Le ipotizzate dimissioni di Napolitano hanno fatto ad alcuni paura , è apparso un baratro davanti a noi. Ma siamo italiane e italiani democristiani,berlusconiani, renziani, liberali, socialisti eccc,dunque conviviamo con la trasversalità e non necessariamente con le politiche totalizzanti dal vago sapor renziano e ancora troppo contaminate dall’ideologie comuniste. Dunque non moriremo renziane ma sicuramente ci poniamo il dilemma : come aggregare l’elettorale moderato Il Presidente faccia un ultimo sforzo. Si dimetta dopo aver sciolto le Camere ed aver indetto nuove elezioni. La parola spetta al popolo. Il renzismo nato da una costola del ventennio berlusconiano ,mito del leader unico,evocazione ridicola dell’ottimismo bugiardo, insofferenza del partito , scelta dei dirigenti e parlamentari con il criterio della fedeltà ,idolatria ed estetica,senza autonoma identità,non ci piace e ci poniamo l’obiettivo di chiarire che non essendo i moderati né di destra né di sinistra noi non desideriamo essere né conformisti né sudditi, né tantomeno cerchiobottiste.
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Mi rifiuto di cadere nella sindrome da rassegnazione impotente : la settimana che ci lasciamo alle spalle è stata dominata dal ricordo della caduta del Muro di Berlino il 9 novembre 1989 e abbiamo fatto bene come giornali e televisioni a replicare quelle immagini di gioia e disperazione che hanno segnato un evento epocale. Abbiamo fatto bene perché ai nostri giovani venisse raccontato cosa ci ha insegnato la storia recente. Una storia ricca di valori con la vittoria dell’ordine liberale su quello socialista; con l’avvento della scomparsa del bipolarismo Usa-Urss e la dissoluzione della frattura Est-Ovest; e, carne della nostra carne sul piano europeo, un nuovo equilibrio tra le potenze e un rinnovato slancio d’integrazione e su quello interno tedesco, con la rinascita di una Germania nuovamente unita.
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9 donne sul totale dei 28 commissari
Il nuovo collegio avrà sette vicepresidenti, che coordineranno il lavoro di vari commissari in funzione delle esigenze e dei progetti. Il numero complessivo di donne porta la percentuale femminile al 32%.
Vera Jourova della Repubblica Ceca è stata nominata commissaria per la Giustizia, consumatori e parità di genere.
Italia : CONCILIAZIONE E LAVORO PUBBLICO: il Disegno di legge del 10 luglio 2014 sulla riforma della Pubblica amministrazione, presentato dal Primo Ministro Renzi di concerto con il Ministro Madia, è all’esame in commissione Senato
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Gender Gap Report 2014: Italia 69esima nell'indice generale, ma peggiora per partecipazione femminile all'economia e parità salariale.
L'Italia risale la classifica mondiale della parità di genere, anche se resta tra i Paesi con minore partecipazione delle donne nell'economia e con le maggiori disparità salariali.
Il Rapporto 2014 "Global Gender Gap", pubblicato dal World Economic Forum sancisce in particolare l’aumento del gender pay gap per le lavoratrici italiane.
Sui 142 Paesi presi in considerazione, l'Italia sale al 69° posto, guadagnando 2 posizioni dal 2013 nell'indice generale, ma scende al 114° dal 97° per partecipazione femminile nel campo economico e al 129° per parità salariale. Bene per le donne in politica: l’Italia è al 37° posto.
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La volgarità del rito inutile ,offensivo e deleterio per la credibilità delle istituzioni e l’autorevolezza dello stato di diritto come l’interrogatorio a Napolitano al Quirinale, ha segnato una settimana infamante per il nostro Paese, e le immagini della rissa nelle strade romane con urli e offese perfide comprese a chi si trovava a passare dalle parti delle guerriglie, mi hanno fatto capire quanto siamo arrivati in fondo. L’anti politica ha colpito ancora con questa ossessione dei miti della trasparenza assoluta, della verità a tutti i costi, e un pericoloso disprezzo per la riservatezza . Io affermo con lucida responsabilità che è normale che ci siano atti e questioni destinate a non essere rese pubbliche, perché per esempio ,il teatrino della mancata elezione dei due membri della Corte Costituzionale è un ulteriore segno di un decadimento istituzionale senza precedenti. Abbiamo una delirante autoreferenzialità fuori controllo della magistratura , la distruzione in diretta di un Parlamento rissoso e passacarte, la sicurezza che il bene comune non sia più un valore e l’approssimazione e gli slogan siano “il nuovo che avanza” ci umilia.
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La compagnia di bandiera ALITALIA è inriformabile e quella sì da rottamare. Viaggio a Parigi A/R per una riunione all’UNESCO a rappresentare il nostro paese. Per inciso : chi scrive svolge il ruolo istituzionale di Consigliera Nazionale di parità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sottoposta a eliminazioni di fondi ma pur sempre ,per competenza ed esperienza , chiamata a svolgere il suo ruolo in Europa, e in questo caso si discute e si decide di politiche antidiscriminatorie. Parto il primo pomeriggio del 22 arrivo all’aeroporto di Parigi –Orly perfetto orario , compagnia AS ECONOMY –VOLO 6279 Y : EURO TOTALE 45,64. La mattina dopo fino a sera riunione operativa molto impegnativa con tutti i rappresentanti dei Paesi Ue per la predisposizione di un DRAF di Carta per una dichiarazione di non discriminazioni per una programmazione delle risorse europee uniforme per tutti i componenti . La raccomandazione è : ridotta spesa ma obiettivo è molta resa per ridare sviluppo all’occupabilità. La mattina dopo all’alba ripartenza per l’Italia compagnia EasyJet totale euro 146, 30 : arrivo in Aeroporto al SDGaulle. Per scioperi in Italia Volo annullato/delete/ soppresso .Chiedo spiegazioni : il prossimo volo è domenica ( è venerdì) l’alternativa non c’è ,mi ospitano in albergo fino a domenica…..Non posso stare a Parigi a fare la turista per caso , ho lezione il sabato mattina ed è il mio lavoro insegnare.
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Oltre l’alluvione che mette in ginocchio il nostro bel Paese e le performance del giovane toscano che ha mandato a Bruxelles una virtuale, molto virtuale manovra di ben 36 miliardi (?), chissà se i giovani che si sono mischiati ai lavoratori e ai moltissimi pensionati che hanno sfilato e sfileranno nelle strade e nelle piazze capiscono cosa sta succedendo. Ma chissà se i nostri giovani e giovanotte si sono chieste perché in tanti loro coetanei lavorino a Londra ,mentre i giovani inglesi che lavorano in Italia sono così pochi? Tutti alla rincorsa della svalutazione economica dell’euro e della favola dell’autonomia della valuta capeggiati dalla CGIL e penta stellati nonché leghisti , senza ricordarsi (nessuno!) che la Thatcher evitò il declino con le sue riforme , dunque a Renzi almeno l’onore della scelta fatta nel correre nel semestre europeo a fare politica di relazione. Si’, ma, però nella chiarezza,ragazzi e ragazze mie!
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E NOI CHE FACCIAMO E DICIAMO SULLA CRISI POLITICA ED ENERGETICA IN EUROPA?
La vicenda della regole del lavoro ( ormai comunemente definita all’anglosassone jobs act perché non ci facciamo mancare niente!) ormai ha saturato tutte le pagine dei nostri mezzi di informazione. Noi abbiamo deciso che ce lo studiamo a fondo il maxi emendamento e poi diremo la nostra opinione. Intanto per oggi a voce alta ragioniamo su una vicenda che ci interessa direttamente ma della quale poco o niente la politica italiana si distingue anche se ospitiamo da anni moltissimi cittadini ucraini. Infatti la definizione dei confini dell’Europa pone da sempre una sfida politica e culturale fondamentale per le élite e le società del “vecchio continente”. Più che in altre parti del mondo, il rapporto con l’altro da sé ha avuto un influsso decisivo sui processi attraverso i quali si è sviluppata l’identità del continente.
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Il duro attacco del Corriere della Sera al Premier Renzi - accusato di tutto, compreso di legami massonici con Berlusconi- è stata il segno di una svolta. I motivi li lasciamo ai dietrologi.Ma va notata una coincidenza: tali attacchi, più o meno identici, gli arrivavano nelle stesse ore da esponenti storici del Pd come D'Alema e Bersani. Il che significa evidentemente che il giornale dei padroni (il cda del Corriere non è certo espressione delle classi medie, nè del mondo cattolico) la pensa più o meno come i dirigenti della parte più conservatrice del Pd. Anche i Vescovi hanno lanciato qualche strale al governo su politiche familiari deboli, ma si tratta, diciamo così, di un ritornello normale. Ora invece sappiamo più chiaramente che un filo rosso ( ideologico e conservatore) lega i salotti buoni della finanza e del giornalismo e la razza post comunista. Contro entrambi Renzi ha dato segnali di insofferenza e di scarto. Vedremo come prosegue lo scontro. Intanto gli italiani soffrono, in attesa di tempi migliori (e di tasse più basse).
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Ma sul serio vogliamo rimettere in moto lo sviluppo economico ? Ma sul serio il Governo sta impostando una politica che sostenga le imprese ? Abbiamo fatto un po’ di conti e vero è che un mix fiscale micidiale per le imprese è quello che deriva dall’azione combinata di Imu e Tasi che ha prodotto un ulteriore aggravio fiscale alle nostre aziende alla faccia delle indicazioni e degli impegni assunti. Rispetto allo scorso anno, in 3 comuni capoluogo di provincia su 4 la tassazione sui capannoni aumenta e non sempre la responsabilità è dei sindaci. Da un attento esami consegnateci dalla CGIA associazione degli artigiani che rappresenta il 93% della struttura imprenditoriale del nostro paese in termini percentuali, gli incrementi più pesanti si registrano a Pisa (+ 31 per cento, pari ad un aumento medio di 791 euro), a Brindisi (+ 18 per cento, pari a un aggravio di 2.314 euro) e a Treviso (+ 17 per cento che si traduce in un rincaro di 321 euro).
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Dopo una giornata di approfondito impegnato studio e intelligente confronto sul percorso e le novità contenute nella delega al lavoro partendo anche dal patrimonio lasciatoci da Marco Biagi, mi siedo soddisfatta davanti alla tv e assisto ad un faccia a faccia tra il Prof.Ichino e il sindacalista Landini che giudico vergognoso. La riforma che il Governo sta faticosamente portando avanti è la clava per vendette trasversali interne al pd e alla sinistra oltranzista con l’alleanza dei penta stellati che non vedono l’ora di sparare sul mucchio. Il clima e le parole vomitate che Maurizio Landini usa sono peggio di quelle usate in quel novembre del 2002 che lasciarono in terra trafitto con pallottole di ferro il Prof.Biagi e ancora prima di lui Massimo D’Antona.
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Della materia lavoristica me ne occupo per passione, professione e competenza giuridica, indispensabile per onorare il ruolo che l’istituzione mi ha consegnato. E dunque come Consigliera nazionale di parità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali NON posso NON evidenziare che sugli attuali provvedimenti operativi da 12 ore come lo Sblocca italia , o in discussione, al Senato e quindi lo sviluppo della Delega al lavoro , Jobs act, la situazione dell’occupabilità femminile appare significativamente bloccata se non addirittura controversa. Solo per misurare la legittima preoccupazione di colei che deve “consigliare dalla parte delle donne e del lavoro” è necessario almeno citare tre questioni evidenti. Cominciamo dal Progetto Garanzia Giovani, progetto internazionale su cui il Ministro ci ha assegnato il compito di potenziare l’intervento concreto attraverso un lavoro collegiale con le parti sociali per sostenere la conoscenza del progetto e sviluppare le iniziative anche per le giovani donne che noi abbiamo concordemente titolato GARANZIA GIOVANOTTE. Il tavolo operativo per l’occupabilità femminile avviato al Ministero nel mese di giugno sta dando i suoi frutti in quanto ben 48 interlocutori stanno contribuendo a portare in dote e condividere alcune azioni da indicare alle Regioni per sostenere i percorsi delle giovani donne.
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Ci incuriosisce il tonico incipit del Floris Giovanni transfugo da Rai 3 a La 7 : ALE’. E' tutto basato sulla comunicazione ed è di moda oggi prediligere gli annunci e la protervia. Ma ci piace, a sistema ripuntualizzare al giovane Renzi la strada che è, a nostro autorevole parere, la migliore per il nostro Paese e senza presunzione di completezza. Al vertice internazionale il nostro toscano si allacciava e si slacciava la giacca blu di ottimo taglio svelando così la comprensibile e umana emozione di un incontro importante e impegnativo . Ma stiamo con i piedi in Italia che poi è una parte del mondo. L’Istat ci sta con il fiato sul collo con dati economici da pelle d’oca, e noi abbiamo lo sblocca Italia senza coperture, la giustizia confusa, la scuola che di certo ha solo il passaggio in ruolo di 120.000 insegnanti senza nessun criterio di merito.
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Da qualche anno sono invitata a Rimini alla convention di Comunione e Liberazione ,Compagnia delle Opere insomma quell’evento “cattoexcomunista” che apre regolarmente la stagione politica post feriale ( che peraltro ultimamente è andata avanti stancamente senza soluzione di continuità anche in estate).Attraverso la presenza di moltissimi politici si cerca di capire ciò che dal governo rimane ermetico. Quest’anno però il Ministro Poletti ha dato una sciacquata straordinaria ai ghirigori degli altri che traccheggiano sui temi del lavoro .Con quella semplicità dell’uomo della terra e quella sana cultura del fare , ha spiegato ad una platea di giovani e meno giovani che sulle tre parole RESPONSABILITA’, FIDUCIA, AMBIZIONE , si incardina il programma del suo Governo, anche dalla parte del lavoro delle donne. Questo ci rassicura poiché è la chiarezza di cui abbiamo bisogno e non la nebulosità della demagogia ignorante. La sala piena di gente a Rimini contrastava la Festa dell’Unità Nazionale a Bologna dove un Guglielmo Epifani ,pur con i capelli bianchi come Poletti, parlava un sindacalese snervante davanti ad una sala desolatamente vuota .Ecco la differenza che non è generazionale ma è culturale e responsabile. Ma non è finita qui.
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La vita è una cosa seria e non si può scambiare con i progressi della scienza. Così sono presa da orrore quando leggo che ogni Regione accodandosi alla disinvoltura delle due Regioni rosse Toscana ed Emilia Romagna può decidere autonomamente sulla questione fecondazione eterologa. Ma che razza di Paese siamo se i centri di procreazione,fabbriche di bambini in vitro , appoggiati dai tribunali, non valutano i rischi micidiali di una scelta così scellerata? Sembra di essere in una sala Bingo : 6 gameti per ogni persona ! 2 figli per ogni donatore biologico! 2 donne, 7 lettere del cognome di cui 5 uguali ! X embrioni ! 500 euro di tichet sanitario per una applicazione eterologa ! Bingo! E la tracciabilità del donatore dove la mettiamo ? e lo screening?
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