Un 1°Maggio di passione!
Alessandra Servidori Un 1° maggio di passione
L’altalena della disoccupazione femminile italiana continua a volteggiare creando illusioni e soprattutto nasconde verità : Istat a gennaio 2018 indicava l’aumento dell’occupazione determinato dalla componente femminile (+0,4%) a fronte di un calo per quella maschile (-0,1%). E così il tasso di occupazione dei 15-64enni scendeva al 67,0% per gli uomini (-0,1 punti percentuali) mentre saliva al 49,3% per le donne (+0,2 punti). Ecco però che in aprile l’aumento della disoccupazione interessa sia gli uomini (+1,7%) sia, in misura piu’ marcata, le donne (+2,9%). Il tasso di disoccupazione maschile sale al 10,2% (+0,2 punti percentuali), quello femminile al 12,3% (+0,3 punti). Il calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni interessa prevalentemente le donne (-0,9%) e in misura piu’ lieve gli uomini (-0,1%). Così cosa possiamo dirci buona festa del lavoro?Pare proprio di no anche perché le proposte di chi si candida a governare ( i grillozzi ) vero è che sono abbastanza demenziali. Se si paga un salario a chi non lavora e si tassa chi lavora, la disoccupazione tende a aumentare. Nel Paese del terzo debito pubblico al mondo meglio prima che poi occorrerà mettere mano alla legge di Bilancio e al Def, dopo essersi chiariti le idee. Le due misure di cui si parla da tempo costerebbero un capitale: il reddito di cittadinanza e la riforma delle legge Fornero. Il primo peserebbe sui conti dello Stato per circa 35 miliardi, la seconda avrebbe invece un impatto per almeno 11 miliardi annui. La flat tax della Lega prevede un’aliquota proporzionale del 15% e una deduzione per tutti i componenti familiari di 3 mila euro ciascuno fino a 35 mila e di 3 mila euro per ciascun figlio fino 50 mila euro, dopo non si ha più diritto ad alcuna deduzione. Il reddito di cittadinanza è garantito a coloro che guadagnano meno dei 6/10 del reddito mediano equivalente, cioè meno di 9.360 euro netti annui, e consiste in una integrazione per raggiungere quella cifra. La proposta del M5S prevede la perdita del sussidio solo se il beneficiario dovesse rifiutare tre proposte congrue di impiego o recedere senza giusta causa dal contratto di lavoro per due volte nel corso dell’anno solare. Come sarebbero ripartiti i guadagni tra le aree geografiche del Paese? Nel caso della flat tax buona parte del risparmio di imposta (il 58% del totale, cioè 34 miliardi su un totale di 58) andrebbe a favore delle famiglie residenti nell’Italia settentrionale. Al contrario, il 58% della spesa totale per il reddito di cittadinanza (cioè circa 9 miliardi) sarebbe ottenuto dalle famiglie del Sud e solo un quarto andrebbe al Nord.In buona sostanza si tratta di manovre che costano e che per di più tenderebbero ad aumentare invece di ridurre le differenze tra Nord e Sud, rendendo anche ardua qualsiasi maggioranza che appoggi un esecutivo. La riforma delle pensioni ammorbidita - come non è ancora dato capire- la Ragioneria Generale la esclude. Ecco facciano bene i conti chi aspira ad avere l’incarico dal Presidente Mattarella e non prendano per i fondelli gli italiani!