Oh YES! Abbiamo un problema e si sta facendo sempre più imbarazzante man mano che passano i giorni.
Il Piano di acquisto dei titoli messi in circuito dalla BCE Draghiana sta producendo un buon risultato e protegge l’Unione europea dalle ripercussioni pericolose della nuova crisi greca. E però c’è un però dolente per noi. Nell’elenco dei titoli acquistabili dalle Banche Centrali nazionali per conto della BCE non sono compresi i bond della nostra Cassa depositi e Prestiti, impegnata, su tutte le tv pubbliche private a lanciare con voce incoraggiante corroborata da un filmato accattivante, obbligazioni destinate ai risparmiatori privati che sembrano appetibili sia per i rendimenti che offre sia sul trattamento fiscale ai quali è soggetta. Le agenzie nazionali di altri paesi come la Germania con la KfW, la Spagna e altre hanno titoli privati acquistabili dalle banche centrali e sono nella lista, noi no. Perchè? Perché no. Ci viene il dubbio legittimo peraltro che la CdP nostrana sia stata esclusa per il debito alto italiano che la inchioda a subire un rating (valutazione di rischio di credito di una banca e dei prodotti da essa offerti) troppo basso; Ancora ci viene il dubbio che lo spread italiano fosse giudicato troppo differente e alto (ma in Spagna il problema non si è posto nonostante non stiano meglio) e addirittura oggi lo spread italiano è ai minimi storici. Ora ragioniamo lucidamente: se la CdP ha comunque partecipato concretamente e sonoramente con la bellezza di ben 8 miliardi al molto vacuo Piano Juncher, con esattamente la stessa cifra di Spagna e Germania, perché la nostra CdP non deve partecipare alla redistribuzione della quantità di moneta iniettata alle banche europee? Perché noi siamo sempre figli di un Dio Minore? Perché la scalpitante e ambiziosa squadra di finanzieri italiani legati ai gruppi bancari soliti noti che hanno beneficiato prima della ricapitalizzazione di Banca D’Italia e poi non si sono minimamente mossi contro i devastanti stress test di cui siamo stati colpiti lo scorso anno penalizzati ignobilmente dai colleghi degli altri Paesi? L’Italia è e rimane sotto tiro dei tecnocrati di Francoforte, l’euro scende verso la parità con il dollaro grazie ovviamente ai tassi di interesse portati a zero, gli operatori si stanno disputando freneticamente i titoli cartacei per entrare nel circolo virtuoso dei decimali di punto e la nostra Cassa depositi Prestiti NO.
Alessandra Servidori
19 marzo 2015