile HR cerca e trova nuove collaborazioni per diventare insieme una fabbrica di competenza,metodologie e procedure di formazione innovative,per entrare e percorre campi inesplorati che garantiscono crescita collettiva. Coraggio!
- Direttrice Ceslar Dipartimento Giurisprudenza Unimore