Pavidi Ministri lasciano solo Francesco
Alessandra Servidori
Non sono bigotta e sono cristiana e apprezzo il coraggio di Papa Francesco, e mi altero non poco per non dire una parolaccia, per il comportamento dei renziani laicisti, pavidi ministri sulla questione Armena, perché lasciare solo Francesco in un momento come questo significa proprio essere senza anima. Succede così che Dario Franceschini ministro alla cultura e non alla verità , in compagnia di Paolo Gentiloni ministro degli esteri ben poco autorevole anche per i nostri marò, e il sottosegretario agli affari europei Sandro Gozi tutti e tre ammantati di provenienza demo/che ? prendano le distanze con fare quasi patetico all’arroganza Turca rivolta al Santo Padre . Se non spetta all’Italia dire la verità a chi aspetta? Ma quale legittimità morale hanno dei Ministri della Repubblica Italiana e quale leadership rappresentano i tre ometti che non riconoscono la storia enon danno affidamento per operare e impedire che le tragedie di genocidio si ripetano? Io non accetto chi mi impone di non riconoscere la verità di Stato e il negazionismo governativo. Le tre scimmie non vedo non sento non parlo preferiscono l’omertoso silenzio ?Perchè lo sterminio degli armeni e quindi il genocidio di un popolo e quello che sta succedendo ora ai cristiani nel mondo non deve essere conosciuto, e condannato e magari contrastato con forza? Perché questa squallida abiura della richiesta di Francesco di un cammino per la franchezza e la parola libertà e magari la ripresa dell’iniziativa sulla tradizione cristiana? Questa è una società che ha un bisogno straordinario di uscire da questa crisi profonda di valori, di interessi e comportamenti collettivi, di uscire dalla solitudine in cui si è cacciata ,in mondi che spesso non riescono a dialogare tra loro, vivendo di quel poco di se stessi, senza confronti e ammissioni. I significativi passi e le forti parole di Francesco sono una grande risorsa ,la cogenza dell’ignoranza del disordinato potere dei ruoli e dell’ambiguità opportunista rappresentano il declino e la lontananza dai processi reali della società.
ALESSANDRA SERVIDORI 14 Aprile 2015