KIEV e ISRAELE : avere il coraggio di dire la verità
Alessandra Servidori KIEV e ISRAELE avere il coraggio di dire la mia verità
E’ domenica ho la vitalità dei miei nipoti che riempiono le stanze e sento la necessità di andare oltre alla definizione di “cretinetti” che ho dato a quella quarantina di imbarcazioni irragionevoli che giocano a fare gli eroi. Ma di loro non voglio occuparmi e neanche dei loro sostenitori che reputo irresponsabili ma devo mettere in fila i miei sentimenti, anche perché è bene avere il coraggio di affermare la mia libertà di pensiero e parola. La politica è una cosa seria e purtroppo la mia bell’Italia si emoziona solo spesso per il campionato di calcio. Sulla questione Israele Palestina si sono formate due tifoserie che escludono a priori che ci possano essere ragioni e torti da entrambe le parti : se è giusto, anzi sacrosanto, pretendere l’eliminazione di Hamas da ogni forma di presenza, tanto più di governo, in Palestina, perché è la precondizione per stabilizzare la regione mediorientale, a sua volta fatto essenziale per fortificare gli equilibri geostrategici mondiali, altrettanto è grave che Nethaniau capo di Israele con ancora l’appoggio a maggioranza del suo governo , abbia scelto una linea che si è tradotta nel massacro di Gaza. Hamas non è un esercito contro cui combattere, è una potente struttura terroristica che si è dato ben 790 novanta chilometri di sotterranei con la chiara condivisione della popolazione che ora dice di rappresentare e difendere come uno scudo umano. Non rilasciare gli ostaggi israeliani del 7 ottobre dopo 3 anni dall’attentato significa far pagare un prezzo altissimo proprio ai palestinesi,a Gaza, e altrettanto in Cisgiordania. E’ un odio razziale verso i palestinesi in generale, senza distinzione tra civili e terroristi. Dal febbraio 2024 mi impegno nella divulgazione della Strategia nazionale contro l’antisemitismo e tutta questa guerra finisce per alimentare la diffusione di un inaccettabile odio antisemita, di cui ne è un esempio la scia di violenza scatenata da frange di facinorosi nelle manifestazioni italiane per Gaza, che pur pacifiche avevano però il torto di scandire slogan solo contro Netanyahu senza spendere una parola su Hamas e il suo criminale uso strumentale dei palestinesi. La situazione è terribilmente complessa, come dimostra il fatto che la soluzione della comunità internazionale resta sempre la stessa – 2 popoli, 2 Stati – dopo decenni di fallimenti e veti incrociati e agli ignoranti delle due tifoserie è bene ricordare che fu la stessa Israele a finanziare Hamas, favorendone la vittoria nella Striscia sulla più moderata ANP (ex OLP), proprio per scongiurare il pericolo di uno stato palestinese unitario. E adesso che Netanyahu vuole annientare definitivamente Hamas -ricordandoci che questo contingente terrorista è a capo degli assassini di Israele da cui per decenni si è dovuta difendere- non si capisce come possa accettare la nascita di uno stato arabo ai suoi confini, tra l’altro tutti da definire .Bisogna avere come Italia ed Europa la consapevolezza ad occuparci anche del fronte mediorientale oltre che di quello russo-ucraino per cui qui in Italia non si vedono le masse mobilitate pro Ucraina e non ci si preoccupa se non sporadicamente del genocidio che lo Zar Putin sta compiendo : dobbiamo cercare una soluzione per l’intera regione che recuperi l’essenza dei “patti di Abramo” e che nello specifico israelo-palestinese vada oltre lo schematismo ormai consunto della formula 2 popoli, 2 Stati che in questo momento, dobbiamo essere onesti, alle condizioni date è irrealizzabile.. Per questo ci vuole il coraggio di cercare e muoversi con gli alleati che condividono una soluzione ragionevole e creare due Europe lasciando al loro destino chi fa ostruzionismo e politicamente scorretto non vuole la pace ma solo l’arrembaggio perpetuo come vediamo esercitare i 2 fenomeni che attualmente si dividono con arroganza le sorti del mondo. I superstiti di Gaza insieme ai disperati ostaggi, torturati, sottoposti a crudeltà perpetuate del maledetto 7 ottobre devono poter contare su una autorità indipendente con i paesi arabi alla testa e la protezione concreta delle Nazioni Unite. E invece niente viviamo una isteria collettiva disgustosa nell’aula magna dell’Onu che chiaramente non si impegna a trovare una soluzione politica e militare ma a far spettacolo senza voler ricordare le immagini barbariche del 7 ottobre con un Iran che padroneggia i cd diritti umani e controlla un’ aula vergognosamente antisemita . Addossare a Israele le sofferenze procurate a Gaza è la mentalità di Hamas ,che è evidente ha troppi sodali nel mondo, programmando e teorizzando e applicando lo jiadismo nascondendosi sotto terra e lasciando il popolo palestinese come scudo umano.Israele non accetta giustamente uno Stato del terrorismo e non ha permesso ad Hamas di governare insieme agli Hezbollah e Assad : è chiaro che in molti hanno perso o non hanno mai avuto il segno etico della storia che farà parte di quella che sarà scritta nei libri e che ci auguriamo una volta finita questa guerraa sia insegnata correttamente ai nostri piccoli italiani perché non si ripeta l’orrore idolatrico dell’isteria contro il coraggio di un popolo. Israeliano o Ucraino che sia.Qui in Italia poi la strumentalizzazione che si consuma per affossare un governo legittimo è patetica e quella sì inconcepibile e i filo putinisti non sono degni di esseri chiamati opposizione in una democrazia parlamentare perché usano strumenti di delegittimazione verso il capo del Governo rabbiosi e francamente talmente sfacciati di cui vergognarsi.
