Previous Next
Salvini e la vergogna che non conosce Salvini  e la vergogna che non conosce  Qualcuno in questi giorni mi ha chiesto se mi fidavo di... Read more
La forza dell’associazionismo: contro la dispersione scolastica La forza dell’associazionismo: contro la dispersione scolastica  Alessandra Servidori BLOG... Read more
E per fortuna che Francesco ha incontrato Cirillo a Cuba . Alessandra Servidori   E per fortuna che Francesco ha incontrato Cirillo a Cuba . 15 febbraio... Read more
Lettera speranzosa e fiduciosa al Presidente Mattarella Egregio Presidente Mattarella ,      Penso che si stia compiendo l’ennesimo massacro all’Italia.... Read more
In diretta su www.generedonna.it PNRR e salute Il PNRR e la Missione Salute       www-generedonn.it   Con Alessandra Servidori Il PNRR e... Read more
A CESENA a parlare di Politiche di Pari opportunità FIDAPA FEDERAZIONE ITALIANA DONNE ARTI PROFESSIONI AFFARI BPW ITALY B.P.W. ITALY-Sezione di... Read more
La povertà educativa discrimina i giovani Rubriche NUOVA PROFESSIONALITÀ _ V/1 (2024) ISSN 2704-7245 8 Innovazioni e Pari opportunità a... Read more
NOI ONORATI DEL RICORDO DI MARCO BIAGI ALESSANDRA SERVIDORI  IL RESTO DEL CARLINO    19 MARZO 2020 La rilettura degli insegnamenti di... Read more
LA UE SALVATA DALLE DONNE Alessandra Servidori   Misuriamo la salute della popolazione Europea :   salvata dalle donne... Read more
chi aiuta le donne a mettere al mondo figli e continuare a lavorare? Alessandra Servidori – 9 gennaio 2018    Chi aiuta le donne a mettere al mondo figli e a poter... Read more
Le signore dell’economia e la tv dell’informazione che non le chiama Alessandra Servidori                        A proposito di democrazia... Read more
Contratti a termine e decreto lavoro Alessandra Servidori    DECRETO LAVORO : CONTRATTI A TERMINE E D’INTORNINEL DECRETO LAVORO - 23... Read more
Le imprese cercano tecnici ma calano le iscrizioni agli istituti professionali Alessandra Servidori    Le imprese cercano tecnici ma calano le iscrizioni agli istituti... Read more
Privatizzazioni? Si bene ma....... Alessandra Servidori         formiche.com 11 settembre 2019 Il Presidente di Confindustria... Read more
OMS bacchetta l'Italia per la mancanza dis ervizi alla maternità Alessandra Servidori L’Italia è ancora una volta bacchettata dall’OMS per il mancato rispetto... Read more
DUE SIGNORE AL COMANDO Alessandra Servidori                  DUE SIGNORE al COMANDO 20 giugno 2016  Ebbene si’ hanno... Read more
1 ottobre PAPA FRANCESCO a BOLOGNA: il lavoro prima di tutto 1 ottobre Papa Francesco  a Bologna : il lavoro prima di tutto e per tutti  Alessandra... Read more
Opuscolo dalla parte delle malattie mentali TutteperItalia-NoituttiperBologna--Unimore- Cerchiamo insieme di conoscerci meglioA cura di... Read more
Sempre peggio il gap del lavoro Sempre peggio il gap del lavoro tra donne e uomini   www.ildiariodellavoro.it 3 Giugno 2019... Read more
INVITO :27 maggio UNIMORE INSIEME CONTRO IL CANCRO                        INVITO AGLI AMICI E AMICHE 27 maggio 2016                                ... Read more
Ecco cosa manca nella legge distabilità Ecco cosa manca nella Legge di bilancio             www.formiche.com Alessandra Servidori... Read more
8 marzo il sussidiario.net  ALESSANDRA SERVIDORI   UN GOVERNO AMICO DELLE DONNE? No neanche nell'emergenza Non c’è molto da... Read more
Grazie Iole il cielo ti accolga Alessandra Servidori Iole Santelli coraggiosa indomita e soprattutto leale. “Grazie prof” la sua... Read more
LA GUERRA CONTRO LE DONNE La guerra sul corpo delle donne  Alessandra Servidori BLOG   La violenza subita dalle... Read more
I dati tristi di Garanzia Giovani Alessandra Servidori   I dati tristi di Garanzia Giovani  La Commissione Europea ha deciso nei... Read more
Welfare aziendale e produttività: troppo pochi gli accordi Alessandra Servidori - Produttività ,welfare aziendale e contrattazione : ancora troppo pochi gli... Read more
GUIDA AMICHEVOLE PER CAREGIVER  WORD CANCER DAY- TUTTEPERITALIA-NoituttiperBologna- UNIMORE- ORDINE DEI-MEDICI-BOLOGNA-      ... Read more
Noi e il cancro Dalla parte delle persone “lungo sopravviventi” Ci chiamano così siamo sopravissute al cancro e... Read more
Un 8 marzo dalla parte delle donne che arrivano in italia Alessandra Servidori                    Angelipress.com Un 8 marzo dalla parte delle donne che... Read more
MONDO EUROPA ITALIA : è il Lavoro agile il nuovo che avanza Alessandra Servidori   MONDO EUROPA ITALIA : è il Lavoro agile il nuovo che avanza   Quasi a ... Read more
Povertà minorile : approvato Bando per contrastare il disagio psicologico in adolescenza ALESSANDRA SERVIDORI      Notizie dal Comitato Interministeriale strategico  per il contrasto... Read more
PER SILVIO BERLUSCONI uomo leader Alessandra Servidori       https://www.radioinblu.it//streaming/?vid=0_cx1naeya Ebbene sì .Per... Read more
ALE' SUL SOLE24ORE:In guardia giovani mamme lavoratrici! ALESSANDRA SERVIDORI  ALE' SUL SOLE 24 ORE In GUARDIA GIOVANI MAMME LAVORATRICI! 21 giugno... Read more
NO LA CANNA DI STATO NO Non condivido  anzi la  contrasterò con tutto il mio convincimento ( e non solo) questa proposta ... Read more
Morti sul lavoro : tante e tanti le lavoratrici e le chiamano" morti bianche" Rosse invece e sempre di più Alessandra Servidori               Troppe donne e uomini che "cadono" sul lavoro Domenica 13... Read more
TUTTEPERITALIA aderisce a GENERAZIONE FAMIGLIA Alessandra Servidori   ROMA SABATO 17 TEATRO ADRIANA :  Nasce Generazione famiglia, la rete... Read more
E' il momento di scommettere sui lavoratori e lavoratrici È il momento di scommettere sui lavoratori  IL RIFORMISTA 15/10/2020 giovedì 15 ottobre 2020... Read more
SIAMO STANCHINE Alessandra Servidori                       SIAMO STANCHINE    14 OTTOBRE 2015 Siamo seri :... Read more
Legge di bilancio 2022 :news sanità e lavoro Legge di Bilancio 2022: news Sanità e Lavoro  www.generedonna.it  Con Alessandra... Read more
Ma che mondo Ikea è dove si licenzia la madre di un disabile? Al responsabile risorse umane IKEA Corsico MILANO   \n Questo indirizzo email è protetto... Read more
Italiane e Italiani sveglia! Alessandra Servidori Meglio tardi che mai  I numeri non sono un’opinione : italiane e italiani... Read more
Includere nel decreto Colf badanti e caregiver familiari per i quali c'è il Fondo Alessandra Servidori  Includere anche colf e badanti nel Cura Italia : fondamentale per le... Read more
LUNGA LUNGHISSIMA VITA A MATTARELLA E DRAGHI Alessandra Servidori    Lunga lunghissima vita a Mattarella e Draghi    : 29 gennaio... Read more

Le negative eredità della crisi ucraina potrebbero influenzare la questione energetica

E NOI CHE FACCIAMO E DICIAMO SULLA CRISI  POLITICA ED ENERGETICA IN EUROPA?

La vicenda della regole del lavoro ( ormai comunemente definita all’anglosassone jobs act perché non ci facciamo mancare niente!) ormai ha saturato tutte le pagine dei nostri mezzi di informazione. Noi abbiamo deciso che ce lo studiamo a fondo il maxi emendamento e poi diremo la nostra opinione. Intanto per oggi a voce alta ragioniamo  su una vicenda che ci interessa direttamente  ma della quale poco o niente la politica italiana si distingue anche se ospitiamo da anni moltissimi cittadini ucraini. Infatti la  definizione dei confini dell’Europa pone da sempre una sfida politica e culturale fondamentale per le élite e le società del “vecchio continente”. Più che in altre parti del mondo, il rapporto con l’altro da sé ha avuto un influsso decisivo sui processi attraverso i quali si è sviluppata l’identità del continente.   

Tale aspetto è tanto più evidente nel caso dei confini orientali dell’Europa: l’assenza di un vero limite naturale ha reso la frontiera con l’Asia estremamente fluida, facendo dell’area identificata come “Europa orientale” uno spazio di transizione che si è espanso e contratto a seconda delle circostanze storiche, e che è stato teatro di tensioni costanti fra i soggetti che di volta in volta hanno cercato di stabilirvi un determinato ordine politico.

I drammatici eventi che stanno  interessando  l’Ucraina in questi ultimi mesi possono dunque essere visti come l’ennesima manifestazione di un rapporto antico e complesso. Da un lato, le istanze occidentali, oggi incarnate nell’Unione Europea, con il loro più o meno esplicito intento di “civilizzazione” dell’area secondo parametri efficacemente riassunti nell’idea di goodgovernace. Dall’altro, la prospettiva di un assetto alternativo, centrato sulla Russia e sulle aspirazioni di questa a fungere da snodo principale dei rapporti fra Asia continentale ed Europa. Peraltro, la questione “esistenziale” posta dal confine orientale dell’Europa non ha un valore meramente speculativo, ma ha prodotto ripercussioni pratiche evidenti. L’eclatante insuccesso del Summit di Vilnius del novembre 2013, con l’improvviso rifiuto da parte dell’allora presidente Yanukovich di firmare l’Accordo di associazione con l’Ue, è in buona misura un effetto dell’ambiguità del messaggio trasmesso dai leader politici dell’Unione sul rapporto fra i loro partner orientalie l’Ue.

L’incapacità di fornire una visione chiara sull’assetto futuro dell’area – e soprattutto sulle prospettive d’integrazione politica ed economica – è stato il risultato non solo di un approccio eccessivamente burocratico nella gestione della politica di vicinato (tuttora competenza esclusiva della Commissione), ma soprattutto della mancanza di un’idea condivisa da parte dei paesi membri sulla posizione e sulla gestione della frontiera orientale dell’Unione. Oltre alla ritrovata assertività della politica estera di Mosca, dunque, alla base della crisi Ucraina vi è il sostanziale fallimento della strategia politico-istituzionale con cui l’Unione intendeva affrontare il problema dei propri confini geografici – e quindi dei limiti della sua capacità di assorbimento di nuovi paesi candidati. Delineata nel 2003 come uno strumento innovativo per la gestione di confini necessariamente problematici data la natura “post-sovranista” dell’UE, la politica europea di vicinato era stata appositamente ideata per favorire la formazione di un’area intermedia che attenuasse la separazione fra paesi membri e non membri (in applicazione dell’approccio “tutto a parte le istituzioni” della Commissione Prodi).

Paradossalmente, essa ha finito col provocare una drastica diminuzione di quella stabilità e quel benessere economico offerti ai partner orientali come incentivo all’associazione. Oltre che indefiniti, i confini europei sono  anche estremamente frammentati in occasione della crisi in Ucraina. L’acutizzarsi dello scontro politico e militare ha evidenziato non tanto la naturale divergenza fra le priorità dei paesi più interessati al vicinato orientale (come Polonia e Svezia) e quelle di altri membri (soprattutto i paesi più esposti agli effetti dell’instabilità della sponda sud del Mediteraneo), quanto l’incapacità da parte dei governi nazionali e delle istituzioni europee di garantire un costante ed efficace coordinamento di tali diverse posizioni. La missione del febbraio2013  dei ministri degli Esteri francese, tedesco e polacco, che portò alla firma dell’accordo fra manifestanti di Euromaidan e Yanukovich (accordo poi vanificato dalla fuga di quest’ultimo) ha rappresentato un episodio di delega e coordinamento per molti aspetti positivo, ma che è rimasto un caso isolato.

I difetti della struttura istituzionale dell’UE (gli scarsi poteri di coordinamento dell’Alto rappresentante, l’orientamento tecnocratico della Commissione) e la mancanza di leadership (la mediazione di Van Rompuy, efficace nell’ambito delle politiche economiche, è stata sostanzialmente irrilevante per quanto riguarda l’azione esterna dell’UE) sono certamente aspetti importanti; essi tuttavia vanno considerati alla luce della incapacità dei Paesi membri di pensare alla politica estera – e quindi alla gestione di confini – dell’Unione in termini non puramente accessori rispetto agli interessi nazionali. Si potrebbe obiettare che tale frammentazione sia stata compensata dal ritrovato consenso all’interno della Nato di fronte alle minacce provenienti dalla Russia. In realtà, il fatto che tale ricompattamento delle posizioni dei Paesi membri si ottenga solo di fronte alla prospettiva di una minaccia “tradizionale” all’integrità territoriale dell’Europa mette ancor più in evidenza le difficoltà degli ultimi vent’anni di ripensare il ruolo dell’Alleanza Atlantica in senso “proattivo” – e non elimina le persistenti ambiguità sull’effettiva reazione della Nato di fronte a un’invasione in larga scala dell’Ucraina. 

Di fronte a questi sostanziali insuccessi strategici, i dati sugli effetti  della crisi ucraina sui confini dell’Ue sono in una certa misura  molto poco confortanti, poiché hanno comunque una loro portata potenziale. Infatti per quanto riguarda i flussi di persone e di merci, gli effetti delle tensioni interregionali all’interno del paese e nei suoi rapporti con la Russia sono già valutabili ,Il rapporto sui rischi 2014 dell’Agenzia europea per l’immigrazione (Frontex)ha denunciato che il rallentamento della crescita economica della Federazione russa, dovuto all’instabilità in Ucraina e a possibili nuove sanzioni contro Mosca, potrebbe avere impatto negativo anche consistente sul mercato del lavoro europeo. Migranti in cerca di occupazione provenienti dall’area della Comunità degli Stati Indipendenti (soprattutto soggetti collegati alle diaspore presenti nell’UE e in Russia) potrebbero infatti essere indotti a ritornare nei loro paesi d’origine. Allo stesso tempo se la situazione rimane a lungo instabile il numero di cittadini ucraini in cerca di lavoro in arrivo nell’UE potrebbe aumentare. Molto più significativi sono gli effetti della liberalizzazione dei visti e, in prospettiva, di misure che facilitino ulteriormente la circolazione dei lavoratori grazie all’Accordo di associazione e per la creazione di una zona di libero scambio. Le autorità dell’Unione potrebbero inoltre dover trattare casi potenzialmente complicati di viaggiatori dotati di doppio passaporto se le autorità delle regioni separatiste dell’Ucraina cominciassero a emanare propri documenti.

Per quanto riguarda l’immigrazione clandestina, nonostante la linea di transito proveniente dall’Ucraina e dall’Europa orientale sia quella meno tradizionalmente interessata dal fenomeno  inasprimenti della crisi possono  portare a un aumento dei casi di contraffazione di visti e permanenze prolungate oltre i permessi. Sia i flussi regolari che quelli irregolari dall’Ucraina andranno probabilmente a gravare sulle destinazioni tradizionali (soprattutto Polonia, Germania e Svezia). Quanto alle richieste di asilo, nei primi cinque mesi del 2014 lo European Asylum Support Office ha registrato un aumento del 19% dei richiedenti.e un aumento considerevole da provenienti dalla Siria.Più in generale, le tensioni con la Russia stanno influendo  sui flussi di visitatori provenienti dalla Federazione russa. E poi la questione più importante .E’ opportuno ricordare che il confine tra l’UE e l’Ucraina è attraversato anche dai gasdotti Brotherhood e Soyuz, che secondo le stime dell’International Energy Agency convogliano circa il 16% del gas proveniente dalla Russia consumato in Europa, con volumi che variano fra i 170 e i 340 milioni di metri cubi di gas al giorno. Le sanzioni applicate dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti alle compagnie energetiche russe non colpiscono direttamente l’importazione di idrocarburi, ma non è escluso che le limitazioni all’accesso ai mercati finanziari, l’interruzione della collaborazione con i partner europei e il divieto di effettuare scambio di tecnologie possano provocare reazioni da parte del governo russo, con effetti potenzialmente molto seri sulla sicurezza energetica europea.  Dunque  ancora una volta l’UE è chiamata a riflettere sulla propria capacità di esercitare un ruolo efficace e positivo al di fuori dei suoi (intrinsecamente problematici) confini, facendo corrispondere azioni adeguate alle proprie aspirazioni. L’eredità del successo dell’allargamento del 2004-2007 potrebbe esaurirsi con tempi e modalità inaspettate, ed è nell’interesse di tutti gli attori coinvolti in questa crisi, in larga parte inattesa, che Bruxelles e le capitali europee capiscano come non dilapidare tale patrimonio. Noi italiani, popolo anche Europeo, dobbiamo saper contare anche in questo contesto

Alessandra Servidori - 11 ottobre 2014

Copyright © 2013 www.tutteperitalia.it. Tutti i diritti riservati.