Contro il cigno nerissimo :Forza Europa Avanti Italia !
Alessandra Servidori
Il cigno nerissimo (evento inatteso devastante politicamente nel mondo)di una già grigia primavera non ci spaventi.
Forza Europa e avanti Italia 23 marzo 2020
La nostra situazione italiana è legata anima e corpo all’Europa e l’emergenza virale sanitaria e sociale hanno messo in evidenza la vulnerabilità delle catene produttive sia comunitarie che internazionali e quando uno shock colpisce uno degli anelli l’impatto è drammaticamente e furiosamente sistemico e il rischio è evidente di blocchi economici chiusi all’esterno e in competizione. Sta di fatto che il nostro sistema è vecchio e malato e deve cambiare e la pandemia ne accelera le modifiche indispensabili poiché è evidente che il sistema politico sia italiano che della gran parte dei paesi dell’unione eu e del mondo non è più rappresentativo della realtà sul territorio e nei confronti degli altri paesi.Che posto ha oggi l’Italia nella dimensione internazionale?E’ una domanda imbarazzante lungi dal perorare la tesi populista e nazionalistica alla quale comunque la politica deve dare una risposta. La nostra situazione economica era già in grave situazione in un trend in calo : calo dell’occupazione , squilibri commerciali evidenti quelli del credito anche e le necessarie riforme lente lentissime se non bloccate.La tecnologia aveva promesso di potenziare e reimpostare la nostra vita ma le disuguaglianze sono aumentate e l’innovazione è vulnerabilissima e la crisi di sfiducia è arrivata prima da noi e poi dagli altri nei nostri confronti. Servono dunque in Italia e in Europa competenza e coraggio per ricostruire fiducia. La nuova Europa come l’Italia deve consolidarsi tra i 27 Paesi Le strutture monetarie per affrontare la crisi finanziaria- deve rilanciare la crescita senza la quale non riesce ridurre le divergenze tra i paesi e all’interno di essi e per essere forte nei confronti di Cina Usa Russia-deve colmare il divario tecnologico e industriale nella rivoluzione digitale-deve porre l’europa alla guida del cambiamento del clima con le trasformazioni necessarie-deve trovare una risposta europea al problema dell’immigrazione deve ovviamente irrobustire la difesa. Con sfide di unità coesione coerenza fermezza. Comunque più che guidare sarà richiesta coerenza e dialogo e cercare di capire quali sono le risposte a tentativi di frammentare la ue e le risposte politiche per fermare l’onda illiberale ed antieuropea,insomma una europa veramente vicina ai cittadini. La Banca Centrale Europea, dopo un primo tentennamento e qualche gaffe da parte della governatrice Christine Lagarde si è messa sulla giusta strada, dando il via al suo whatever it takes da 750 miliardi di euro, mettendo in campo molti strumenti presenti nel suo toolkit, dall’acquisto dei titoli di Stato alle aste di liquidità (cosiddette TLTRO), oltre che all’allentamento delle normative bancarie su prestiti e NPL, per fare in modo che la maggior liquidità immessa nel sistema si possa trasferire all’economia reale. Anche il Parlamento Europeo ha finalmente battuto un colpo, nella proposta avanzata congiuntamente dai gruppi popolare, socialista, liberale e dei verdi, di trasformare il MES, il famoso fondo “salva stati”, in un fondo “salva Europa”, ovvero non più indirizzato ai singoli stati in difficoltà ma all’intera Europa, utilizzando il suo potenziale Fondo da 410 miliardi di euro, dei quali 80 miliardi subito disponibili. Per noi osservati a vista perché tutti ci guardano saremo un esempio per come ci risolleveremo anche economicamente e come sfideremo la recessione e allora serve una vera politica industriale, si finanzino le infrastrutture anche con Eurobond,si faccia un Piano casa, con la detassazione degli investimenti per migliorare le abitazioni ,una ires fissa al 10% ora subito.Si faccia un Patto sociale e fiscale .Si inizi ad aiutare le famiglie più deboli e sbloccare i fondi per opere pubbliche già finanziate. L’ammontare è di oltre 100 miliardi. Se a questi 100 miliardi se ne aggiungessero altrettanti per rifinanziare la legge sulle città metropolitane e sulle periferie avremmo un moltiplicatore delle risorse investite interno di potenza straordinaria. E il rapporto di fiducia tra contribuente e cittadino deve rafforzarsi perché in questa fase si dovrebbe pensare a misure di risarcimento pieno per tutte le attività che hanno abbassato le saracinesche (bar, artigiani, negozi ad esempio) o chiuso gli studi professionali di ogni tipo. Pensiamo a quanto vale l’economia sommersa che è intorno ai 200 miliardi : lo Stato chieda di dichiarare oggi a quanto ammonta il mancato profitto o reddito reale per ogni mese di «fermo». Ebbene: facendo debito e deficit, lo Stato li risarcisce totalmente. La dichiarazione sul «profitto reale» non dovrebbe avere alcun effetto sul passato, nessun tipo di pretesa verrà avanzata su ciò che non è stato versato al fisco in precedenza. Non è un condono, ma una pace vera e necessaria per superare lo stato di «economia di guerra».