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Offensiva litania la giornata italiana celebrativa contro la violenza sulle donne Alessandra Servidori  Stanca e offensiva litania la giornata italiana contro la violenza sulle... Read more
G20-G7-G3.....non si discuterà.... http://formiche.net/blog/2017/07/06/g20-merkel-trump/http://formiche.net/blog/2017/07/06/g20-merkel-... Read more
Politiche attive l'avvio solo cambiando il reddito di cittadinanza                     Alessandra Servidori  ... Read more
EMBRACO/ITALIAnella morsa internazionale Alessandra Servidori -22 febbraio 2018  La vicenda dell’azienda Embraco e dei suoi lavoratori ... Read more
Giovani : studio in azienda e lavoro a scuola Alessandra Servidori   * 31 Dicembre 2016 IL RESTO del CARLINO-QUOTIDIANO- pag 10  Fine... Read more
LA NUOVA CONTRATTAZIONE DEL DIRITTO DEL LAVORO Alessandra Servidori                  LA NUOVA CONTRATTAZIONE DEL DIRITTO... Read more
Donne e politica-3 Novembre 2015 Alessandra Servidori-   3 novembre 2015 Donne e politica : saranno le signore a salvare la... Read more
GIOVANNA MARTELLI chi è costei? ALESSANDRA SERVIDORI                  30 novembre 2015 Giovanna Martelli, renziana della prima... Read more
E stamane a Radio inblu in diretta Lavoro agile ALESSANDRA SERVIDORI www.radioinblu.it/streaming/?vid=O_wvfsfOtp La bozza di ARAN Quando si... Read more
Miracoli del virus con la corona in testa Alessandra Servidori Miracoli del virus con la corona in... Read more
Il benessere integrale degli anziani non autosufficienti è al centro della nostra attenzione ?                           Alessandra Servidori Quali orizzonti per il settore socio-sanitario... Read more
REFERENDUM 12 GIUGNO 5 Sì e spiego perchè                    Alessandra Servidori               REFERENDUM 12 GIUGNO 5 SI e spiego... Read more
Bruxelles ci chiede di essere un paese normale   Alessandra Servidori  formiche.net La lettera risposta a Bruxelles, questa sconosciuta:... Read more
Non rassegnarsi mai! Alessandra Servidori  Contro le donne : non rassegnarsi. Mai. E su la testa  Il recente attacco... Read more
Conte, Di Maio, l'ex grande fratello, Arcuri.Arcuri è il demolitore DOC Alessandra Servidori Conte Di Maio l’addetto stampa ex grande fratello e Arcuri. Dei 4 il più... Read more
Ullalà :pensioni e ancora pensioni DAL SITO PER NOI Pensioni per tutti... Read more
Ultima riflessione sulla settimana europea prevenzione salute e sicurezza sul lavoro Alessandra Servidori Rimaniamo sulla valutazione dei rischi           Occorre delimitare meglio... Read more
NOVITA’ importanti per gli adempimenti in caso di assenza dal lavoro per malattia- AGOSTO 2016 Alessandra Servidori- NOVITA’ importanti per gli adempimenti in caso di assenza dal lavoro per... Read more
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INPS: Rivalutazione pensioni e assegni familiari Alessandra Servidori   INPS : novità importanti per Assegni familiari e Rivalutazione pensioni... Read more
Bussola sulla salute Mentale TutteperItalia pubblica la Bussola sulla salute mentale, predisposta da TuttiperBologna, in... Read more
I dati non confortanti di istat su l'economia e il lavoro nostrano Alessandra Servidori   Economia e lavoro italiano :  notizie da studiare in attesa di andare... Read more
Il trucidismo di ERDOGAN molesto e volgare Alessandra Servidori   IL TRUCIDISMO DI ERDOGAN molesto e volgare In diplomazia la forma sarà... Read more
Se non timbri giustamente ti licenziano Alessandra Servidori -     13 dicembre 2016 E’ molto interessante e da attenzionare (come dicono... Read more
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L'ignoranza caprona è offesa per le istituzioni Alessandra Servidori Di trucidi volgari e indecenti soggetti che fanno politica  è ricca la... Read more
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L'arte e la storia per la scuola è come acqua nel deserto.Demenziale sopprimerle Alessandra Servidori Leonardo ,l’arte,la storia : un patrimonio straordinario che la scuola... Read more
PIANO NAZIONALE PER L'OCCUPAZIONE FEMMINILE TutteperItalia  è componente sia degli Stati generali che dell'Alleanza delle... Read more
MALINCONICO AUTUNNO Alessandra Servidori E’ un autunno struggente con giornate  e colori straordinariamente caldi e... Read more
Le disuguaglianza cominciano dalla scuola ALESSANDRA SERVIDORI              Quando parliamo di disuguaglianze la prima considerazione   è... Read more
BANCHE e dintorni :la storia vera della truffa di Stato Alessandra Servidori – LA storia vera della TRUFFA di STATO La vicenda del “salvataggio delle 4... Read more
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Una scuola ammalata cronica Alessandra Servidori     Una scuola ammalata cronica   La ministra Fedeli ha ereditato una... Read more
GOVERNO MISOGINO .Oggi 21 ottobre più che mai GOVERNO MISOGINO . ALESSANDRA SERVIDORI Una pandemia femminile ammorba l'Italia e la situazione... Read more
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aspettando la legge di bilancio e ancora prima la Nadef Alessandra Servidori      Aspettando la legge di bilancio www.ilsussidiario.com    24 settembre... Read more
La ville lumiere sorella d'Italia Alessandra Servidori         Conte 2 Impari dalla sorella Francese parigina  Macroniana  In... Read more
E' il momento di scommettere sui lavoratori e lavoratrici È il momento di scommettere sui lavoratori  IL RIFORMISTA 15/10/2020 giovedì 15 ottobre 2020... Read more
Dalla parte dei bambini Alessandra Servidori In questi giorni più volte sono apparse sui giornali notizie importanti che... Read more
Ancora sulla demenziale dominante teoria del gender Alessandra Servidori Ancora sull’educazione (?) teoria di gender Il Sindaco di Venezia ,... Read more
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Dei diritti e delle pene

A che punto siamo sul PNRR Università e ricerca- Alessandra Servidori   

https://www.startmag.it/sanita/a-che-punto-siamo-sul-pnrr-universita-e-ricerca/

Il Pnrr rivolto al MUR ha riguardato in particolare le strutture: nel 2022 sono stati infatti banditi 6,08 mld di € (praticamente 3/4 di tutto il FFO 2022), per il prossimo triennio [partenariati, centri nazionali, ecosistemi e infrastrutture]. In pratica, sono stati assegnati oltre metà di tutti i fondi PNRR MUR. Alcuni elementi saltano agli occhi: le due partite più significative (centri nazionali ed ecosistemi, 3 mld di €), pur prevedendo bandi competitivi sono stati gestiti con logiche perlomeno particolari : in un caso con un numero di candidature identico ai vincitori, nell’altro con un numero molto simile (e un’assegnazione ad un numero inferiore, 11 invece di 12). Tra le università e con il MUR vive evidentemente un dialogo, anche sugli ecosistemi, dove ci sono state prevalenti aggregazioni territoriali ( gli atenei milanesi sganciati da quelli lombardi, alcuni anche in più progetti; larga parte dei lombardi non finanziati, come pugliesi e campani]. Nel bando Infrastrutture si è avuta un’assegnazione parziale e a realtà più numerose delle preventivate. Vero è che sul sistema dell’università e della ricerca è arrivata una massa di risorse, che crea un circuito esterno  (reti, hub, poli, centri ricerca su Fondazioni) e riguarda  una nuova stagione di precariato, senza prospettive e soggetta a norme anche più stringenti di quelle dello scorso decennio. Rischiamo di  radicalizzare  le divergenze. Nonostante la distribuzione anche al meridione, la concentrazione di risorse in atenei e realtà resi forti nell’ultimo decennio prosegue e anzi si rafforza. Al termine del PNRR si rischia non solo di mantenere le sperequazioni post-Gelmini, ma di aumentarle significativamente, come di incrementare differenze e articolazioni negli Enti di ricerca nel sistema complessivo (generalizzando dinamiche innescate con fondazione IIT, Humantecnopole e Biopolo di Siena).Nell’università e nella ricerca i mancati interventi  anche in parte nel PNRR e l’assenza di risorse aggiuntive dello Stato pesano alquanto. La curvatura del PNRR su ricerca e impresa in ogni caso mantiene e anzi rilancia le fratture determinate da Gelmini, DL 49 e distribuzione premiale dei fondi per esempio l’assenza di un concreto e reale diritto allo studio al quale oggi è legittimo non rivolgere il calo significativo  delle iscrizioni all’Università.Dopo il recupero di immatricolazioni nel primo anno di pandemia (330mila), lo scorso anno si è registrato un calo del 3%, che probabilmente continuerà; l’aumento del FFO con risorse solo per l’assunzione di personale rischia di squilibrare nei prossimi anni i bilanci degli atenei, spingendo a riequilibrare con una nuova tornata di aumento delle tasse;la distribuzione del Fondo di Finanziamento Ordinario in mancanza di logiche perequative crea problemi perchè  nell’ultimo decennio la quota base del FFO si è ridotta dal 70% a meno del 50%, nei prossimi anni è data in ulteriore calo, crescendo quote premiali dirette e indirette: la differenza tra atenei si allarga. I fondi di finanziamento ordinario degli Epr  sono purtroppo insufficienti: la dotazione finanziaria complessiva ha subito tagli progressivi per più di un decennio. Nonostante dal 2016 sia iniziata una lievissima inversione di tendenza, i fondi ordinari degli Epr restano cronicamente sottodimensionati rispetto alle ordinarie attività di ricerca, la cui piena attuazione è garantita unicamente dalla partecipazione a bandi e progetti di ricerca internazionali il cui finanziamento è divenuto nel tempo parte rilevante e in alcuni casi maggioritaria dei budget complessivi gestiti dagli Enti di ricerca.Gli squilibri del personale: nonostante l’ultima finanziaria (860 mln di € da qui a 2026 su assunzioni), il personale delle università è significativamente sotto-dimensionato, sia docente sia TAB (secondo relazione di accompagnamento ultima legge di bilancio, 45mila unità docenti e altrettanti PTA). L’estensione del sistema universitario con il PNRR avviene tutta su ricerca (NON SU ISTRUZIONE), con strutture fuori dal perimetro delle università e degli Enti di ricerca. Non c’è intervento su personale di ruolo e neanche accompagnamento o incentivi (come per esempio nel Ministero della Giustizia). Analogo il sottodimensionamento degli Epr la cui tenuta complessiva negli anni è stata principalmente il frutto delle politiche di stabilizzazione del precariato storico. Nonostante ciò, anche con gli incrementi prospettati nell’ultima legge di bilancio (100 mln di € per i soli enti vigilati Mur a decorrere dal 2025 e 60 mln di € per il riordino del Cnr) senza una chiara destinazione dei fondi che come obiettivo l’assunzione di personale di ruolo per far crescere la consistenza complessiva degli addetti alla ricerca del Paese, sarà difficile invertire la tendenza.Gli squilibri del sistema degli enti: alla debolezza strutturale dei piani nazionali di ricerca si deve aggiungere l’assenza di un coordinamento generale delle politiche e del finanziamento degli Epr la cui vigilanza è attualmente in capo a 7 diversi dicasteri. Incredibile a questo proposito che gli investimenti per il personale contenuti nella legge di bilancio 2022 siano in via esclusiva destinati al personale degli Epr vigilati dal Mur.Si rischia una ripresa e radicalizzazione dei percorsi di Autonomia,  con un PNRR che accompagna il processo (divergenze tra atenei, diffusione fondazioni private, creazione di un sistema di ricerca parallelo a regime privatistico, in competizione per l’accaparramento delle risorse con quello pubblico delle università e degli enti di ricerca). Gli atenei che sono rafforzati sono soprattutto quelli di punta,  liberare lacci e lacciuoli dell’attuale sistema nazionale, con la radicalizzazione dell’autonomia (art 1 comma 2 della legge 240 del 2010), la flessibilizzazione di SSD e piani di studio, la riduzione del ruolo dell’ANVUR.In questo quadro, sarà importante sviluppare un’azione capillare di osservazione critica sull’implementazione concreta dei progetti PNRR, monitorando la creazione dei nuovi hub, fondazioni e strutture, la loro configurazione normativa e la loro gestione concreta, i rapporti di lavoro che saranno realmente instaurati e la loro forma (come la distribuzione di risorse e compensi nel personale universitario). Un impegno a cui  sono chiamate necessariamente tutte le realtà scientifiche ,sindacali, associative, di riflessione e confronto del mondo universitario. La nuova bolla di precariato che si sta gonfiando con queste risorse, inoltre, sarà inevitabilmente dispersa su molteplici strutture e renderà necessario tanto rilanciare sportelli e interventi di supporto diretto alla loro condizione, quanto sviluppare movimenti di organizzazione di queste figure a tempo determinato ed atipiche, oltre che fondamentale riprendere le richieste  di allargamento degli organici di ruolo negli atenei e quindi di stabilizzazione di queste figure. In ogni caso, il peso del PNRR sul Sistema universitario e quello degli enti di ricerca (intrecciato con le diverse revisioni normative ad esso connesse) rende prioritario focalizzare l’attenzione di tutti, a partire da noi stessi, sulla salvaguardia dei Sistemi nazionali dell’università e della ricerca, che proprio oggi con queste nuove risorse rischiano di esser divaricati ulteriormente, costruendo un sistema formativo e della ricerca stratificato e gerarchico, in cui i modelli competitivi e di new public management eroderanno ulteriormente e significativamente l’università se ovviamente non si cambia registro.

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