Alessandra Servidori CROZZA o CARO! -
http://formiche.net/2016/05/09/crozza-la7-satira/
Sono passati due venerdì da quando l’adorabile CROZZA ha proclamato il nuovo trio governativo toscano : “lo zar, la zarina,il lazzarone”, con quell’umorismo schietto ligure che ha come freccia mordente lo sguardo disincantato sulla realtà. E una delle funzioni principali della satira è quella di affrontare i problemi scomodi,presumendo che il pubblico abbia un cervello. E infatti il pubblico del venerdì di Crozza sia in teatro che a casa davanti alla televisione respira aria fresca E sicuramente, senza mai sfiorare il ridicolo o la querela Crozza è uno degli ultimi uomini di spettacolo vero che liberamente ,senza alcuna volgarità, rappresenta una dimensione della politica che in molti apprezzano e condividono. E però e però nonostante gli audiens aumentino c’è una soggezione di fondo, in una stagione politica evidentemente dittatoriale, che sconcerta: c’è un silenzio assordante di quella gran parte di italiani che nella campagna elettorale in corso non saranno sicuramente attratti dall’integralismo destroso, né tantomeno dall’arroganza “dell’insalata russa” che ora governa l’Italia .Dunque colui che salva il genere letterario che ritrae con intenti critici e morali personaggi e ambienti della realtà e dell’attualità, in toni che vanno dalla pacata ironia alla denuncia più acre,letteralmente parlando, il satiro moderno, colui che non ha ambizioni politiche né tantomeno, come ha sornionamente preannunciato un editoriale del Foglio di Cerasa, sarebbe stato indeciso se rimanere alla 7 o transumare alla Rai con un miglior contratto offertogli per silenziare la crociata,ha avuto il coraggio ,che non è di molti, di rimanere lì dovè e non perché Cairo l’editore gli ha offerto un ingaggio più conveniente ma perché è libero. E la libertà è impagabile. E il suo popolo delle meraviglie lo ama per questo. La satira è sparita o sta sparendo perché nessuno l'ha difesa, neanche la nuova sinistra, che ora la teme. Il revisionismo era ed è già di casa, e mentre si tollera il cabaret, e per i meno lobotomizzati rimane solo il Maurizio nazionale, ci viene in mente che la satira intelligente ,non quella trucida di Vauro e della Guzzanti, ma quella di Indro Montanelli , di Lelio Luttazzi , raffinate penne e oratori indimenticabili, ad un certo punto sparirono dalla TV che cominciò a censurarli anche per i loro acuti e colti editoriali conditi di una satira elegante: occhi e voci e parole di una stagione politica in cui i comportamenti della classe politica di entrambi gli schieramenti erano attraversati da commenti e riflessioni che ci hanno spalancato gli occhi e la testa sulla realtà. Poi ognuno ha fatto e fa le scelte che vuole, ma mettere il silenziatore alla satira è pura follia.
Il commento di Alessandra Servidori-
http://formiche.net/2016/05/03/lo-sciopero-unitario-contro-la-scuola-e-contro-giovani/
I sindacati ri/scendono in piazza il 12 maggio sventolando la bandiera unitaria contro la riforma della scuola e miratamente contro l’alternanza formativa. Ma se c’è una cosa che è utile nella riforma n.107/2015 è l’introduzione dell’alternanza per incrementare le opportunità di lavoro, attuata negli istituti tecnici e professionali per 400 ore e per i licei per 200, nel triennio, essendo i percorsi inseriti nel piano formativo triennale.
Vero è che gli istituti scolastici, dunque dirigenti, insegnanti e anche famiglie, tutti insieme sono impegnati a trovare la strada organizzativa e anche economica per agganciare le aziende che si prestano a fare da “maestri” ai ragazzi sui luoghi di lavoro. Sappiamo bene che il contesto sociale non è poi così tanto favorevole, ma la società deve responsabilizzarsi per far incontrare le esigenze che i giovani devono poter conoscere prima di incontrare “il magico mondo del lavoro”.
Ai giovani servono sicuramente nuovi moduli formativi (e qui i programmi devono aggiornarsi e anche i docenti devono studiare!). Non esiste l’alibi che usano alcuni sindacati secondo cui la formazione alternanza scuola lavoro è uno sfruttamento del lavoro giovanile, così come non esiste l’alibi degli insegnanti che c’è un appiattimento delle logiche di mercato dominato dalla ricerca del profitto a scapito della formazione umanistica.
L’obiettivo della legge è molto nobile: infatti sarà la prassi e l’esperienza sul campo che consegnerà ai giovani studenti la capacità di auto orientamento “tirando fuori”, dunque “educere”, la valorizzazione delle loro vocazioni personali. Le nostre scuole sono troppo ancora ancorate a trasmettere nozioni: ci vuole pratica e concretezza finalizzata alle persone sia con discipline tradizionali che con attività pratiche ed esperienze a scuola, in azienda, in famiglia.
La nostra scuola è troppo ferma sulle esperienze teoriche e trascura le applicazioni pratiche accentuando così la frattura tra cultura e vita tra realtà e convivenza civile. Dobbiamo porci l’impegno di contaminare tutti gli ambienti della società in questa missione di avvicinare, accompagnare, orientare e sostenere i giovani con tutto quel ben di Dio che abbiamo a disposizione: percorsi all’estero, collaborazione con il terzo settore, con le aziende, con i musei, gli ordini professionali, gli istituti culturali. E’ una sfida di tutti e non si scende in piazza contro!
03/05/2016
ALESSANDRA SERVIDORI http://formiche.net/2016/05/01/cosa-penso-di-alfio-marchini/
Alfio Marchini non c’è dubbio è una faccia sorridente e magari anche belloccio e come tanti di noi ama Roma. Riuscirà il nostro eroe a fare breccia nella nebbia infangata e trucida della città eterna, capitale della politica più nauseante?
Vediamo perché pensiamo che abbia delle buone opportunità, posto che è dotato di una discreta intelligenza. E’ già ricco per i fatti suoi e non ha bisogno di fare cassa, è un discreto imprenditore che ha ereditato dal nonno un impero di palazzi (ma non si può dire “palazzinaro”) eredità che ha custodito con una buona dose di energia. E di energia Roma ha bisogno come l’acqua nel deserto e nel suo poderoso programma di ben 67 slide (alla renziade) troneggiano le parole e gli impegni sulla coesione sociale il miglioramento dei servizi pubblici e lo sviluppo della città imprenditoriale proiettata sul mondo e che valorizza la sua storia e il suo patrimonio.
Bene ci convince quel cuore rosso LOVE ROME ci convince un robusto curriculum di amministratore in organizzazioni complesse come la Rai e ci piace anche questa sua presenza nella assemblea dei soci fondatori di Italiani Europei, nonché questo suo ritorno nella patria romana dopo anni vissuti all’estero che gli hanno consentito di continuare a parlare e pensare romano ma con una visione che va oltre i sette colli.
Ci fa lustro insomma il padre di ben cinque figli anche a livello internazionale. E poi quando è andato dalla severa Lucia Annunziata ha dato una immagine di uomo capace e sufficientemente sereno, convinto e con quel tanto di audacia che serve.
Non ci piace l’esternazione della zia vetero femminista, nonché attrice comica che lo ha cazziato violentemente e abiurato perché si presenta come un destroso. Ma la zia non ha ancora capito che destra e sinistra non sono più come negli anni ’70 quando lei era comunista – e lì è rimasta -: i programmi dei candidati sono quasi uguali, cambiano le persone e tra una pentastellata gaffeuse, un grigio dem, una agitata sorella italiana neonazista, e altri ancora che non mi vengono neanche in mente…
Bè il pupillo berlusconiano forse sarà anche il nuovo e vincente delfino. Hai visto mai?
FIDAPA FEDERAZIONE ITALIANA DONNE ARTI PROFESSIONI AFFARI BPW ITALY B.P.W. ITALY-Sezione di Cesena -
Sabato 7 Maggio 2016 ore 10.00 Sala “E. Cacciaguerra” Banca di Cesena-VialeBovio,72 –Cesena
CONVEGNO PARI O DISPARI? IL LAVORO NEL CESENATE
Introduce e coordina: Maria Grazia Bartolomei,PresidenteFIDAPA–BPWItaly Sezione di Cesena
Saluti: Lia Montalti,ConsigliereRegionaleEmilia-Romagna
IL VALORE DELLE PARI OPPORTUNITA’ NEL LAVORO E DEL WELFARE AZIENDALE E DI COMUNITA’
Alessandra Servidori, Università di Modena e Reggio Emilia
Maria Teresa Conti,CentroStudiAssociazioneNaz.le ConsulentidelLavoro
DONNEELAVORO TRA RISULTATIE PROSPETTIVEINPROVINCIA Annalisa Raduano,Vice Presidente CCIAAForlì-Cesena
TESTIMONIANZE DI BUONE PRASSI DEL TERRITORIO:
RobertaAlessandri,Titolare“TomassiniBags”e PresidenteProvinciale Federmoda CNA Magalì Prati, VicePresidenteCamac Srl, consigliere Unindustria e membro Giunta CCIAA Lorena Fantozzi,Titolare“Parafioriti Confezioni”ePresidenteConfartigianato Cesena Pamela Dellachiesa,Pres. Coop. Soc.Il Girasoleonlus,Portavoce Naz. le Giovani Cooperatori Eloise Righi,Responsabile Area“Domiciliarità”di ASP Cesena–Valle Savio
La cittadinanza è invitata
Alessandra Servidori
In Italia , è caduto purtroppo nell’oblio il sistema di comparazione tra i 28 paesi dell’unione sui temi del lavoro e discutiamo sempre e solo guardandoci il nostro ombelico quando sarebbe assolutamente utile e necessario cominciare a darsi delle regole comunitarie che accompagnino l’Europa in una profonda rivisitazione delle sue politiche economiche per-come ci raccomanda Draghi e non solo- rafforzarci sul piano politico e dunque diventare una vera comunità in grado di fronteggiare gli egoismi stranieri. Così è bene consultare Eurofound, la Fondazione europea che studia i cambiamenti per il lavoro e condizioni di vita, che ha recentemente rilasciato la sua sesta edizione attraverso lo svolgimento di quasi 36.000 interviste con i e le dipendenti e autonomi /e su diverse aree di lavoro e vita privata. Lo sguardo in profondità del sondaggio fornisce anche preziose informazioni sullo status quo e sulle tendenze in materia di lavoro e di occupazione dei lavoratori più anziani. I risultati contengono sia buone che cattive notizie dal punto di vista della diversità e riflettendo sui risultati del sondaggio, AGE Platform Europe per esempio afferma che "tra gli sviluppi positivi nella relazione figurano la maggioranza degli intervistati che esprimono soddisfazione per il loro tempo di lavoro (58%)".Ovviamente significa tuttavia che il 42% degli intervistati non sono soddisfatti con il loro orario di lavoro, che sembra essere eccessivo quando si parla di conseguenze per la motivazione, il benessere, la produttività, ecc. Dall’indagine risulta evidente che questi 42% esprimono diverse opinioni. Circa il 60% degli intervistati che lavorano 41-47 o 48+ ore alla settimana preferirebbe lavorare meno che attualmente. Allo stesso tempo, il 40% delle persone che lavorano 20 ore alla settimana o meno e ancora oltre il 25% di coloro che lavorano tra i 21 ei 34 ore, preferirebbe lavorare più di quanto attualmente. I primi risultati non forniscono informazioni sul sesso su questa domanda, ma supponiamo in virtù di altri studi ed esperienze si tratti probabilmente per la maggior parte delle donne in part-time che desiderano lavorare di più di quello che attualmente fanno e uomini che lavorano più di quanto potessero francamente scegliere il loro ammontare effettivo di ore di lavoro. Questa differenza di genere rimane una sfida importante per la politica del lavoro aziendale e dell’esercizio della contrattazione di prossimità ed è di particolare interesse in relazione all’equilibrio tempo di lavoro-vita- non solo per le donne ma anche per gli uomini.E’ chiaro dunque che la flessibilità di orario diventa sia dal punto di vista produttivo aziendale e personale una variante dipendente in grado di reagire alle esigenze diverse. Il rapporto si sviluppa anche su alcune differenze di genere: mostra che mentre gli uomini riferiscono di preferire più pagato l'orario di lavoro, le donne evidenziano la necessità di riconoscere la cura delle responsabilità e il lavoro domestico non retribuito. Comunque sia le lavoratrici che i lavoratori anche se in modo non uniforme , sono d’accordo con le donne di intraprendere una richiesta contrattuale per il riconoscimento di una quota maggiore del lavoro non retribuito. Di conseguenza, le lavoratrici così vedrebbero retribuito una maggiore quantità di tempo totale di lavoro rispetto agli uomini sommando il lavoro retribuito e non retribuito. Questo provvedimento sanerebbe per i dipendenti che lavorano a tempo parziale la differenza tra uomini e donne che attualmente rappresenta una penalizzazione per le donne che a causa del doppio impegno lavoro/famiglia chiedono il part time ,cioè meno 18h / settimana (32h vs 50h).Per quanto riguarda i lavoratori più anziani, l'indagine rileva che essi riportano un alto rischio di essere in posizioni stancanti (43%) e sono il gruppo che può imparare meno cose nuove sul posto di lavoro (33%) e non usufruisce di una parte di attività di formazione (38%, rispetto al 43% per 35-49 anni e il 41% per meno di 35 anni). Riferiscono anche scarse possibilità di avanzare nella loro carriera (71%). I lavoratori più anziani sono più colpiti dalla ristrutturazione o riorganizzazione. Inoltre, il lavoro sta diventando sempre più concentrato, con più lavoro in tempi stretti ed è diventato più veloce. Questo può rappresentare una sfida particolare per i lavoratori più anziani. Il 17% delle donne e il 15% degli uomini dichiarano di essere stati esposti a comportamento sociale negativo, e il 7%, un numero sempre crescente, riferiscono di aver sperimentato la discriminazione. Visto che in Italia si sta procedendo su di un’ampia riforma del lavoro compreso il lavoro e la previdenza flessibile è utile cercare di tenere in grande considerazione questo studio e allinearsi con le evidenze comunitarie per trovare percorsi condivisi e affrontare così le sfide dello sviluppo.
Alessandra Servidori
EUROSTAR o ITALIAN BOOR
In 24 ore di viaggio Bologna-Roma/Roma –Bologna e Bologna/Milano –Milano/Bologna la rappresentazione di una Italia che agli occhi degli stranieri che visitano o lavorano nel nostro paese deve apparire un coacervo di maleducati. La storia : arrivo di primo mattino al Club della freccia rossa di FS e come al solito gentilissime signore mi accolgono con un sorriso ed una gentilezza veramente ammirevole. Arriva un genere uomo agitato : il treno per Bolzano subirà un ritardo. La signora operatrice avverte che il ritardo è dovuto ad un disperato che si aggira sui binari con l’intento di suicidarsi. Il viaggiatore : “Ma perché la polizia non gli spara ?” .L’operatrice ed io ci guardiamo esterefatte , mentre il viaggiatore invece cerca consenso e un signore inglese sussurra :boor. La mattinata continua : entra nel Club esclusivo il padre di un parlamentare bolognese noto per le sue esternazioni via twitter : fa incetta in dosi multiple di merendine e succhi di frutta , bustine di the, zucchero, acqua minerale e riprende la via verso i binari romani. Arrivo a Roma : scendo dal Freccia Rossa stordita dalle urla cellularesche di uomini e donne che impediscono anche una normale lettura di giornali e passo dal club : un ex parlamentare con la sportina azzurra tipica della Camera dei deputati emula il padre bolognese. Mi avvicino alle signore del banco operativo e segnalo “l’accaparratore compulsivo ”.Le signore con garbo e tanta tanta pazienza mi rispondono “Lo sappiamo ma non possiamo dirgli niente !”. Bologna/Milano e ritorno: sempre club euro star l’unico confortevole luogo che è rimasto dopo aver eliminato ogni altra sala d’aspetto. Una signora giapponese a Milano va nella toilette del club e si scontra con un uomo di mezza età che esce dal bagno femminile lasciando gli impianti igienici non proprio come si conviene ad una persona civile. La signora in ottimo e garbatissimo inglese protesta e fa notare la questione igienica : il gender urla in italo/napoletano che lui non vuole essere discriminato. Dio salvi la nostra Patria il 25 Aprile!
ALESSANDRA SERVIDORI IMMIGRAZIONE E ITALIA isolata
Dalla grande mela il giovane toscano, ringrazia Juncher per il sostegno alla proposta di una forza di polizia internazionale europea per controllare l’immigrazione clandestina che ha invaso l’Italia e i paesi di cerniera che sono la meta dei profughi delle guerre del mediterraneo. Ma l’Italia è sempre più in difficoltà e non c’è tempo per attendere ancora una volta che i governi di questa Europa così poco unita si accordino. E c’è ormai la certezza che si voglia lasciare il nostro Paese proprio in questa tragedia umana ed economica, così da isolarla da quel progetto sempre più credibile di un accordo ristretto tra alcuni paesi europei che taglia fuori alcune nazioni come Grecia e Italia che hanno problemi legati alla spesa e al debito pubblico,poiché rappresentano un fardello per lo sviluppo. Così si spiegano anche le divergenze con ministri di Germania e Austria e Svezia con i primi per quanto riguarda le proposte che abbiamo avanzato sull’immigrazione di emettere risorse economiche in eurobond per aiuti ai paesi africani che potrebbero ridurre l’immigrazione e soprattutto l’idea di un finanziamento comune dei debiti per le spese sostenute per la migrazione;invece per austriaci e svezi il dissenso totale è per le costruzioni di barriere respingenti che loro hanno eretto. Esistono fondi europei ( anche se ridotti) per aiutare la Turchia e i suoi rifugiati,ma c’è anche la Libia che ha bisogno di risorse per stabilizzarsi,ma Francia e Gran Bretagna non sono convinti e continuano a stringere rapporti economici e privati con Egitto e la Germania con la sua rete bancaria protetta in sedi africane .L’Italia è geograficamente l’ombelico di nazioni africane distrutte e l’Italia deve proteggere i suoi confini,registrare i migranti, respingere i terroristi,ma anche nel resto dell’Europa si devono rendere disponibili concretamente per la solidarietà e ciò è sempre più evidentemente lontano. E quello che sta succedendo in gran Bretagna con il referendum del 23 giugno ci complica ancora di più la vita .Domina tra gli inglesi la certezza che le politiche dell’immigrazione, così inesistenti a livello comunitario, e le politiche economiche ,così deboli e confuse, rendono l’euroscetticismo così prepotentemente isolazionista perché danneggiano il regno unito florido e ricco tanto da dire che lasciare l’Europa non è mai stato così conveniente. Lasciare la comunità Europea appare sempre più una libertà di negoziare accordi economici , selezionare immigrati talentuosi , allontanare e combattere il terrorismo in modo più robusto, accrescere il pil del proprio paese con un targhet alto di diritto di cittadinanza. Economia, relazioni, connessioni con chi ha intelligenze e capitali pronti ad un rischio di investimento quasi positivamente sicuro sulla creatività,ottime scuole,capacità di realizzare.L’italia è al centro di una crisi senza pari ed è evidente che i numeri sono enormi : secondo Frontex solo in marzo sono arrivati oltre 9600 naufraghi ,il doppio di febbraio a conferma che la chiusura della rotta balcanica può attivare la rotta da sud. L’Europa intera deve farsi carico di un esodo strutturale e biblico di due continenti vicini ,uno ricco e l’altro povero che hanno nell’accordo di aperture delle frontiere denominato Schengen il punto di fragilità più evidente . L’Onu appoggia il patto di stabilità migratoria proposto dal governo italiano : la UE potrebbe offrire ai paesi terzi progetti di investimento e interventi di infrastrutture e servizi sociali,cooperazione e controllo comune dei confini,identificazione e distribuzione dei rimpatri, con l’individuazione di chi ha diritto alla protezione e chi no. Un progetto di buonsenso che rilancerebbe anche l’Unione Europea come forza economica e vedrebbe finalmente l’Italia premiata degli sforzi che stiamo sostenendo e non volutamente emarginata e” punita” dai paesi egoisti e sciacalli.
RASSEGNA STAMPA -
GIORNATA DI STUDIO UNA ROAD MAP CONTRO IL CANCRO: INSIEME LA STRADA È MENO FATICOSA
ROMA 19 APRILE 2016 Sala dell'Istituto di Santa Maria in Aquiro (ISMA) Senato della Repubblica Piazza Capranica, 72
18 APRILE 2016
LPN-Senato: domani convegno 'Una Road Map contro il cancro' Roma, 18 apr. (LaPresse) - Domani martedì 19 aprile alle 9, presso la Sala dell'Istituto Santa Maria in Aquiro del Senato della Repubblica piazza Capranica 72, si terrà la Giornata di Studio: 'Una Road Map contro il cancro: insieme la strada è meno faticosa', dedicata ai diritti e ai doveri delle lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie.
LPN-Senato: domani convegno 'Una Road Map contro il cancro'-2- Roma, 18 apr. (LaPresse) - Una rete di solidarietà e di sussidiarietà tra associazioni attive sul territorio a sostegno delle persone affette da patologie oncologiche, invalidanti, ingravescenti. Aprirà i lavori la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, componente commissione Finanze e Tesoro del Senato. È previsto un intervento di saluto di padre Augusto Chendi, sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute. Ad introdurre il convegno sarà la professoressa Alessandra Servidori, sono previsti interventi delle Associazioni promotrici NOI TUTTI Contro il Cancro.
Salute: domani convegno contro cancro con Bonfrisco e p.Chendi = (AGI) - Roma, 18 apr. - Domani alle ore 9, presso la Sala dell'Istituto Santa Maria in Aquiro del Senato della Repubblica in piazza Capranica 72, si terra' la Giornata di Studio 'Una Road Map contro il cancro: insieme la strada e' meno faticosa', dedicata ai diritti e ai doveri delle lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie: una rete di solidarieta' e di sussidiarieta' - spiegano gli organizzatori - tra associazioni attive sul territorio a sostegno delle persone affette da patologie oncologiche, invalidanti, ingravescenti. Aprira' i lavori la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, componente commissione Finanze e tesoro del Senato. E' previsto un intervento di saluto di padre Augusto Chendi (M.I.) sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute. Ad introdurre il convegno sara' Alessandra Servidori. Sono previsti interventi delle Associazioni promotrici 'Noi tutti' Contro il Cancro. (AGI)
19 APRILE 2016
Agenda di martedi' 19 aprile Gli appuntamenti di oggi (ilVelino/AGV NEWS) Roma, 19 APRILE 2016
Presso la Sala dell'Istituto Santa Maria in Aquiro del Senato della Repubblica piazza Capranica 72, si terra' la Giornata di Studio: "Una Road Map contro il cancro: insieme la strada e' meno faticosa", dedicata ai diritti e ai doveri delle lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie. Una rete di solidarieta' e di sussidiarieta' tra associazioni attive sul territorio a sostegno delle persone affette da patologie oncologiche, invalidanti, ingravescenti. Aprira' i lavori la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, componente Commissione Finanze e Tesoro del Senato. E' previsto un intervento di saluto di p. Augusto Chendi, M.I. Sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute. Ad introdurre il convegno sara' la professoressa Alessandra Servidori, sono previsti interventi delle Associazioni promotrici Noi Tutti Contro il Cancro.
SENATO: OGGI CONVEGNO "UNA ROAD MAP CONTRO IL CANCRO" (9Colonne) Roma, 19 apr - Questa mattina, presso la Sala dell'Istituto Santa Maria in Aquiro del Senato, si tiene la giornata di studio "Una Road Map contro il cancro: insieme la strada è meno faticosa" che vedrà l'intervento delle associazioni promotrici di "Noi tutti contro il cancro", una rete di solidarietà e di sussidiarietà tra associazioni attive sul territorio a sostegno delle persone affette da patologie oncologiche e invalidanti. Apre i lavori la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, capogruppo dei Conservatori e Riformisti. E' previsto un intervento di saluto di padre Augusto Chendi, sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute. (novecolonne).
LAVORO: P. CHENDI, NO ALL'INDIFFERENZA VERSO AMMALATI DI TUMORE = Sottosegretario del Pontif. Consiglio Pastorale per la Salute, politiche sanitarie hanno obblighi Roma, 19 apr. (Adnkronos/Labitalia) - Anche verso gli ammalati di tumore occorre "fronteggiare quella che Papa Francesco ha definito la 'globalizzazione dell'indifferenza'". Così Padre Augusto Chendi, sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, è intervenuto al convegno 'Una road map contro il cancro: insieme la strada è meno faticosa', svoltosi all'aula Isma del Senato.
"Le politiche di accoglienza, infatti, se da una parte concernono i 'professionisti' diretti della salute, nondimeno coinvolgono a pieno titolo e forse ancora più quanti sono responsabili della polis e delle politiche sanitarie in specie, i quali hanno obblighi non solo relativi ai propri specifici ambiti, ma anche verso la società e gli ammalati, di qualunque colore o provenienza essi siano", ha detto Padre Chendi.
In materia di diritto alla salute, ha continuato Padre Chendi, occorre chiedersi "cosa comporti, a livello pratico, l'accoglimento della prospettiva della gratuità, elemento tipico della carità, anche per persone disagiate o profughe per le politiche di investimento nella salute pubblica, con tutto ciò che a questo attiene". "E cioè: la spesa per il welfare, inteso - ha precisato - come il complesso di politiche pubbliche dirette a migliorare le condizioni di vita e la stessa salute dei cittadini, va considerata consumo sociale oppure investimento sociale?" (segue)
LAVORO: P. CHENDI, NO ALL'INDIFFERENZA VERSO AMMALATI DI TUMORE (2) =
(Adnkronos/Labitalia) - "Credo che -ha aggiunto Padre Chendi- a una comune e immediata considerazione, chi vede il welfare come fattore di sviluppo economico è oggi assai più credibile. Ma non c'è sviluppo senza solidarietà, non c'è crescita se non condivisa". "Si avverte, quindi, la necessità si superare quella dicotomia tra sfera dell'economico e sfera del sociale, che ha portato a identificare l'economia come il luogo della produzione della ricchezza o del reddito, e il sociale con il luogo della solidarietà o della 'compassione'", ha aggiunto.
"Si può fare impresa - questa è la tesi della dottrina sociale della Chiesa, riaffermata da Benedetto XVI nella sua terza Lettera enciclica Caritas in veritate - anche se si perseguono fini di utilità sociale e si è mossi da motivazioni di tipo 'pro-sociale', superando la distinzione finora invalsa tra imprese finalizzate al profitto (profit) e organizzazioni non finalizzate al profitto (no profit)", ha concluso. (Map/Adnkronos) 19-APR-16 14:12
LAVORO: BONFRISCO, 8 PER MILLE ANCHE PER 'DOPO DI NOI' = Roma, 19 apr. (Adnkronos/Labitalia) - "L'iniziativa di cui parliamo oggi è partita da Bologna nel mese di marzo, la seconda tappa è questa di Roma e so già che presto sarà in molte altre città del nostro Paese, per aggregare sempre più persone, sempre più associazioni perché, come dice il titolo di questo seminario: insieme la strada è meno faticosa". Così Cinzia Bonfrisco, senatrice (Conservatori e Riformisti), è intervenuta al convegno 'Una road map contro il cancro: insieme la strada è meno faticosa', svoltosi all'aula Isma del Senato.
"In sede parlamentare vi sono alcuni disegni di legge che affrontano il tema delle disabilità gravi, come quello del 'Dopo di noi' finalizzato a sostenere coloro che affetti da disabilità gravi (anche patologie oncologiche)", ha proseguito Bonfrisco ricordando l'appoggio agli emendamenti presentati la scorsa settimana dalla senatrice Laura Bignami, tra cui quello sull'introduzione, tra le opzioni di scelta della destinazione dell'8 per mille dell'Irpef, del fondo 'Dopo di Noi' istituito dalla proposta di legge e gestito direttamente dal ministero del Lavoro: "Il fondo sarà alimentato, in aggiunta a quanto già previsto come finanziamento dalla legge di stabilità 2016, con una quota dell'8 per mille"."Se dovesse essere approvato questo emendamento, cosa che non possiamo che auspicare, il cittadino potrà scegliere di destinare delle risorse economiche con un vincolo di spesa, definito dalle modalità di utilizzo del fondo stesso, per la realizzazione di un compito fondamentale che è quello della cura e assistenza alle persone con disabilità grave, e dunque anche per coloro che sono affetti da patologie oncologiche gravi e gravissime che comportano la non autosufficienza", ha concluso. (Map/Adnkronos)
LAVORO: UNA ROAD MAP PER QUELLO DURANTE E DOPO IL CANCRO = Servidori, troppa frammentazione nelle norme a tutela del malato oncologico Roma, 19 apr. (Adnkronos/Labitalia) - Lavorare durante e dopo il cancro è importante ma occorre che il lavoro sia a misura del malato. Ed è importante "che lavoratrici, lavoratori, datori di lavoro e famiglie siano informati sulle norme e tutele giuridiche ed economiche e contrattuali previste in caso di patologie gravi al fine di poter gestire, nel migliore dei modi possibili, la crisi individuale e anche della comunità aziendale e familiare generata dalla patologia tumorale". Così Alessandra Servidori, per molti anni consigliera nazionale di parità e docente all'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, illustra lo scopo del convegno organizzato oggi a Roma alla sala Isma del Senato dal titolo 'Una road map contro il cancro: insieme la strada è meno faticosa'.
Occorre risolvere alcuni problemi strutturali, spiega Servidori. Tra questi, prosegue, "l'eccessiva frammentarietà del sistema normativo a tutela del malato oncologico, e anche le notevoli differenze tra i diversi ccnl nell'ambito di un sistema di tutele che si mantiene purtroppo ancora estremamente privo di flessibilità e irrigidito dalla burocrazia". Occorre, precisa, "un riordino della normativa anche da effettuarsi in collaborazione con Inps e Inail e iter più snelli per applicare le norme che tutelano le persone ammalate e dunque punti di informazione a livello territoriale, smuovendo anche l'inerzia dei patronati che ora sono in crisi di identità e di finanziamenti".
"A questo è connesso - aggiunge - il problema legato all'informazione: spesso nessuno sa indicare alla persona con esattezza il percorso da seguire per potersi vedere realmente tutelati nel rientro al lavoro, che si trova così a doversi orientare in una selva di procedure, moduli, richieste, autorizzazioni, norme confuse, informazioni inaccessibili". Dunque, sottolinea, "aprire un confronto operativo e concreto con Inps per riclassificare la malattia: temporanea, grave, permanente e legarla a un riconoscimento di sostegno adeguato". (segue)
LAVORO: UNA ROAD MAP PER QUELLO DURANTE E DOPO IL CANCRO =
(Adnkronos/Labitalia) - Importante anche, rimarca SERVIDORI, "ordinare la stratificazione normativa in materia ispirandoci alle linee guida Ue e dell'internazionale Word Cancer" e "incentivare economicamente percorsi di informazione eformazione aziendale relativamente alla corretta gestione dell'impresa nel caso di lavoratori malati di cancro o di dipendenti che hanno in carico famigliare tali pazienti".
Per il sostegno delle persone affette da patologie oncologiche, invalidanti, ingravescenti, dice Servidori, occorre "una rete di solidarietà e di sussidiarietà tra associazioni attive sul territorio", "lasciando da una parte le sovranità della conoscenza della relazione esclusiva di ciascuno ma unendo e cedendo l'un per l'altro la competenza, mettendo a sistema i valori, la generosità, l'operosità,la concretezza, la capacità di innovare ed essere un modello culturale di accoglienza".
Al convegno hanno portato la loro testimonianza le 20 associazioni di volontariato promotrici della Rete 'Noi Tutti Contro Il Cancro': Noi tutti per Bologna (Carla Facchini), Tutte per Italia (Fiorella Fiore), Lill (Chiara Giovannucci Orlandi), Fondazione Ant (Marco Marinaccio), S. Komen Italia (Giustiniana Vecchiotti ), Lilt (Domenico Francesco Rivelli), Gli Onconauti: (Stefano Giordani ), Centro Studi Unimore (Barbara Maiani), Europa donna (Luigia Tauro), Loto Onlus (Sandra Balboni), Istituto B. Ramazzini (Fiorella Belpoggi), Ageop (Giada Oliva), Obiettivo lavoro (Marco Maggi), Ail (Claudia Caroselli), Croce Rossa Italiana (Maurizio Marabini), Go for.life (Lucia Polpatelli).AIRC lazio Dott.Natali
(segue) SERVIDORI
LAVORO: UNA ROAD MAP PER QUELLO DURANTE E DOPO IL CANCRO (3) =
(Adnkronos/Labitalia) - "Il volontariato è un esercito che muove giovani anziani donne e uomini un valore positivo che deve essere riconosciuto perché si prende cura, riorenta culturalmente, riordina ciò che si muove separatamente per muoversi insieme. Siamo in 20 associazioni e persone che ci occupiamo per professione o per passione diversamente di cancro e siamo consapevoli che unendoci ci aiutiamo e aiutiamo meglio", dice ancora Servidori. Uno dei primi a intervenire sul diritto dei lavoratori e delle lavoratrici affette da patologie oncologiche, ricorda Servidori, per trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, fu nel 2000 Marco Biagi nel suo Libro bianco. Poi, nel 2008 ci furono le linee guida per un Codice contro il cancro che l'Europa e poi anche la contrattazione si è occupata molto del rapporto tra lavoro e malattie anche gravi. Oggi, osserva, "il Jobs act e le leggi di stabilità 2014 e 2015 hanno introdotto notevoli miglioramenti che bisogna conoscere e agire applicandoli concretamente". "Dalle esenzioni per patologie gravi dalla fasce di reperibilità, in vigore dal 16 gennaio 2016, all'estensione nel ddl lavoro autonomo dei congedi parentali, alla tutela per malattia e infortunio, al lavoro agile o smart working, al diritto al part time per lavoratori affetti da malattie gravi e ingravescenti", conclude
(Map/Adnkronos
TUTTI E TUTTE NOI CONTRO IL CANCRO
Commissione bicamerale di vigilanza Cassa Depositi e Prestiti -Roma
La sen. Anna Cinzia Bonfrisco- Presidente Commissione bicamerale di vigilanza Cassa Depositi e Prestiti è lieta di invitarLa alla
GIORNATA DI STUDIO
"CIÒ CHE POSSIAMO E DOBBIAMO SAPERE: FARE INSIEME per combattere il CANCRO"
Una road map per i diritti e i doveri delle lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie: norme, informazioni, chi, dove, quando, come. Una rete di solidarietà e di sussidiarietà tra associazioni attive sul territorio a sostegno delle persone affette da patologie oncologiche, invalidanti, ingravescenti, alla luce della legge 10 dicembre 2014, n. 183 e della legge 28 dicembre 2015, n. 208 e decreti attuativi
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19 aprile - ore 9:00 - 13:00 - Sala dell'Istituto di Santa Maria in Aquiro (ISMA)
Senato della Repubblica - Roma, Piazza Capranica 72
Apertura dei lavori: sen. Anna Cinzia Bonfrisco, Presidente Commissione bicamerale.
Saluti: on. Raffaella Mariani,Vice Presidente Commissione Cassa depositi e prestiti
Introduzione: Prof.ssa Alessandra Servidori, Insieme è meglio. Il nostro progetto itinerante nasce dal territorio: una rete formidabile e concreta di associazioni per combattere il cancro. Le nostre proposte.
Intervento di saluto. Cancro: etica e politiche di accoglienza, p Augusto Chendi, M.I. Sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute.
Interventi Associazioni promotrici NOI TUTTI Contro Il Cancro: Prof.sa Carla.Facchini Noi tutti per Bologna, Prof.sa Fiorella Fiore Tutte per Italia, Prof.sa Chiara Giovannucci Orlandi Lill, Dott. Marco Marinaccio Fondazione ANT, Prof.sa Carla Faralli S. Komen Italia,Prof. Domenico Francesco Rivelli Lilt, Dott.Stefano Giordani Gli Onconauti, Prof.sa Barbara Maiani Centro Studi Unimore, Dott.sa Luigia Tauro Europa donna,Dott.sa Sandra Balboni Loto Onlus, Dott.sa Fiorella Belpoggi Istituto B. Ramazzini, Dott.sa Giada Oliva A.G.E.O.P, Dott.Marco Maggi Obiettivo lavoro, Dott.sa Claudia Caroselli AIL , Dott. Maurizio Marabini Croce Rossa Italiana- Dott.sa Lucia Polpatelli-G.O.for.life-
12,30 Riflessioni Conclusive
ALESSANDRA SERVIDORI 15 APRILE 2016 SI e perché SI perché mi interessa
Mi preoccupo che la gente sappia. Così riassumo il quesito sulle trivelle e poi esprimo la mia opinione. Libera.
(17 aprile 2016) Referendum sulle trivellazioni in mare entro 12 miglia marine (17 aprile 2016) -Oggetto: Divieto di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in zone di mare entro dodici miglia marine. Esenzione da tale divieto per i titoli abilitativi già rilasciati. Abrogazione della previsione che tali titoli hanno la durata della vita utile del giacimento. Da cristiana e da persona comunque con un minimo di buonsenso credo opportuno esercitare il mio diritto di espressione e di voto. Poi non c’è dubbio c’è la preoccupazione per la salute dell’ambiente e cresce la tensione verso una cura del creato più autentica soprattutto perché sono convinta che abbiamo il dovere di lasciare ai nostri figli e nipoti i un mondo della natura il più pulito possibile. Sono altresì convinta che uno stile di vita di ognuno di noi e della comunità che abbiamo avuto in dono sobrio e con uno sviluppo sufficientemente sostenibile, ha necessariamente bisogno di metodi che rispettino il mare e la terra dall’inquinamento del petrolio, degli oli vari, combustibili fossili ecc. La difesa dell’acqua e del mare del bene comune impone una partecipazione e una responsabilità civica . La salvezza dell’ambiente , della bellezza naturale del paesaggio e della qualità della vita è un impegno doveroso verso il futuro delle donne e degli uomini che abiteranno il nostro pianeta. Dopo di noi, perché NON tutto finisce quando torniamo alla madre terra e del potere bulimico del danaro, sotto terra non ce ne facciamo più nulla. È importante recarsi a votare, per non sciupare questa occasione di partecipazione democratica su un tema di primaria importanza come quello energetico e ambientale , per il lavoro, la salute, anche sicuramente per la vocazione turistica del Paese. Io desidero personalmente contribuire a riavviare un dibattito sull’esigenza di pensare ad un modello energetico pulito, basato sulle energie rinnovabili ,riconoscendo che le quantità di gas e petrolio che estraiamo nei nostri mari sono esigue rispetto al fabbisogno nazionale, mentre, e questo è dimostrato,le attività estrattive sono inquinanti, con impatti sull’ambiente e sull’ecosistema marino, con danni al turismo, alla fauna e all’attività di pesca. Inoltre, sempre sui dati e non sulle sensazioni vero è che eventuali incidenti avrebbero effetti disastrosi, dato che il Mediterraneo è chiuso, e dal 1977 al 2010 si sono già verificati 132 incidenti, in 52 dei quali c’è stata dispersione del carico (312.000 tonnellate di petrolio in mare). Attualmente le risorse italiane verificate ammontano a 84,8 milioni di tonnellate di petrolio e 53.713 milioni di metri cubi di gas naturale. I pozzi in attività sono 886. In Adriatico abbiamo conoscenza di cosa può succedere attraverso l’elaborazione di modelli matematici che si applicano con affidabilità. L’area adriatica è abbastanza ricca e in mare i giacimenti si trovano a una profondità tra i 1.000 e i 1.500 metri. Il gas è contenuto nei pori di una roccia molto dura che viene bucata e si succhia. L’effetto è quello di una spugna rigida: quindi, estraendo, la roccia si compatta e si realizza una deformazione che arriva alla superficie,ma i residui e i detriti dell’estrazione,una volta caricati su delle motonavi,ammesso che la sabbia smossa non inquini, non si sa dove finiscono . Il fenomeno è insignificante se il suolo cala di 10 centimetri in mare aperto, perché produce un impatto minimo, ma se si verifica accanto alla costa il risultato è ben diverso: un abbassamento di 10 centimetri a sottomarina significa perdere un chilometro e mezzo di spiaggia. Dunque si deve considerare la vulnerabilità del territorio per prevedere quale sarà l’impatto e dunque poi decidere quando e dove trivellare. È possibile poi che l’attività nel sottosuolo sia causa di terremoti perché gli studi hanno rilevato un collegamento e in genere si tratta di microsismi di 1- 1,5 gradi e la trivellazione raggiunge i mille, millecinquecento metri di profondità ed è comunque accertato che un sisma indotto dalle trivellazioni arriva comunque a propagarsi fino a 300 metri,creando onde e danni susseguenti.Sono nove i consigli regionali che hanno proposto i quesiti referendari: Basilicata (capofila), Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto. In origine i quesiti erano sei e cinque sono stati superati dai provvedimenti compresi nell’ultima legge di stabilità. Poi abbiamo la memoria corta : alla Cop 21 di Parigi l’Italia si è impegnata a contenere il riscaldamento e ad abbandonare le fonti fossili, mentre nega che vi siano ripercussioni occupazionali, in quanto in caso di vittoria del Sì verrebbe meno solo la possibilità di proroga delle concessioni, alcune delle quali scadono tra 20 anni, ma non si avrebbe la cessazione immediata delle estrazioni e comunque NON siamo in grado di prevedere i danni della corrosione degli impianti. Un disinteresse che pesa sulla democraticità dell’intero processo. Vi sono poi altre questioni che NON vanno sottovalutate : siamo evidentemente dinnanzi a un esempio di conflitto di competenze tra autonomie locali e Governo centrale, a conferma eclatante della confusione creata dalla riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 che continuerà anche a procurare danni irreparabili con la confusione della perdurante riforma che ci vogliono far digerire. Un secondo problema è il dato di disaffezione delle e degli italiani in una fase storica del nostro Paese in cui come cittadini tendiamo a una crescente estraneità verso le istituzioni democratiche, conseguente alla convinzione che la nostra opinione sia sostanzialmente irrilevante e che il nostro voto, anche referendario, serva a poco. Io come cittadina pretendo di scegliere consapevolmente come partecipare e trovo riprovevole la non consapevolezza e responsabilità, perché è uno strumento di esercizio della nostra cittadinanza. E perché mi interrogo, se pur informata dei fatti, sulla nostra dipendenza dall’estero per gli idrocarburi, la riduzione degli investimenti, i possibili tagli sulla sicurezza. Verso quale futuro portiamo ai nostri figli e nipoti ? Questo è il mare nostro,la terra nostra, questa è la nostra patria : non accetto l’opportunità e la giustezza di decisioni che sono assunte dall’alto in nome di interessi superiori tutti da verificare e valutare. In Italia manca la capacità di coinvolgere le persone e di stare insieme non per ‘contarci’, ma per capire, riusciamo in Italia a non risolvere i problemi solo dividendoci tra favorevoli e contrari, i conflitti sono la spia di un malessere a vari livelli ,e la politica dovrebbe avere la capacità di sintesi degli interessi per il bene comune e non di pochi.