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Avvenire Cattolici orgogliosi e vivacemente in pista!  ALESSANDRA SERVIDORI                   AVVENIRE Febbraio 2019   La premessa è che condivido la... Read more
TREU al CNEL: assicuri anche la parità di genere Alessandra Servidori Treu Presidente CNEL : con lui aperta una stagione fortemente riformatrice... Read more
SINTESI ESSENZIALE DECRETO SOSTEGNI ALESSANDRA SERVIDORI                           ... Read more
DALLA PARTE DI OTTAVIANO ieri e oggi  Alessandra Servidori              Dalla parte di Ottaviano  Del Turco allora e oggi Sono... Read more
OPERE DI BENE NON SOLO PER GLI STUDENTI DI HARVARD Alessandra Servidori Una  notizia fa sempre bene soprattutto quando coinvolge la speranza di... Read more
I dati non confortanti di istat su l'economia e il lavoro nostrano Alessandra Servidori   Economia e lavoro italiano :  notizie da studiare in attesa di andare... Read more
ALE' SUL SOLE24ORE:In guardia giovani mamme lavoratrici! ALESSANDRA SERVIDORI  ALE' SUL SOLE 24 ORE In GUARDIA GIOVANI MAMME LAVORATRICI! 21 giugno... Read more
Se nel tritacarne politico entra la violenza e non solo quella sulle donne…                   Alessandra Servidori              Se nel tritacarne politico entra la violenza... Read more
SALARI DISEGUALI TRA DONNE E UOMINI ITALIANI e tra NORD e SUD Alessandra Servidori        salari diseguali tra italiani e italiane e tra nord e sud Il welfare... Read more
La giornata contro la violenza sulle donne Sorridi donna sorridi sempre alla vita anche se lei non ti sorride. Sorridi agli amori finiti... Read more
Malattie rare : finalmente approvata la legge ma siamo solo a metà del percorso   https://www.startmag.it/sanita/legge-sulle-malattie-rare-tutte-le-novita/ Alessandra... Read more
COVID e differenze di genere in medicina : dalla parte delle donne e del lavoro Alessandra Servidori   19 Aprile 2021  COVID e differenze di genere in medicina : dalla parte... Read more
No alla criminalizzazione dell'educazione sessuale in Polonia QUI EUROPA    www.ildiariodellavoro.it  No alla criminalizzazione dell’educazione sessuale in... Read more
NON E' MAI TROPPO TARDI Alessandra Servidori    Alle italiane e italiani serve  il maestro o la maestra Non è mai troppo... Read more
Ministro Bernini in Cina : confronto su scienza,tecnologia, innovazione      Alessandra Servidori   https://www.radioinblu.it/streaming/?vid=0_2yp5n4y9  Oggi 28... Read more
Un nuovo partito europeo: spunti per la riflessione ALESSANDRA SERVIDORI ed alcune amiche ed amici autenticamente liberali e riformisti    chi... Read more
IL LAVORO DEI SOGNI DEI GIOVANI   Alessandra Servidori MONDO StartMagazine Il lavoro dei sogni dei giovani. Il post di... Read more
Politiche attive l'avvio solo cambiando il reddito di cittadinanza                     Alessandra Servidori  ... Read more
IL DDL UNIONI CIVILI è inganno Alessandra Servidori      A Parigi  promossa e firmata la Carta per l’abolizione universale... Read more
Morti sul lavoro : tante e tanti le lavoratrici e le chiamano" morti bianche" Rosse invece e sempre di più Alessandra Servidori               Troppe donne e uomini che "cadono" sul lavoro Domenica 13... Read more
Lezione 6.non è mai troppo tardi per informarsi e formarsi Lezione n.6 NON è mai troppo tardi per sapere come stanno le cose Soprattutto quando la... Read more
NON MANDATE FARAONE IN VIDEO Se vogliamo una buona scuola ,non mandate in video Faraone! Un consiglio non richiesto  sulla... Read more
Le retribuzioni basse sono il problema https://www.startmag.it/economia/come-far-lievitare-le-retribuzioni-analisi-e-ipotesi/ Alessandra... Read more
DISABILI :CHI ? Lettera aperta al Governo Conte Alessandra Servidori                                                    DISABILI  : CHI... Read more
Una rete virtuosa dalla parte dei cittadini e della salute Alessandra Servidori                    Una rete virtuosa  dalla parte dei cittadini e della... Read more
Anziani e non solo e modello di assistenza: come si muove la UE ALESSANDRA SERVIDORI   3 Ottobre 2022   Anziani e modello di assistenza : dalla Rete ESN -a cui... Read more
Il presidente Mattarella chiami Draghi   Alessandra Servidori www.ildiariodellavoro.it    L'unica possibilita' di salvarsi dalla... Read more
Donne pace e sicurezza Alessandra Servidori                 DONNE PACE E SICUREZZA a che punto siamo in tutto il mondo ... Read more
ITALIA lasciata sola con l'esodo biblico  ALESSANDRA SERVIDORI            IMMIGRAZIONE E ITALIA isolata Dalla grande mela il giovane... Read more
Bruxelles ci chiede di essere un paese normale   Alessandra Servidori  formiche.net La lettera risposta a Bruxelles, questa sconosciuta:... Read more
MATILDE DAMELE ARTE è DONNA  Matilde Damele ‘Esili’ di Matilde Damele                          ... Read more
Non siamo rassegnati e rassegnate a tenerci i demolitori al governo Alessandra Servidori                                                \n Questo indirizzo... Read more
La Corte dei Conti e i conti che non tornano di una Italia sempre più spendacciona Alessandra Servidori  La Corte dei Conti e i conti che non tornano di una Italia  sempre più... Read more
ONORE A MARCO BIAGI ORA E SEMPRE Alessandra Servidori  ONORE A MARCO BIAGI OGGI E SEMPRE   Se Marco Biagi avesse avuto la scorta... Read more
MERKEL CT di una Europa di serie A e una di serie B Alessandra Servidori                            MERKEL CT di una Europa di serie A e una di serie... Read more
Un 8 marzo di ricostruzione ?Non ancora https://www.startmag.it/blog/pnrr/ Alessandra Servidori                        8 marzo di... Read more
CONTRO IL TERRORISMO ALESSANDRA SERVIDORI   17 NOVEMBRE 2015- CONTRO I TERRORISTI  «Conquisteremo  Roma e diventeremo... Read more
DONNE :MARZOTTO-CLINTON  ALESSANDRA SERVIDORI                http://formiche.net/2016/07/29/ricordo-marta-marzotto/  In... Read more
Lo smart working compie due anni ma sul digitale siamo indietro LAVORO  ildiariodellavoro Lo smart-working compie due anni, ma non c’è molto da... Read more
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PNRR : dalla Ue risorse per salvare i bambini e il loro futuro Next-gen: i fondi ue di nuova generazione e la spinta a plasmare il futuro dei... Read more
Caregiver : noi al lavoro 13 gennaio 2023                          Care amiche e cari amici , come da accordi di seguito vi invio la mia... Read more
Scuola e disabili : che fare x migliorare Alessandra Servidori formiche.net  Dalla parte della scuola italiana , dei bambini disabili e... Read more
FERMATE IL BULLO GUASTATORE Alessandra Servidori                                 FERMATE IL BULLO GUASTATORE  La storiaccia... Read more
OCSE,EUROPA,ITALIA : donne ed economia ALESSANDRA SERVIDORI   ITALIA EUROPA OCSE : donne ed economia -24 Ottobre 2015 Le conclusioni... Read more

NON c'è niente da festeggiare

   8 Marzo 2019 – Se il Word Economic Forum afferma che solo  fra 108 anni il divario di genere si attenuerà non c’è niente da festeggiare e ancora molto da fare.

www.il sussidiario .net

 Eurostat recentemente  segnala che in Italia oltre al carico di lavoro a casa, in media superiore a quello degli uomini, le difficoltà lavorative delle donne, nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 49 anni, aumentano in corrispondenza dell’aumento del numero di figli e a questo incremento corrisponde una diminuzione del tasso di occupazione: dal 62,2% per le donne italiane senza figli si scende al 58,4% per le donne con un figlio (percentuale ben lontana dalla media europea, pari al 72,5%), fino ad arrivare al 41,4% nel caso di donne con tre e più figli, dimostrando così come la situazione del lavoro femminile in Italia sia ancora fortemente connessa a quella familiare. La legge di bilancio 2019 (L. 145/2018)  non ha introdotto ulteriori misure volte alla conciliazione vita – lavoro rispetto a quelle preesistenti . Anzi l'articolo 1, c. 485 riconosce alle lavoratrici la facoltà di astenersi dal lavoro esclusivamente dopo il parto, entro i cinque mesi successivi allo stesso, a condizione che il medico competente attesti che tale opzione non porti pregiudizio alla salute della donna e del bambino e questo francamente pone dei problemi  e ritengo che questa modifica sia sbagliata. Se è vero che la gravidanza non è una malattia e che moltissime donne, hanno lavorato fino all’ultimo mese perché godevano di buona salute e avevano una professione che glielo consentiva, questa modifica è tutta a carico della lavoratrice che rischia così di trovarsi di fronte a un ricatto. La scelta di quanto e come lavorare, non è completamente in capo al lavoratore e da qui deriva il forte rischio di trasformare la possibilità prevista in un obbligo. Tre mesi di maternità dopo il parto spesso risultano insufficienti, considerando lo stato dei servizi all’infanzia in gran parte del nostro Paese. L’idea di far scegliere alle donne quando assentarsi prima del parto è sicuramente il modo peggiore di affrontare una questione assai complessa come quella della maternità per le donne lavoratrici. Prima andrebbero adeguati i servizi e cambiata la normativa sul lavoro e  soprattutto, andrebbe cambiata quella mentalità che considera le madri lavoratrici  delle professioniste a metà. Al contrario una mamma che lavora è una donna che moltiplica tutto ma non  bisogna cadere piuttosto nella trappola della ‘superdonna’. Semplicemente  le donne, se vogliono, fanno figli.  Un governo non aiuta le donne con un mese in meno di maternità, ma con servizi in più. Con questo provvedimento del Governo si svalutano importanti diritti conquistati in passato dalle donne. Lo spirito  è quello di un orientamento individualista e non di una tutela sociale della maternità, con la conseguente svalutazione dei significati simbolici legati all’evento. Da tempo nel nostro Paese si assiste ad un calo demografico inarrestabile : si registra una media di 1,32 figli per donna, con 449mila nascite nel 2018, 120mila in meno rispetto a dieci anni fa. Annualmente l’Ispettorato Nazionale del Lavoro pubblica il monitoraggio nazionale delle convalide delle dimissioni e delle risoluzioni consensuali delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri  che dà conferma della stretta correlazione tra maternità e disoccupazione. Dall’ultimo report  fine 2018,  nel corso del 2017 il numero complessivo di dimissioni e risoluzioni consensuali convalidate a livello nazionale è stato pari a 39.738 (dato in crescita del 5% rispetto a quello rilevato nel 2016, pari a 37.738), di cui 37.248 dimissioni volontarie che  hanno riguardato soprattutto le lavoratrici madri, a cui sono riconducibili 30.672 provvedimenti (il 77% del totale); di contro, 9.066 riguardano i lavoratori padri, un numero contenuto anche se in aumento in termini assoluti. Un altro provvedimento discutibile e “no buono”della legge finanziaria è l'articolo 1, c. 486  che pone a carico dei datori di lavoro, pubblici e privati, che stipulano accordi per lo svolgimento dell'attività lavorativa in modalità agile (smart working), l'obbligo di dare priorità alle richieste delle  lavoratrici nei tre anni successivi alla conclusione del congedo di maternità, ovvero ai lavoratori con figli disabili che necessitino di un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale. Questo - al di là del fatto che snatura lo smart working, che non è innanzitutto una soluzione di conciliazione famiglia-lavoro ma uno strumento di innovazione dei processi organizzativi - rischia di innescare meccanismi che, invece di favorire le donne, accentuino ancora di più l’onere della cura sulla sfera femminile. Non è chiaro infatti perché in caso di figli con disabilità si vogliano favorire (giustamente) entrambi i genitori, mentre per la cura destinata alla prima infanzia l’attenzione sia esclusivamente sulle madri. Altro provvedimento sicuramente non dalla parte delle donne è  “ quota 100”. Inps ci consegna  dati certi da cui si evince come una manovra 'maschile' e 'settentrionale', ovvero una manovra la cui platea di beneficiari è composta principalmente da uomini, e in secondo luogo da uomini e donne residenti nelle regioni del Nord Italia.  Riforme previdenziali opportune per garantire sostenibilità al sistema dei conti pubblici, non possono  subito rimediare alle 'imperfezioni' di un mercato del lavoro in cui la componente femminile ha numerose difficoltà in termini di accesso, equità retributiva, segregazione orizzontale e verticale, difficoltà di work life balance e dunque scarsa contribuzione e basse pensioni.  Ma  quota 100 e opzione donna oltre a non sanare, in fase di ritiro dal lavoro, i gap di genere connessi alle differenti storie lavorative di uomini e donne li ribadiscano, favorendo ancora una volta una ridotta platea di beneficiari maschi.

 

 

 

 

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