For Giancarlo Giorgetti
Alessandra Servidori Ottobre 2023
Dei Sette Splendenti che sono al cospetto di Dio, l' Arcangelo Gabriele è emanazione dei poteri di Purificazione e Rinascita. Ecco non desidero glorificare il Ministro Giancarlo Giorgetti audace del Mef, ma una certa simpatia unita a stima sta progressivamente aumentando. Saper poi che in una situazione in cui il più autorevole dicastero combatte la complicata vicenda della Nadef con i leghisti Borghi e Bagnai in seno che esercitano il ruolo delle moderne Tricoteuses (le donne scatenate che sferruzzando durante la rivoluzione francese assistevano alle decapitazioni) me lo fa paragonare ad un vero araldo delle visioni,messaggero di una politica responsabile che rende comprensibile alle persone di cosa stiamo trattando.Se non arrivano le proposte dei vari ministeri provvederà il ministero da lui capitanato per poter almeno avvicinarsi a risparmiare 2 miliardi per il 2024 , alla ricerca di coperture che si aggiungono ai quasi 16 miliardi in deficit che già sono sul tavolo,posto che i ministeri prima con la nadef e a ruota con la legge di bilancio fanno richieste di spesa per circa 40 miliardi . Anche perché certo l’asta dei Btp è andata molto bene ( raccolti oltre 17 miliardi dai risparmiatori italiani) ma non è creando altro debito che possiamo innestare una manovra in una situazione economica incendiata sia dallo spred che dalla campagna elettorale bipartisan. Certo l’operazione è “prudente”, come sostiene il governo, lo è rispetto alle richieste, davvero inverosimili, avanzate dalle forze politiche che sostengono la maggioranza, non in termini oggettivi. Vero è che la manovra sconta alcuni errori commessi in passato, ma anche di recente. La decisione di investire pesantemente nel 2023 sulla riduzione del cuneo fiscale sui redditi da lavoro fino a 35 mila, con un ulteriore incremento a partire da giugno,( crea perplessità la fiscalizzazione degli oneri contributivi ) è troppo oneroso per le finanze pubbliche , ma il governo non intende abolirlo. Ed è altrettanto vero che nella legge finanziaria ereditata dell’anno scorso, il governo aveva previsto di mantenere inalterata per il triennio successivo la spesa nominale per il personale e per l’acquisto di beni e servizi, una previsione insostenibile data la ripresa dell’inflazione. Ci vuole dunque coraggio e buonsenso.