Non siamo rassegnati e rassegnate a tenerci i demolitori al governo
Alessandra Servidori Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Avrei voluto fermarmi per una ristoratrice pausa estiva ma gli avvenimenti di questi ultimi giorni mi hanno fatto riprendere in mano la penna. I fatti di Bibbiano, del generoso carabiniere Mario e ancora i poveri corpi galleggianti nel mediterraneo, il vociare volgare che ancora una volta inquina i nostri occhi e le nostre orecchie, le stupidaggini che si sentono come commento asfittico su questo periodo della nostra storia italiana mi inorridiscono. Va di moda oggi tra i commentatori e i giornalini e giornaloni dire che viviamo UN CAMBIO DI PARADIGMA. Ma cosa significa questo slogan se non che non abbiamo più anima e intelligenza per contrastare questa involuzione civica e politica della nostra epoca? L’Italia mia sembra scomparire consumata dalle fiamme alimentate dalla demagogia di alcuni accecati dall’odio e dalla brama di potere. Come è possibile che una società colta aperta con un grado di consapevolezza straordinaria risorta anche dalle ceneri di una devastante guerra possa cadere preda di movimenti pseudo partitici che assomigliano sempre di più ad un mostruoso populismonazionaldistruttivo. Guidati da un soggetto dichiarato leader ma improbabile per il suo comportamento bulimico e da un ragazzotto accompagnato da uno pseudo avvocato del popolo. Fuori dal coro odierno ma primitivo giullare si muove il grillo parlante che ancora sbraita. Considero il trio ai vertici istituzionali quasi ridicolo perché da agitatori che organizzano separatamente raduni a cui seguono risse selvagge e ricorrono sistematicamente a ogni tipo di volgarità verso gli altri due per eccitare le persone contro la Repubblica e l’Europa e contro chi non è del branco ora decretano persino la morte della democrazia.Chi conosce la storia non può credere all’autosufficienza sa rendersi conto della fragilità dei regimi autoritari dell’inconsistenza morale delle pretese di legittimità e della propaganda che li sostiene. Questi soggetti hanno messo violentemente in discussione i principi costituzionali per scardinare la spesa pubblica e blandire gli elettori ma bisogna difendere e rilanciare i principi di libertà e uguaglianza e prestare attenzione ai sentimenti alle passioni a interessi e ragioni proponendo e facendo da subito proposte sensate di sviluppo del Paese e formare i cittadini che sappiano consapevolmente prendere posizione ed essere una presenza attiva nella vita pubblica. La democrazia non si afferma da sola per le sue intrinseche virtù ma deve essere costantemente sorretta da un’educazione alla democrazia che formi cittadini competenti sia sul piano cognitivo,sia sull’uso delle pratiche partecipative e discorsive sul piano soprattutto della disponibilità a mettersi a disposizione per difendere i propri valori. L’educazione politica deve la sua stessa ragione d’essere alla lotta all’estremismo,di destra e di sinistra. Significa essere chiari e poco schierati e procedere su un delicato equilibrio tra imparzialità respingendo l’indifferenza perché i popoli non sono naturalmente democratici ma si possono educare alla democrazia affrontando le questioni che dividono : la natura controversa è la base della democrazia e della politica e l’unica oggettività possibile è quella fornita dalla scienza accompagnata dalla consapevolezza dei suoi limiti e dunque dal discernimento. QUESTO E’” IL PARADIGMA” CHE VOGLIAMO, IN CUI CREDIAMO. Non siamo rassegnati e rassegnate a tenerci questi demolitori .